L'Editoriale
«Comandare non vuol dire fottere»: Ecco dove va trasferito il Punto d’Incontro

Se, come diceva Belzebu’ “comandare è meglio che fottere“, bene, i tempi sono cambiati e il popolo potrebbe essere considerato “meno bue” almeno a giudicare le ultime elezioni.
Infatti oggi chi rappresenta trasversalmente ogni ceto sociale e categoria è Fratelli d’Italia, per qualcuno sarà dura da digerire ma nessuno può smentirlo e i consensi crescono a dismisura. Dal 25 di settembre infatti il partito del premier Giorgia Meloni è aumentato ancora di circa il 6%.
Fratelli d’Italia non fa nulla di speciale: usa il buon senso, il senso comune, quello che la maggioranza di noi pensa tutti i giorni indipendentemente da un orientamento elettorale spesso dettato da antipatie o invidie di pancia o convenienza o amicizie più o meno interessate. Si approccia ai problemi in modo concreto senza lungaggini inutili. Mantiene ciò che promette e promette solo quello che sa di poter manterere. Detta così sembra facile, gli ultimi anni però hanno dimostrato tutt’altro e anche qui in Trentino.
La gente ha capito che dai privilegiati castelli dorati è facile dire: “accogliamo tutti, che tanto paga il popolo“.
Questi “soloni della carità” o dei ‘professionisti delle coop solidali’ non si rendono -forse – conto di fare un gioco antitetico al bene e alla sicurezza comune, a vantaggio appunto dei “comunisti col Rolex” (grazie J-ax grazie Fedez).
Da noi è così, fai qualcosa di meritevole ti mettono in lista e sei eletto a prescindere. Ancora più se sei ricc* (l’asterisco è l’ultima pensata delle femministe radicali per evitare discriminazioni sul genere del sostantivo). Inutile prenderci in giro.
A tal proposito torno sul “punto d’incontro” di cui è previsto il trasferimento nel rione di Cristo Re. Io sto dalla parte di chi pensa che è inutile abbaiare alla luna senza avere proposte da presentare in alternativa. (qui la petizione da firmare)
Quindi mi sono confrontato con alcuni ingegneri urbanistici, che non abitano a Cristo Re, ma ne conoscono la qualità di quartiere popolare e operaio e ad elevata età dei residenti.
Bene, questi consideravano l’idea di utilizzare gli innumerevoli capannoni di patrimonio Trentino o di altri per spostare in zone tipo via Maccani verso il centro commerciale il punto d’incontro.
Basterebbe unicamente una veloce deroga, creare un’isola di “accoglienza” alla qualità prettamente commerciale della zona. Altra alternativa sarebbe la Curia e il suo immenso patrimonio perfettamente idoneo, come il quasi vuoto Seminario maggiore in pieno centro.
Meglio cercare una zona neutra ed evitare uno sputo sociale in faccia a chi ha già avuto una vita difficile. Anche per rispetto degli stessi utenti del Punto di Incontro che da quartiere vocato alle difficoltà della vita hanno peraltro tutta la nostra solidarietà.
a cura di Roberto Conci
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