Trento
Un Presepe fatto di giornali: simbolo di quotidianità, sofferenza e solidarietà

Come spesso è accaduto negli ultimi anni la chiesa del Santissimo ha voluto distinguersi proponendo un prepese innovativo e fuori dai canoni tradizionali legati alla fede cristiana.
Nel 2018 il presepe aveva raffigurato Giuseppe, Maria e Gesù Bambino che invece di trovare un riparo dal freddo in una grotta, erano su una zattera di legno esposti alle intemperie del freddo, del vento e dell’acqua.
Il riferimento era naturalmente ai migranti che arrivavano con zattere e barconi di fortuna in Italia dall’Africa in cerca di una vita migliore. La polemica in quel caso era contro il ministro dell’interno Salvini «colpevole» di aver fermato gli sbarchi dei migranti.
Il Santissimo si era distinto anche nel 2020 dove il parrocco progressista si era scagliato contro le case farmaceutiche produttrici di vaccini ( Pfizer, Moderna e Astrazeneca. Accanto è posato uno scatolone sempre con i loghi delle tre multinazionali farmaceutiche.
Nel 2021 il parroco del Santissimo propose il solito presepe pro migranti mascherato con il Qr – code
In questo natale tocca invece al Presepe fatto di giornali forse meno provocatorio dei precedenti e che invita ad una seria e approfondita riflessione: notizie, attualità, quotidianità. Ecco l’opera che, seguendo il tema “Dio si fa uomo nelle storie di ogni giorno”, è stata recentemente esposta in Corso 3 Novembre, all’esterno della chiesa del Santissimo.
La Natività ricreata dalle notizie, dall’attualità, dal mondo che ci circonda: una contrapposizione tra passato e presente, resa alla perfezione con la testimonianza delle prime pagine dei quotidiani nazionali e locali.
Un evento che, nella Bibbia, avviene dopo che Giuseppe e Maria vengono rifiutati da varie locande: nella rappresentazione di quest’anno riprende il tema dell’accoglienza e dell’ospitalità. Dell’accogliere e aiutare chi ne ha bisogno, chi si trova senza una casa, un tetto sulla testa.
Tra le prime pagine appese o presenti nell’allestimento, si leggono anche alcune notizie recenti: il freddo in Alto Adige, con le morti del 64enne Franz Messmer e del 19 enne Mostafa Abdelaziz Abouelela.
Si tocca anche l’attualità di carattere più globale, con la morte dell‘iraniana Mahsa Amini e la guerra in Ucraina. L’accoglienza per i senzatetto, i 20 anni del Mart, lo sport trentino e nazionale, la politica italiana e regionale.
Una volontà di celebrare Dio e la sue molteplici sfaccettature che ritroviamo nella vita di tutti i giorni, anche quando non pensiamo; la volontà di allestire un qualcosa di simbolico e dal grande valore storico e culturale, adattandolo all’attualità ed al mondo frenetico in cui viviamo, nel tentativo di cogliere almeno per un attimo l’attenzione su quello che ci circonda e su quello che è parte del nostro passato.
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