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Trento

Medicina, nominati i primi quattro professori clinici ma manca la sede. Polemica fra il rettore e Segnana

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Sono Mattia Barbareschi, Giacomo Bellani, Bruno Giometto e Carlo Cosimo Quattrocchi (nella foto) i primi professori in convenzione del corso di laurea di medicina e chirurgia dell’Università di Trento che svolgeranno attività assistenziale nelle Unità operative di Apss. Li hanno presentati ieri, nella sala Belli della Provincia autonoma di Trento, l’assessore all’istruzione università e cultura Mirko Bisesti, l’assessore alla salute Stefania Segnana, il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian, il preside della Facoltà di medicina dell’Università di Verona Giuseppe Lippi, il direttore generale Apss Antonio Ferro, il direttore del Centro interdipartimentale di scienze mediche CisMed Olivier Jousson e il direttore del Servizio ospedaliero provinciale Pier Paolo Benetollo.

I quattro professori guideranno rispettivamente l’Unità operativa multizonale di anatomia patologica, l’Unità operativa di anestesia e rianimazione 1 dell’Ospedale di Trento, l’Unità operativa multizonale di neurologia e l’Unità operativa multizonale di radiologia degli ospedali di Rovereto e Arco.

L’Accordo quadro stipulato nel 2020 tra Provincia autonoma di Trento, Azienda provinciale per i servizi sanitari, l’Università degli studi di Trento e l’Università per gli studi di Verona, prevede la possibilità di reclutare personale docente da inserire nel corso di laurea magistrale (a ciclo unico interateneo) in medicina e chirurgia a decorrere dal 2023. Oggi sono stati presentati i primi quattro professionisti che andranno a ricoprire il duplice ruolo di professore nel nuovo corso di laurea e di direttore di unità operativa dell’Apss.

Ma non è stata una presentazione tranquilla, anzi, piena di polemiche innescate dal rettore Deflorian che ha criticato la futura sede che dovrà ospitare la facoltà di medicina e le altre legate alle professioni sanitarie. Si parlava della nuova sede in via Monte Baldo ma non ci sono sicurezze nel merito.

L’unica certezza è che l’Università di Trento da molto tempo attende delle risposte alle quali anche ieri l’assessora Stefania Segnana è rimasta in silenzio quasi imbarazzata. A precisa domanda infatti su dove verrà fatta la nuova sede di medicina ha risposto imbarazzata «Stiamo facendo delle valutazioni».

Dopo queste parole il rettore Deflorian visibilmente contrariato ha detto che «La costruzione di un edificio ad hoc non avverrà per ottobre e nemmeno per ottobre 2024 e quindi ci sarà un’ulteriore fase da gestire. Ma noi dobbiamo decidere dove costruire questa nuova sede non oggi. Ieri». Parole chiare che non lasciano scampo.

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In apertura di incontro l’assessore all’università Mirko Bisesti ha sottolineato come questo sia un momento importante per «quella che è la costruzione della facoltà di medicina e più in generale per lo sviluppo della nostra provincia. Su questo progetto abbiamo puntato molto, forti della necessità di dare una risposta al nostro territorio. Auguro ai professori un buon lavoro e porgo un benvenuto in questo nuovo ruolo».

«Oggi – ha spiegato l’assessore Stefania Segnana – ci tenevamo a riportare alla comunità trentina i passi fatti per la realizzazione della scuola di medicina in Trentino. Nel 2019 come Giunta provinciale abbiamo iniziato il percorso per la sua creazione. A distanza di pochi anni oggi siamo qui a presentare con orgoglio i primi quattro professori. Attraverso questo percorso la nostra provincia potrà essere più attrattiva e avere così uno strumento in più nella ricerca dei professionisti. Un grazie va a tutti gli attori che stanno credendo con forza e passione in questo progetto».

«La presentazione di oggi – ha affermato il rettore Flavio Deflorian – è per noi uno dei primi passi, estremamente significativi nella costituzione del corpo docente che è spina dorsale del corso di laurea in Medicina e Chirurgia. Ma non solo: il progetto di costituzione e sviluppo della Scuola di medicina è a tutto tondo e progressivamente si amplierà e assorbirà anche l’offerta dei percorsi delle professioni sanitarie. Storicamente per l’Università di Trento proprio la costruzione del corpo docente di una nuova iniziativa didattica è cruciale perché si vede da subito l’impostazione. Si gettano le basi su cui costruire iniziative di qualità, bene riconosciute, come è avvenuto ad esempio con il Dipartimento Cibio». Il rettore ha infine ricordato l’urgenza di individuare una sede per la Scuola di Medicina che possa traghettare l’iniziativa didattica e clinica verso il nuovo ospedale, dove potranno integrarsi le attività didattiche e quelle clinico assistenziali, nonché le professioni sanitarie.

