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Trento

Ordine degli infermieri: «Sì al direttore assistenziale, vengano riconosciuti dignità e valore alle professioni sanitarie»

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L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento (OPI) intende ribadire il sostegno al disegno di legge n. 160/XVI di iniziativa consiliare inerente l’istituzione del Direttore Assistenziale nel Consiglio di Direzione di APSS. Il Direttore assistenziale partecipa in sinergia con gli altri Direttori del Consiglio di direzione alla definizione del processo di pianificazione strategica e al perseguimento degli obiettivi aziendali e sovrintende la funzione assistenziale che, ricordiamo, è associata a migliori esiti di salute dei cittadini.

OPI attraverso una nota esprime il dispiacere nel vedere che, anche chi ha operato in team orientati ad una presa in carico multi – professionale, in grado di incontrare realmente i bisogni dei cittadini, consideri la direzione assistenziale come uno strumento che possa “creare confusione” o addirittura essere l’innesco di una “china pericolosa” e di “rivendicazioni da altre professionalità”.

Secondo l’ordine degli infermieri nei contesti in cui è già attivo, il Direttore assistenziale ha dimostrato, diversamente dai preconcetti dichiarati, di rafforzare la governance dei processi assistenziali, garantendo una più compiuta visione d’insieme e generando in sinergia con gli altri. Direttori una maggior capacità di integrazione tra le diverse figure professionali sanitarie per rispondere ai bisogni dei cittadini. Nulla a che fare, quindi, con il togliere opportunità a qualcuno, tutt’altro, in prospettiva una fonte di nuove opportunità per cittadini e professionisti.

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«Amareggia inoltre leggere le affermazioni apparse in questi giorni sulla stampa – continua la nota degli infermieri –  che non riconoscono la dignità e il valore degli infermieri e delle altre professioni sanitarie. Affermazioni che riteniamo anacronistiche, in quanto è soprattutto la multi – professionalità che ci permette di garantire la miglior assistenza ai cittadini, ognuno con la propria competenza e con pari dignità, a tutti i livelli, compreso quello strategico per la valenza propria della funzione assistenziale.

Oggi il sistema sanitario trentino non è più attrattivo ed è sostenuto dal senso di abnegazione e dalla continua compensazione degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, che si trovano spesso ad assistere i cittadini in situazioni di organici sottodimensionati e facendosi carico di attività improprie (es. burocratiche). I coordinatori delle professioni sanitarie poi, sono “schiacciati” quotidianamente da attività non sanitarie, che impediscono loro di dedicarsi appieno e con serenità alla loro funzione core di supervisione e sviluppo della qualità dell’assistenza. Anche alle posizioni organizzative sanitarie è richiesta sistematicamente l’assunzione di decisioni di livello dirigenziale, senza che tuttavia siano riconosciute loro le responsabilità assunte. Per tale motivo è necessario cambiare passo urgentemente».

E ancora: «Il Sistema sanitario provinciale è sull’orlo della crisi e affinché questa non accada deve tornare ad essere attrattivo per i professionisti, riconoscendo il valore inestimabile e la pari dignità di tutte le professioni sanitarie. Sosteniamo inoltre quanto sia rilevante attivare ed espandere percorsi di crescita e carriera coerenti con le competenze e le responsabilità richieste e agite, promuovendo modelli organizzativi innovativi fondati sulla multi – professionalità, centrati sulla persona e la famiglia e su un approccio alla prevenzione e alla pro attività nei confronti delle cronicità e dei bisogni dei più fragili, che tengano in considerazione l’evoluzione delle professioni sanitarie degli ultimi 20 anni. Il confronto e la dialettica sono sempre stati un valore per la professione infermieristica. Quando si parla di esiti e bisogni di salute, non devono prevalere logiche corporative, che possono portare a perdere di vista l’unico obiettivo comune: la tutela della salute dei cittadini».

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