Italia ed estero
Incidente Roma 5 morti: all’origine della tragedia folle gioco
Per un testimone ci sarebbe un folle gioco e la massa eccessiva dentro l’abitacolo alla base della tragedia

Un bilancio tragico quello dell’incidente di Fonte Nuova, nella provincia di Roma, che ha visto la morte di 5 giovani tra i 17 e 22 anni con il sesto ancora in condizioni gravi ricoverato all’ospedale.
Emergono però fatti inquietanti su quanto successo nella notte tra giovedì 26 e venerdì 27 gennaio 2023 sulla via Nomentana.
La Cinquecento sulla quale viaggiavano in sei era in realtà omologata solo per 4 persone.
Ma alla base dell’incidente pare ci possa essere un “gioco” finito male. A svelare quella che potrebbe essere stata la causa del gravissimo incidente che ha portato alla morte di Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri, Simone Ramazzotti, Giulia Sclavo e Flavia Troisi è stato un residente di Fonte Nuova.
Secondo quanto riferito da La Repubblica si tratta di un testimone oculare della strage stradale, sentito dagli inquirenti poco dopo l’incidente.
L’abitante della zona, infatti, ha svelato di aver sentito più volte il rombo del motore della Cinquecento, come se i giovani fossero passati a più riprese da lì.
Nello specifico, dice il testimone, l’auto sarebbe stata vista schizzare a folle velocità per due volte come per superare la velocità ottenuta la volta prima. Come fosse insomma una gara di «Formula Uno»
Secondo gli investigatori sembra certo che sia stata la forte velocità a far decollare la Cinquecento e poi ricadere sull’asfalto rotolando per una ventina di metri. Per gli inquirenti l’auto sarebbe arrivata a forte velocità da una curva, con Di Paolo che avrebbe perso il controllo pizzicando un marciapiede a una velocità di 80 chilometri orari dove il limite è 30.
Da lì l’impatto tremendo contro un palo dell’illuminazione e un albero, diventato trampolino di lancio, che sono stati fatali per 5 dei 6 giovani.
Lo scontro ha di fatto fatto tranciato via la parte sopra della cinquecento facendo morire sul colpo i giovani. 3 di loro sono schizzati fuori dall’abitacolo finendo a folle velocità sull’asfalto.
Non solo: il “sovraccarico” della Cinquecento si pensa possa aver aggravato l’esito dell’incidente. Secondo quanto spiegato da un investigatore a La Repubblica, se nell’auto fossero stati in quattro “non sarebbe finita così“. “La massa eccessiva dentro l’abitacolo è stata la condanna” ha spiegato.
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