Ambiente Abitare
L’Atlante europeo della migrazione degli uccelli fa rotta al MUSE

Il nuovo “Atlante europeo della migrazione degli uccelli” è il protagonista del prossimo appuntamento di “Incontri al museo per parlare di fauna”, in programma mercoledì 1 febbraio alle 20.45 al MUSE.
A Fernando Spina, ornitologo del CMS (Convention of Migratory Species) e coordinatore del progetto, il compito di svelare il dietro le quinte di questo immenso lavoro. Si tratta della prima analisi mai fatta a livello internazionale di milioni di dati di migrazione di uccelli appartenenti a 300 specie diverse.
Anche il MUSE contribuisce alla ricerca con le stazioni di monitoraggio di Bocca Caset e Passo Brocon.
Oltre un secolo di informazioni sulle rotte degli uccelli migratori prendono vita e forma in sorprendenti mappe di grande dettaglio, liberamente consultabili e accessibili online sul sito ufficiale del progetto: https://migrationatlas.org/.
Il nuovo “Atlante europeo della migrazione degli uccelli” inaugura una nuova modalità di restituzione dei datiscientifici, capace di avvicinare la ricerca alla cittadinanza, rivolgendosi tanto alle specialiste e agli specialisti del settore quanto a chi desidera scoprire aspetti legati ai movimenti dell’avifauna del nostro continente, uno dei fenomeni più affascinanti del mondo naturale.
Come afferma Fernando Spina, ornitologo, già dirigente di ISPRA e responsabile del Centro Nazionale di Inanellamento, consigliere designato per la connettività della COP della CMS (Convention of Migratory Species) e coordinatore del progetto, “si tratta di informazioni fondamentali alla tutela dell’avifauna a scala globale e locale, a livello di specie e delle diverse loro popolazioni; ma è anche un’ulteriore dimostrazione di come lo studio delle migrazioni ornitologiche possa contribuire a comprendere gli effetti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità. Dobbiamo conoscere di più quello che succede agli uccelli migratori per capire quello che succede anche a noi, perché condividiamo con loro l’ambiente in cui viviamo”.
L’incontro è anche l’occasione per scoprire i progetti dedicati alla migrazione in Trentino e nelle Alpi portati avanti dal MUSE nelle stazioni di Bocca Caset, in Val di Ledro, e Passo Brocon, tra Vanoi e l’altopiano del Tesino.
Dall’attività di inanellamento, nella quale il museo può vantare un’esperienza ormai trentennale, alle ricerche condotte mediante le più recenti tecniche e metodologie, fino all’impegno profuso nelle attività di divulgazione dedicate alle specie migratrici, ai loro habitat e al concetto di “connettività“, funzionali a una fruizione consapevole del territorio e alla promozione di un turismo naturalistico nelle aree protette della provincia.
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