Io la penso così…
Piste da sci prese d’assalto: tanti turisti, troppi interventi

Egregio Direttore,
Pensavo che dopo due anni di Pandemia, restrizioni e distanze da mantenere la gente avesse finalmente imparato a non ammassarsi come un branco di pecore in un luogo ristretto. Sbagliavo.
Nel weekend di Natale sono andata in montagna a sciare, io come molti altri trentini e turisti provenienti da Italia e dall’estero. Pensavo che due anni di restrizioni avessero portato del buonsenso. Sbagliavo. Le piste da sci affollate a livelli pre-Pandemia sono una realtà che può portare sollievo a chi vive di turismo, fanno girare l’economia ed è certamente un dato ottimo visto il difficile momento tra bollette allucinanti e prezzi che hanno raggiunto livelli stellari in tutti i settori.
Tuttavia, prendere d’assalto senza criterio gli impianti, farà anche bene all’economia ma non così tanto alla sicurezza degli altri.
Lo spettacolo a cui ho assistito nel fine settimana era tragicomico: ad un certo punto potevo solo ridere. E andarmene. Gente che sciava a velocità inaudita, altra che sciava su piste troppo difficili, ragazzi impegnati a fare video palesemente per TikTok. Persone che imbracciavano gli sci e scendevano a piedi. Di tutto.
Io sono rimasta allibita. Al TG ho sentito che ci sono stati circa 40-50 interventi nel solo weekend. Tenuto conto che in molti faranno una o due settimane sulla neve, credo che i soccorsi avranno di che lavorare in queste vacanze. Sinceramente, questi li vedo come dati preoccupanti.
Comprendo la voglia di tornare all’aria aperta, nella natura, dopo tanto tempo. Ma non comprendo la mancanza di responsabilità e coscienza nel lanciarsi in situazioni e piste non adatte alle proprie capacità. Io stessa ho schivato per pura fortuna alcuni bambini che avevano ben poco controllo degli sci.
In Trentino ci sono numerosi impianti ed istruttori di qualità. Capisco i costi ulteriori, ma invece che trascinarsi dietro bambini e ragazzi poco stabili, gli adulti potrebbero pensare alla sicurezza degli altri sciatori andando loro da una parte ed i figli da un’altra con gli istruttori.
Così come i ragazzi potrebbero capire che bisogna avere più responsabilità quando si scia (anche se questo so che è più complicato, siamo stati giovani anche noi e eravamo altrettanto selvaggi).
Mi illudo di tornare in pista la prossima settimana, ma so che la situazione sarà pressoché identica.
Laura, Rovereto.
Potete inviare le email al direttore da inserire nella rubrica «io la penso così» scrivendo a: [email protected] – (La vostra opinione conta, sempre….)
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