Rovereto e Vallagarina
Lavarone: per Gabriele Kipewa missione compiuta, nuota sotto il ghiaccio per 18 metri in apnea

Gabriele Kipewa, settantenne di Sanremo, questa mattina ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato: nuotare in apnea sotto la superficie ghiacciata del Lago di Lavarone (con indosso solo un costume da bagno).
Il tutto si è svolto nell’ambito dell’evento Under Ice e appoggiata dal dipartimento Salute e Benessere di Opes Italia. Un’impresa che si è svolta in piena sicurezza, grazie anche all’assistenza di alcuni sub che, oltre che documentare la sua performance, hanno veglieranno sulla sua incolumità.
Con lui Enzo Polimeri di referente nazionale del settore subacquea che lo ha assistito in questa nuotata sotto il ghiaccio che gli ha consentito di coprire sotto il ghiaccio una distanza di 18 metri metri.
L’intento di Gabriele Kipewa, che da anni ha intrapreso una strada di meditazione attraverso il freddo, non era quella di stabilire un primato, ma semplicemente dimostrare che, con la dovuta preparazione, questo tipo di esperienza è possibile a tutti, senza limiti di età.
Questo vuole essere solo un esempio per far comprendere a tutti come i limiti possano essere superati, a volte anche semplicemente modulando nel giusto modo il respiro, ricercando attraverso la pratica l’equilibrio tra mente e corpo. E qui a Lavarone Gabriele Kipewa ha voluto alzare l’asticella e superare un limite nuovo.
La vera sfida, infatti, non era entrare nell’acqua gelata, questa per lui è una condizione resa naturale e abituale grazie alla pratica della meditazione del freddo secondo una tecnica da lui elaborata, ma l’apnea e il nuoto. Gabriele Kipewa, pur avendo un passato da sub, non aveva mai praticato l’apnea prima d’ora, né il nuoto a livello sportivo. Per arrivare a questo risultato si allenato con impegno per circa un mese e mezzo in piscina e nei laghi di montagna, ma fare apnea in piscina è molto diverso rispetto ad un lago ghiacciato e non solo per la diversa temperatura dell’acqua. A
rendere meno facile l’impresa a Lavarone anche due fattori inaspettati, intanto le condizioni del ghiaccio che quest’anno era troppo sottile per permettere l’apertura di una serie di apertura a distanza regolare.
L’entrata in acqua – e la relativa uscita – era possibile solo attraverso un corridoio di accesso aperto in prossimità della riva, Questo ha comportato il fatto che sia stato necessario calcolare mentalmente il momento di invertire la nuotata per poter per uscire dallo stesso punto di entrata.
Questo non comporta problemi ai sub, ma rende più impegnativa una nuotata in apnea e soprattutto ha creato una sorta di interferenza nel percorso mentale che Gabriele Kipewa aveva valutato durante la fase di allenamento, superata però ristabilendo l’equilibrio tra mente e corpo, adattandolo alla nuova situazione.
Il secondo imprevisto è stato l’utilizzo dei pesi: in fase di allenamento Gabriele Kipewa in allenamento aveva sempre nuotato utilizzando dei pesi al collo, ausilio che – sotto il ghiaccio – gli è stato negato per motivi di sicurezza. Ancora una volta Gabriele Kipewa si è trovato a dover attivarsi alla situazione e ripristinare l’equilibrio tra mente e corpo.
Del tutto voluto e premeditato un cambio dal punto di vista tecnico, durante gli allenamenti in piscina Gabriele Kipewa ha utilizzato delle pinne tecniche che a Lavarone ha sostituto con quelle che ha definito delle pinnacce vecchie pinne in plastica che utilizzava in passato durante le immersioni subaquee.
Questa per Gabriele Kipewa è stata una due giorni a contatto con la natura – tra bagni nel lago e meditazione nella neve – e con i suoi elementi, che poi sono alla base del “metodo Kipewa” della meditazione del freddo, maturato passando attraverso una particolare forma di yoga tibetano e alcune tecniche sciamaniche dei nativi americani.
Da qui è partito il suo percorso che ora condivide anche con gli altri, primi fra tutti i suoi allievi, giunti a Lavorone per condividere l’emozione di questa impresa. Una condivisione che li ha visti meditare insieme sulla neve e immergersi per alcuni minuti nell’acqua gelata.
Al termine della sua nuotata Gabriele Kipewa ha voluto ringraziare chi ha reso possibile la sua impresa: il suo allenatore Flavio Fontana, Paola Bruni referente nazionale settore Salute e Benessere di Opes Italia, Enzo Polimeri di referente nazionale del settore subacquea, la stampa che ha seguito con interesse e curiosità la sua impresa.
Il gruppo “Le Nuvole” Elisabetta e Davide e tutte le nuvolette, Mastra Luciana e il gruppo per l’energia inviatagli e infine, ma non ultimo, Samuel il bagnino della piscina di Sanremo.
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