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Italia ed estero

Contante, o carta di credito? I pro e i contro

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«Contante, o carta di credito, questo è il dilemma: se sia più nobile nella mente soffrire i colpi di fionda della Commissione UE e dardi d’atroce fortuna del PNRR o prender armi contro un mare d’affanni che la UE riserva all’Italia e, opponendosi, por loro fine?»

Questa la parafrasi del dubbio amletico nel terzo millennio che, nei giorni scorsi, ha angosciato, tormentato e paralizzato le scelte dell’esecutivo italiano in merito ai limiti alla soglia minima da fissare per l’utilizzo obbligatorio del POS, fino al punto di far tornare il governo italiano sui propri passi, perché si sa che è sempre meglio tenersi buona la vendicativa UE.

Ricordiamo ai lettori che nella UE i limiti ai pagamenti in contante, ad oggi, sono decisi autonomamente dai singoli stati (anche se in alcuni casi le decisioni sono, in realtà, fortemente condizionate da Bruxelles), infatti, le nazioni che non hanno imposto alcun limite all’utilizzo del contante sono: Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Olanda ed Ungheria; seguono Croazia 15.000 euro; Repubblica Ceca e Malta 10.000 euro; Lettonia 7.200 euro; Bulgaria, Slovacchia e Slovenia 5.000 euro; Polonia 3.300 euro; Belgio, Lituania e Portogallo 3.000 euro; Danimarca 2.700 euro; Romania 2.000 euro; Francia, Spagna e Svezia 1.000 euro; Grecia 500 euro.

Anche se i limiti imposti al contante sembra non siano assolutamente efficaci, viste le tangenti di 600mila euro in contanti sequestrate dalla Procura di Bruxelles nell’inchiesta sulla corruzione e riciclaggio dal Qatar al Parlamento UE.

Tutto ciò a dimostrazione del fatto che porre un limite ai pagamenti in contante non eliminerà di certo le azioni criminali: dalle tangenti ai traffici di droga, dai traffici di armi a quelli di esseri umani, allo sfruttamento della prostituzione, né tantomeno costituirà la soluzione definitiva nella lotta all’evasione fiscale.

In Italia, negli scorsi anni c’è stata una situazione altalenante che ha visto la soglia dei pagamenti in contante passare da 5.000 euro a 1.000 euro, per poi risalire a 3.000 euro, ridiscendere a 2.000 euro e nel 2023 ritornare ai 5.000 euro contro i 1.000 euro previsti dal precedente governo.

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Mentre in Italia si cerca, in tutti i modi, di favorire l’utilizzo del POS a scapito del contante e a maggior profitto delle banche private (con la benedizione della Banca d’Italia), nella vicina Austria, dove già non esistono limiti ai pagamenti in contanti è in atto una campagna, sostenuta dalla Zecca austriaca e dalle Camere di Commercio denominata “Bares ist Wahres” (il contante è reale) per promuovere ulteriormente l’uso del denaro contante rispetto alla moneta elettronica.

Secondo i promotori della campagna agli austriaci piace il contante, di conseguenza, anche il numero di banconote in circolazione è in crescita, rispettivamente del 6,5% in termini di numero di pezzi e del 7,7% in termini di valore, per un totale di 28,19 miliardi di banconote ed un valore di 1.544,37 miliardi di euro a fine 2021. Le banche austriache hanno quadruplicato le loro disponibilità di contante in euro negli ultimi cinque anni – da 3,0 miliardi di euro nel 2016 a 12,2 miliardi di euro a fine 2021.

Anche il numero di monete in circolazione è in crescita, sottolinea Gerhard Starsich, Direttore Generale della Zecca austriaca: «Dal 2020 al 2021, il loro numero è aumentato di 219,9 milioni di pezzi per un totale di 8,3 miliardi di pezzi ed un valore di 1,8 miliardi di euro».

Per Starsich: «I pagamenti in contante sono sicuri perché non c’è il rischio di hacking o di attacchi phishing, sono economici perché non ci sono commissioni per le transazioni e sono anche veloci perché i pagamenti vengono effettuati semplicemente e in modo rapido, senza procedure di login o richieste di PIN».

