Trento
ENPA del Trentino: “Il fenomeno degli avvelenamenti è un problema di sanità e incolumità pubblica”

L’ultimo caso accertato riguarda un gatto in Vigolana (salvato grazie alla presenza della proprietaria, che lo ha portato immediatamente in clinica veterinaria), avvelenato con un prodotto contenente metaldeide, fitofarmaco utilizzato come lumachicida, il cui uso in esterno è stato bandito in Gran Bretagna proprio a causa dei gravi rischi per mammiferi e uccelli.
Mentre in questi giorni è stata segnalata una inconsueta moria di uccelli nel rione di Cristo Re a Trento, ma sembra che il fenomeno sia stato osservato anche in centro storico e in lungadige Marco Apuleio. (QUI link articolo)
“Certamente una parte dei casi è dovuta a disattenzione e faciloneria nell’utilizzo dei prodotti, ma una consistente quota di avvelenamenti è di origine dolosa e costituisce un grave reato. – si legge in un comunicato di ENPA del Trentino – Non sappiamo se davvero vi sia stato uno scaricabarile da parte dei vari soggetti interpellati, come riportato dal gruppo che ha diffuso l’allarme del sospetto avvelenamento sui social.”
“Ciò che a noi importa è che questi reati vigliacchi vengano fermati. Ed è per questo che l’ENPA del Trentino si è già attivata, in base all’ordinanza ministeriale in tema di divieto di utilizzo e detenzione di esche e bocconi avvelenati.
Anche nel 2022 si sono susseguite molteplici segnalazioni in tutto il Trentino, cui purtroppo molto spesso è seguita la morte degli animali che sono venuti in contatto con le sostanze tossiche. – si legge nella nota della presidente Ivana Sandri – Per i selvatici è impossibile conoscere le reale consistenza del problema, dato che questi animali muoiono, dopo atroci sofferenze, rimanendo sempre sconosciuti alle statistiche.
Anche i gatti ne sono spesso vittime ignorate, specialmente quelli che abitualmente vengono lasciati uscire di casa: solo la loro scomparsa ne può essere un indizio.
I dati più certi riguardano i cani, che ne rimangono vittime durante le passeggiate assieme ai proprietari, oppure mangiando esche e bocconi volutamente gettati all’interno delle proprietà private.
Noi siamo molto preoccupati per le evidenti gravi conseguenze – atroci sofferenze e morte – per gli animali che ne sono colpiti. Ma non sono solo loro le vittime di questi gesti vigliacchi: il carico di dolore che devono sopportare le famiglie, nel dover assistere, spesso impotenti, all’agonia di un essere a loro caro, è molto pesante, come lo è anche il danno economico, in quanto spesso necessitano cure costose, che comportano anche il ricovero in clinica veterinaria.
Da ultimo, ma ancor più importante, la nostra preoccupazione si rivolge ai bambini, che possono frequentare i luoghi contaminati da veleni ed esche, la cui curiosità li può spingere a toccare, raccogliere, maneggiare oggetti e sostanze, rimanendone intossicati.
(…) Purtroppo non è mai stata attivata la promessa mappatura sul sito della provincia dei punti a rischio, che avrebbe potuto consentire ai proprietari di animali di sapere quali fossero i luoghi e i pericoli da evitare.
Le notizie spesso vengono diffuse attraverso i social, mancando, però, la conferma che proviene dalle fonti certe e quindi non si può conoscere la reale consistenza del fenomeno, in quanto si tratta di avvisi divulgati da privati cittadini, quindi da una parte non tutti gli allarmi vengono poi confermati, dall’altra non tutti divulgano quanto accaduto ai propri animali.
Solo quando arrivano sui media, le notizie trovano un qualche accreditamento. Tutto ciò restituisce un’immagine di improvvisazione, in cui i proprietari di animali sono lasciati da soli a fronteggiare un problema più grande di loro.
Il fenomeno degli avvelenamenti è un problema di sanità e incolumità pubblica in quanto, oltre a rappresentare un rischio per gli animali domestici e selvatici, comprese le specie in via d’estinzione, costituisce un grave pericolo per l’ambiente e per l’uomo, in particolare per le categorie più a rischio quali i bambini.
Per tutto questo abbiamo già richiesto al Commissario del Governo di voler convocare la riunione del “Tavolo di coordinamento”, di cui siamo membri, al fine di poter essere aggiornati sullo stato dell’arte e per verificare possibili iniziative atte a ridurre i pesanti effetti del fenomeno e a identificare gli autori dei gravi reati.”
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