Maltrattare api e arnie non è solo vandalismo, è anche un atto di irresponsabilità

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“Le api sono fondamentali per la biodiversità“. Quante volte ce lo sentiamo ripetere e quante volte non cogliamo mai per davvero il significato di queste parole. 

È facile avere paura di questi insetti, paura di essere punti, paura di avere una reazione allergica… è più semplice temere quello che non si conosce, che non si capisce, piuttosto che prendersi anni e studiare un animale che ha un fascino incredibile.

Lo sa bene Lilly, apicoltrice di “Le apine di Lilly“, che – dopo una brutta esperienza sul lavoro – ha voltato pagina ed ha fatto delle api il suo cuore e parte integrante della sua vita. 

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Anni su anni di curiosità, ricerca, studi che sono culminati la scorsa estate con l’avvio della sua attività di apicoltrice a cui ha dato il nome “Le apine di Lilly“. Lilly è una persona brillante, che ha davvero a cuore le sue api e la biodiversità in cui loro ricoprono un ruolo fondamentale e spesso sottovalutato.

Ed è per questo che la disavventura che ha visto protagoniste le sue api ha un retrogusto davvero amaro. Durante questi mesi freddi, ha infatti deciso di portare le sue arnie nell’area di Trambileno. Tutto è andato bene fino alla scorsa settimana, quando ha trovato le arnie semi-aperte e con i telai spostati.

Insomma di certo non può essere stato un animale selvatico: in quel caso è probabile che le arnie sarebbero state rovesciate e non sistemate grossolanamente con persino il coperchio mezzo sollevato.

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Il problema però, è che aprire delle arnie con queste gelide temperature può portare alla morte delle povere api, che normalmente iniziano a risvegliarsi quando arriva la primavera e il clima diventa più mite.

Anche ora è impossibile determinare quando siano state aperte e se le api siano o meno sopravvissute. Lilly dovrà passare questi mesi con il dubbio e comunque con il dispiacere di aver visto danneggiare la casa delle sue api che, appunto, durante l’inverno stanno nell’arnia, tenendosi caldo e proteggendosi.  

“Mi sono chiesta se questo o questi individui che non riesco a considerare esseri umani sanno che le api sono all’apice della biodiversità, mi sono chiesta se sa/sanno che l’impollinazione per più dell’80% delle piante di cui noi ci cibiamo è svolta proprio dalle api.

Mi sono chiesta a cosa servono i cortei dietro alle manifestazioni della Thumberg quando poi ci sono individui che si accaniscono gratuitamente sull’insetto che rappresenta l’essenza stessa della biodiversità.

Vorrei ricordare la frase attribuita ad Einstein che ci ha lasciato un monito per avvertirci quanto le api siano importanti per tutti noi, se loro di estingueranno, l’essere umano non avrà più il cibo che deriva dalla loro impollinazione e quindi di seguito anche gli esseri umani saranno destinati ad estinguersi”. Ha affermato Lilly, sottolineando l’importanza di questi animali per la vita stessa.

Amareggiata, giustamente non può che chiedersi il perché di questa violenza gratuita verso animali innocenti: perché danneggiarli? “Le arnie non erano in Piazza Duomo a Trento dove magari potevano disturbare, ma le ho portate in un prato, non lontano dalle case ma di certo in un luogo tranquillo. Non disturbavano nessuno.”

Chissà se le apine riusciranno a vedere la primavera, di certo la denuncia che ha sporto anche alla Forestale si spera che sia di monito, non tanto per il danneggiamento di una proprietà altrui, ma anche perché questo tipo di vandalismi verso animali così fondamentali non possono che essere anche un gesto di enorme irresponsabilità oltre che di cattiveria.