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Trento

Scontro in consiglio provinciale su Itea, le opposizioni «Non esiste un piano casa». La maggioranza: «Colpa dei precedenti governi di sinistra»

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Nella mattinata di oggi, giovedì 9 marzo, in consiglio provinciale l’assessora Zanotelli, come da agenda politica, ha effettuato la comunicazione sulla situazione abitativa in Trentino che dopo il caro bollette è precipitata.  La risoluzione di Lucia Coppola per verificare la situazione degli sfratti Itea è stata votata a parte.

Da parte delle opposizioni sono piovuto critiche su Itea, e sul governatore Maurizio Fugatti accusato di non avere nessuna visione sulle politiche abitative nel Trentino. La maggioranza ha imputato la situazione odierna invece al lavoro del centro sinistra fatto negli anni del governo Dellai e Rossi.

La  situazione, e  su questo sono stati d’accordo tutti, è oggettivamente di emergenza ed è piovuta addosso al Trentino con la velocità della luce. 

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Alessio Manica (Pd) ha detto che i 750 mila euro per l’housing sociale serveno a fare 4 garages, una presa in giro se paragonati ai 110 milioni stanziati nel 2015. Dal 2018, ha ricordato, gli alloggi sfitti sono costantemente cresciuti. I 600 alloggi in programmazione sono sopratutto nelle categorie che hanno bisogno di grossi interventi e i fondi non si vedono. La produzione di alloggi è in costante calo e quindi non è possibile addossare le colpe ai governi precedenti.

Lucia Coppola (Europa Verde) ha sottolineato non ci sono stati investimenti negli ultimi anni. Ora tutti i giorni sentiamo notizie di sfratti che, ha aggiunto, vanno bloccati perché non si possono buttare in strada le famiglie. Con l’aggravante che dopo il Covid i prezzi degli affitti sono cresciuti e si arriva a 800 euro per un monolocale e 1000 – 1200 euro per i bilocali. Affitti impossibili anche per chi lavora. Nel 2022 sono stati 1200 gli appartamenti Itea sfitti, cifre spaventose anche perché molti appartamenti si potrebbero assegnare con interventi minimali. Ci sono poi i casi aberranti di famiglie che si devono separare a causa della mancanza di alloggi, addirittura di bambini sottratti ai genitori perché non riescono ottenere una casa.

Paola Demagri (Casa autonomia) ha affermato che sulla casa non è garantita l’eguaglianza che sta alla base delle politiche di edilizia pubblica. Ricordando che in val di Non e Sole non c’è un solo alloggio per disabili. Itea, ha detto ancora, ha molti alloggi chiusi e non si capisce dove sia la volontà di rimettere il patrimonio abitativo a disposizione dei cittadini e della loro dignità che parte dalla casa.

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Lorenzo Ossanna (Patt) ha spiegato che Itea non deve essere demonizzato, ricordando che la “patente a punti” non è uno spot ma serve a educare l’utente Itea evitando lo sfratto diretto di chi si comporta male. Ossanna ha osservato inoltre la bontà del piano “Cuore delle Alpi”, cioè gli sconti per chi accetta di occupare alloggi in zone periferiche, come nel caso di successo di Luserna.

Bruna Dalpalù (FdI), ex componente del cda Itea, ha detto che la situazione emersa nel 2021 al momento dell’insediamento del nuovo vertice, è risultata disastrosa. Sul 110 il cda Itea l’Istituto ha lavorato molto e ci si è concentrati sulle torri di Madonna Bianca. Gli sfratti dipendono dal regolamento Itea e gli appartamenti fatiscenti ci sono e sono molti, ma i soldi per recuperarli li deve mettere la Pat.

Ugo Rossi (Misto) ha ricordato che l’opposizione al centro sinistra demonizzava l’Itea. Oggi, invece, si mette in evidenza l’assenza di una politica per la casa di Fugatti. E questo emerge dal programma della Giunta di centro destra. Zero finanziamenti per le ristrutturazioni; zero per gli acquisti. La riforma di Itea spa ha solo aumentato i costi del personale di 650 mila euro all’anno. Costi che sarebbero giustificati se si fosse accelerata la ristrutturazione degli alloggi di risulta. Rossi ha inoltre ricordato il Fondo di housing sociale varato dalla sua Giunta che ha permesso di realizzare 500 appartamenti. Fondo che però questa Giunta non ha pensato a rifinanziare perché, è stato risposto, costa. In questa legislatura sulla casa c’è un vuoto totale. Vero che c’è stata la pandemia e il 110, ma sarebbe basato dare indicazioni a due dirigenti di vedere come si sarebbe potuto finanziare il Fondo che servirebbe anche a sostenere l’edilizia che subirà i contraccolpi del 110.

Ivano Job ha aperto l’intervento con una citazione “il paradiso dei ricchi è fatto dall’inferno dei poveri”. Frase motivata anche dalla constatazione che anni fa sono stati venduti alloggi Itea a prezzi bassissimi che sono andati ad ingrossare i patrimoni di gente ricca.

Mara Dalzocchio (Lega) Le Giunte del passato che, ha detto, non hanno fatto nulla per sbarrierare gli alloggi Itea, quando le condizioni economiche erano migliori di quelle di oggi. Ora, ha aggiunto, si cerca di far passare messaggi distorti come quello della possibilità di poter allontanare i figli minori delle famiglie che non hanno casa. I regolamenti Itea, ha ricordato, sono stati cambiati in base al principio “prima gli italiani”; modifiche che hanno portato a una riduzione delle assegnazioni agli stranieri.

L’assessora Zanotelli ha ricordato che per gli affitti Itea sono stati sospesi gli aggiornamenti Istat per il 2023 e la Giunta ha inviato al cda una comunicazione nella quale si chiede la disponibilità a rivedere al ribasso gli importi stimati dei preventivi delle spese condominiali con la riduzione della rata di acconto. L’assessora ha difeso il contributo al canone d’affitto e ha ricordato che ci sono 12 milioni per le ristrutturazioni e il piano straordinario non è una novità elettoralel

Per quanto riguarda le risoluzioni, bocciata la premessa di quella di Lucia Coppola, che sottolineava la poca chiarezza nella gestione delle emergenze e il fenomeno grave della divisione delle famiglie costrette a separarsi a seguito degli sfratti. Via libera invece a tre impegni, concordati tra Coppola e l’assessora: il primo ad avviare un confronto con gli enti locali per verificare la disponibilità sul territorio provinciale di immobili da destinare all’edilizia abitativa; a avviare l’analisi dei principali istituti che regolano la permanenza negli alloggi sociali per valutare una revisione di revisione normativa del settore; infine a verificare la situazione degli sfratti Itea per valutare se vi sono ipotesi risolutive anche in relazione alla causa della revoca dell’assegnazione dell’alloggio.

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