Significativo è il fatto che di questi nuovi professori alcuni hanno scelto di venire a lavorare in Trentino per investire qui la loro professionalità, altri invece hanno accresciuto le proprie competenze all’interno di Apss. Oltre ai quattro nuovi professori clinici che sono stati presentati oggi e a quelli che sono previsti prossimamente nell’ambito delle cattedre in convenzione con Apss, vi sono i professori già in servizio e altre 18 posizioni che arriveranno a breve all’Università di Trento grazie alle risorse dell’atto di indirizzo.

Un augurio per il proseguimento dell’iniziativa di Medicina e chirurgia è arrivato dal professor Giuseppe Lippi, in rappresentanza dell’Università di Verona: «Questa sinergia con Trento negli anni ha dato dei frutti che sono sotto gli occhi di tutti. È un processo che conosciamo bene perché anche Medicina a Verona è nata così, come costola di Padova. Il prossimo anno accademico festeggeremo i primi 40 anni della nascita della Facoltà di medicina e chirurgia autonoma. È un processo naturale. Noi ci siamo in questa fase ma ci saremo anche in futuro al vostro fianco, perché questo scambio culturale è vitale. Sapere che i nostri professori vengono a crescere a Trento è per noi motivo di grande soddisfazione. Per noi questa collaborazione con l’Università di Trento è di grande valore».

professor Mattia Barbareschi – direttore Unità operativa multizonale di anatomia patologica – Dipartimento laboratori – Servizio ospedaliero provinciale

Professore associato di anatomia patologica è dal 2014 direttore dell’Unità operativa multizonale di anatomia patologica dell’Apss. Specializzato in anatomia patologica all’Università degli studi di Brescia ha ottenuto il dottorato di ricerca in patologia umana all’Università degli Studi di Milano e Università di Pavia. Ha ricoperto l’incarico si struttura semplice patologia molecolare dell’ospedale Santa Chiara di Trento. È autore di 284 lavori in riviste peer reviewed e più di 8 mila citazioni.

professor Giacomo Bellani – direttore Unità operativa anestesia e rianimazione 1 Ospedale di Trento – Dipartimento anestesia e rianimazione – Servizio ospedaliero provinciale

Professore ordinario di anestesiologia. Ha conseguito la laurea in medicina, la specializzazione in anestesia e rianimazione e il dottorato di ricerca in tecnologie biomediche all’Università Milano Bicocca. È stato ricercatore e dal 2015 professore associato. Ha svolto attività clinica come anestesista rianimatore all’ospedale San Gerardo di Monza, ultimamente come responsabile di struttura semplice di terapia intensiva. È autore di oltre 230 articoli scientifici, principalmente su insufficienza respiratoria e ventilazione artificiale ed è spesso relatore a convegni internazionali.

professor Bruno Giometto – direttore Unità operativa multizonale di neurologia – Dipartimento emergenza – Servizio ospedaliero provinciale

Professore associato di neurologia dell’Università degli studi di Trento e, in doppia appartenenza, dell’Università degli studi di Trieste. Dirige dal 2017 l’unità operativa multizonale di neurologia dell’Apss. In precedenza è stato dapprima direttore della Struttura complessa di neurologia all’Azienda Ulss 9 di Treviso – Ca’ Foncello e successivamente di quella del presidio ospedaliero S. Antonio all’Azienda Ulss 6 di Padova. È autore di oltre 200 pubblicazioni, principalmente su temi di neuroimmunologia e neurologia clinica.

professor Carlo Cosimo Quattrocchi – direttore Unità operativa multizonale di radiologia ospedali di Rovereto e Arco – Dipartimento radiologia – Servizio ospedaliero provinciale

Professore ordinario proviene dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico dove ha ricoperto l’incarico di responsabile dell’Unità organizzativa complessa diagnostica per immagini e radiologia interventistica. Specializzato in radiodiagnostica ha ottenuto il dottorato in neuroscienze. È coordinatore scientifico del master di I livello in Tecniche di risonanza magnetica in ambito clinico e di ricerca ed è stato docente in corsi di laurea e di specializzazione oltre a ricercatore clinico. È autore di oltre 150 pubblicazioni in riviste peer reviewed e circa 4 mila citazioni.

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