Ecco di seguito i punti focali su cui verte la campagna Bares ist Wahres 

IL CONTANTE PROTEGGE LA PRIVACY – I nostri dati personali sono molto preziosi per le aziende. Per evitare che questi dati vengano registrati e, in casi estremi, utilizzati per scopi indesiderati, è consigliabile pagare sempre in contanti.

I dati personali vengono raccolti per diverse ragioni, sia per motivi economici che per altri scopi. I pagamenti digitali sono una fonte preziosa di dati che possono fornire informazioni rivelatrici sulle abitudini di consumo, sulla vita quotidiana e sulla situazione finanziaria di una persona. Penserete che i dati personali siano protetti dalle leggi sulla privacy, ma come dimostra uno studio dell’AAAS (American Association for the Advancement of Science, 2015): I ricercatori sono riusciti a identificare correttamente il 90% di 1,1 milioni di titolari di carte di credito solo sulla base delle loro transazioni “anonimizzate” nell’arco di tre mesi, utilizzando il giorno e il luogo dell’acquisto, ma non i dati personali come il nome o il numero della carta.

IL CONTANTE È ECONOMICO – I metodi di pagamento digitali costano, sia che si paghi con il cellulare che con la carta di credito. A lungo andare, saranno probabilmente i consumatori stessi a pagarne il prezzo. Se si vuole evitare questa maggiorazione di prezzo, si paga in contanti.

Il contante non costa nulla al consumatore finale. Quando si paga con le carte di credito, l’esercente paga una commissione per il lettore di carte (POS) e per la transazione. Questo comporta dei costi per il commerciante e bisognerebbe chiedersi chi paga questi costi? Il cliente!

Per i pagamenti con carta bancomat, dipende dall’accordo del titolare del conto con la propria banca. Questi costi possono essere inclusi nel canone del conto come somma forfettaria o addebitati per singola transazione, e possono variare da 20 a 28 centesimi a transazione.

IL CONTANTE È SMART – Il modo migliore per i più piccoli di imparare a gestire correttamente il denaro è il contante. Il contante è l’unico modo per insegnare ai bambini a gestire il denaro in modo responsabile. Inoltre, i pagamenti in contanti aiutano gli adulti ad avere una migliore visione d’insieme delle proprie spese.

Le carte di credito portano i consumatori a spendere più facilmente, spesso anche inconsapevolmente, le carte sono quindi in parte responsabili della crescita del debito delle famiglie. In effetti, studi di laboratorio sul comportamento d’acquisto hanno dimostrato che le carte di credito possono facilitare le spese in modi che sarebbero difficili da giustificare su basi puramente finanziarie (Banker, 2021).

La paghetta è un importante metodo educativo per i bambini. I bambini che ricevono una paghetta prestano molta più attenzione al risparmio. Inoltre, esiste una correlazione tra la paghetta e la capacità di creare un piano di risparmio (Duber, 2006:1-20; Gering, 2021).

Nello studio condotto da Christiane Spiel et al. presso l’Istituto di Psicologia dell’Educazione, è emerso che il 43% degli alunni ha a disposizione una paghetta mensile, il 25% settimanale e il 4% giornaliera. Tuttavia, non sempre il denaro messo a disposizione dai genitori viene utilizzato per esaudire i desideri dei bambini, spesso quelli che ricevono il denaro quotidianamente ci comprano il pranzo e/o la cena.

Il 74% degli studenti intervistati ha dichiarato di aver già chiesto un prestito ai genitori, ma solo il 47% lo ha restituito. Secondo i centri di consulenza sul debito austriaci, quasi il 24% dei propri clienti ha 30 anni o meno e ha già accumulato così tanti debiti da avere difficoltà a ripagarli. Il 13,2% dei fallimenti privati ha riguardato persone con meno di 30 anni o anche più giovani. (Consulenza sul debito ASB)

Con la “Pocket Money Initiative“, la Zecca austriaca ha voluto insegnare ai bambini come gestire il denaro in modo responsabile, rendendoli così cittadini responsabili.

IL CONTANTE È SICURO – Anche se il registratore di cassa non funziona o manca la corrente. Se pagate in contanti, porterete a casa la vostra spesa in tutta sicurezza, anche in caso di blackout. Chiunque si sia trovato in condizioni d’emergenza a causa di calamità naturali, sa che durante l’emergenza è necessario disporre di denaro contante.

