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Politica

Fedriga presenta la sua lista personale: Salvini e la Lega spariscono dai simboli

Per le provinciali in Friuli Fedriga si smarca dalla lega dopo il crollo nei consensi

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“Oggi inizia un percorso in vista della tornata elettorale del 2 e 3 aprile. Ho deciso con convinzione di abbinare alle forze politiche che mi sostengono e mi hanno sostenuto dal 2018 – la Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Autonomia Responsabile – un’esperienza che potesse rappresentare quello che abbiamo fatto in questi cinque anni di governo, e ad ampliare il consenso della nostra coalizione”. Queste le dichiarazioni del presidente leghista della regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, presentando la sua lista oggi a Udine.

“Si aggiunge un’esperienza del centrodestra che mi auguro possa portare un valore aggiunto alla coalizione, e anche un’opportunità in più per i cittadini che decideranno di sceglierci”, ha detto Fedriga ai giornalisti.

Tutti però hanno notato come nella coalizione di centrodestra che appoggi Massimiliano Fedriga alla riconferma della presidenza non apparirà da nessuna parte il nome di Matteo Salvini non solo a fianco a quello di Fedriga nella lista del presidente ma neppure in quello della Lega.

In sostanza quello che prima appariva per i sodali del Carroccio un valore aggiunto oggi è qualcosa da cui prendere le distanze, quasi di cui vergognarsi. 

Ai giornalisti che gli hanno chiesto come mai non apparisse nel simbolo il nome di Salvini, e come questo non sia presente nemmeno sul simbolo della Lega per le regionali, Fedriga ha risposto che “ci sono già esperienze di questo tipo nel resto d’Italia, ad esempio a Genova con Bucci candidato sindaco. Come sapete –ha proseguito – non sono più coordinatore del partito in questa regione, la Lega fa delle scelte a seconda della tornata elettorale che si trova di fronte e in Friuli Venezia Giulia ha legittimamente scelto di mettere il mio nome sul suo simbolo, come accaduto con Bucci”.

La scelta di Fedriga in realtà sarebbe stata necessaria visto il crollo dei consensi della lega in tutt’Italia, confermato prima alle elezioni del 25 settembre, e poi certificato dai successivi sondaggi che oggi danno la lega intorno all’8%. Quello di Fedriga  pare una scialuppa di salvataggio e forse segna la fine della Lega come partito di raccolta del nord  e del Friuli Venezia Giulia.

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