Attualmente ci troviamo di fronte a una crisi energetica e il 16 gennaio 2020, in occasione del Security Policy Annual Kick-Off 2020, le Forze Armate austriache hanno informato la cittadinanza che prevedono una probabilità del 100% di blackout nei prossimi cinque anni. In caso di blackout, sarà possibile pagare solo in contanti.

I pagamenti in contanti possono essere effettuati offline senza bisogno di elettricità o di possedere un dispositivo, il che può essere un importante back-up per aumentare la resilienza, cioè quando i mezzi di pagamento elettronici non sono (temporaneamente) disponibili (ad esempio a causa d’instabilità della rete internet, disastri naturali, interruzioni di corrente, guerre). Il contante consente di effettuare pagamenti immediati da persona a persona. Serve come riserva di valore e consente l’autonomia, in quanto le persone possono conservarlo o spenderlo senza dover ricorrere a terzi (ad esempio, fornitori di pagamenti privati) per la verifica elettronica. Ciò è particolarmente vero in tempi di crisi (Stix/Schautzer, 2022).

C’è anche la questione della sicurezza dei dati: i metodi di pagamento tramite smartphone presentano molte falle di sicurezza a causa della loro complessità. Da un lato, gli utenti possono creare problemi di sicurezza comportandosi in modo scorretto, concedendo diritti alle app, aprendo e-mail di phishing o installando involontariamente malware. D’altra parte, le falle di sicurezza devono essere risolte intervenendo sul sistema operativo e sull’applicazione. Inoltre, le falle di sicurezza possono essere create anche da commercianti, operatori di rete o da una rete WLAN collegata. Sulla base di questa complessità, i problemi di sicurezza potrebbero essere fatali per gli utenti, che potrebbero non essere più in grado di effettuare i pagamenti, o peggio, perdere tutto il denaro presente sul conto collegato (Bosamia, 2019:810-817; SAXENA, 2019).

Le carte di debito e di credito possono esporre i dati per la replica del chip in caso di errore dell’utente (data skimming), il che consente di creare contraffazioni di una carta. Negli ultimi anni, i casi di frode con carte di credito sono aumentati in modo esponenziale (Vengatesan, 2020:1185-1195; Eni, 2021; Kaur, 2019).

Il contante garantisce un elevato grado di privacy ed offre la possibilità immediata di liberarsi dagli obblighi di pagamento senza dover ricorrere alla verifica centrale. Inoltre, è un credito nei confronti della banca centrale e quindi non comporta rischi di solvibilità, mentre il denaro digitale (carte di credito/debito) è un credito nei confronti di una banca privata (denaro privato) con tutti i rischi annessi (Stix / Schautzer 2022).

Inoltre, il contante in euro è sicuro perché è considerato particolarmente difficile da falsificare.

IL CONTANTE È VELOCE – Se avete contanti a portata di mano in un taxi, per un piccolo acquisto o per un caffè, siete più veloci di chi paga con la carta. Il contante è più veloce nelle operazioni di pagamento, come ad esempio in un taxi o al bar. I taxi austriaci di solito non hanno un terminale di pagamento fisso e l’autista deve prima recuperare il suo POS, accenderlo, collegarsi, ecc. Al bar, per un caffè, conosciamo già l’importo che dobbiamo pagare e spesso lo abbiamo già pronto in tasca in moneta, per cui paghiamo rapidamente senza aver bisogno di attendere il resto.

IL CONTANTE È ECOLOGICO – FA RISPARMIARE ENERGIA – Pagare con carta di credito o debito non è ecologico. Per tenere funzionanti 24 ore al giorno le reti digitali, consentire il traffico dei dati da parte dei server e la loro elaborazione nei giganteschi data center delle banche private vengono impiegate quantità enormi di elettricità, per la cui produzione vengono emesse in atmosfera quantità rilevanti di CO2 a scapito dell’equilibrio ambientale e della salute pubblica.

IL CONTANTE È INCLUSIVO – Non a tutti i cittadini le banche private concedono l’accesso ai mezzi di pagamento elettronici. I contanti, viceversa, sono più democratici e consentono a tutti di partecipare alla vita economica della nazione. Il pagamento in contanti è sociale.

In conclusione, avranno ragione gli austriaci ad affidarsi al contante o gli italiani ad affidarsi alla moneta elettronica? Meglio affidarsi alla moneta pubblica o a quella privata?

 A cura di Mario Amendola

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