Val di Non – Sole – Paganella
L’ateneo di Verona premia lo sport e lo studio nel nome di Alice Magnani

Alice era una campionessa nello sport e nello studio. Una “doppia carriera” che portava avanti con impegno e passione.
Per questo l’ateneo veronese ha deciso di intitolarle un premio da conferire agli studenti meritevoli che, pur praticando sport ad altissimi livelli, non trascurano gli studi universitari.
Il Palazzetto Gavagnin-Nocini dell’Università di Verona ha fatto così da cornice, nei giorni scorsi, all’evento di presentazione annuale del Progetto Dual Career di Ateneo, all’interno del quale c’è stata anche la cerimonia di conferimento del premio “Alice Magnani” (anni accademici 2020-21 e 2021-22) a studentesse e studenti atleti.
La cerimonia, moderata dal giornalista Mario Poli, ha visto la presenza del magnifico rettore dell’università di Verona Pier Francesco Nocini, dei presidenti del Centro universitario sportivo (Cus) e dell’ente per gli studi universitari (Esu), Davide Adami e Claudio Valente, e gli interventi del sindaco di Verona Damiano Tommasi, del presidente della Fipt (Federazione Italiana Palla Tamburello) Edoardo Facchetti e del presidente del Coni Giovanni Malagò.
Prima delle premiazioni alla memoria di Alice c’è stato l’intervento del papà Dino Magnani, con le proiezioni di video e immagini dedicate alla studentessa scomparsa prematuramente nel 2015 in un incidente stradale, impegnata con ottimi risultati nello studio delle Scienze motorie e campionessa nazionale di tamburello.
Ad Alice erano state tra l’altro conferite, il 1° dicembre 2015, la “Laurea alla memoria” e la medaglia d’oro al valore atletico.
«Si tratta di una bellissima iniziativa, fondamentale per sostenere nello studio gli atleti di livello nazionale – ha sottolineato Dino Magnani –. Lo sport per Alice era un modo per riscattarsi dalla malattia, non a caso la sua tesi di laurea era incentrata sulla ricerca e sull’approfondimento dei benefici che l’attività sportiva può portare a chi soffre di artrite reumatoide».
Ma Alice non era una campionessa solo nello sport e nello studio, lo era anche nella solidarietà. «Era grande il suo impegno nel volontariato – ha ricordato il papà –. Aveva trascorso il Capodanno 2015 con la Caritas di Verona a portare pasti ai senzatetto e si dava da fare con “Il Volo” di Padova per infondere serenità e fiducia ai genitori con bambini affetti dalla malattia. Il suo sogno, poi, era quello di andare lontano, in Africa, per tendere una mano a chi ne ha bisogno».
IL PROGETTO DUAL CAREER (DOPPIA CARRIERA) DI ATENEO – L’ateneo di Verona è una università attenta e sensibile a sostenere il diritto allo studio e la sua conciliazione con lo sport, anche di alto livello, di studentesse e studenti. Questa positiva integrazione del percorso accademico e di quello sportivo è nota come “Doppia carriera” (Dual Career).
Le linee- guida europee sulla Doppia carriera, scritte nel 2012, sottolineano la necessità di evitare “circostanze in cui i giovani talenti e sportivi d’élite siano costretti a scegliere tra istruzione o sport o tra lavoro o sport”.
L’invito è stato accolto da molti Paesi Europei e, in questa cornice, si colloca anche l’esperienza di Verona, con il programma Academic Coach del 2017: progettato grazie a un coordinamento formato da Centro universitario sportivo (Cus), comitato Sport dell’università di Verona ed Esu Verona. Dopo una prima fase pilota, Academic Coach è entrato a fare parte integrante dei programmi di ateneo con la denominazione “Doppia Carriera”.
Nel tempo sono state molte le studentesse e gli studenti ammessi alla Doppia carriera: si è passati da 18 del 2017 a 111 per l’anno accademico 2022/23.
Alla crescita dei numeri di studentesse e studenti atleti si è affiancata quella dei tutor. Infatti, uno dei punti di forza della Doppia carriera è la peer-tutorship.
La Doppia Carriera non è un percorso di studi differenziato né facilitato, bensì un sostegno che, oltre all’aspetto del tutorato alla pari, offre una certa flessibilità accademica per le date degli esami, nel principio della parità di trattamento tra studenti e la certificazione dei meriti sportivi nel Diploma Supplement.
Agli studenti-atleti che hanno ottenuto i risultati più prestigiosi è stato consegnato il premio “Alice Magnani”, a cui si è affiancato un tamburello speciale fatto realizzare da papà Dino.
«Non è facile coniugare lo sport ad alti livelli con lo studio universitario – ha evidenziato Magnani – per questo ci tengo a complimentarmi con tutti loro».
Non è voluta mancare alla cerimonia la sindaca di Predaia Giuliana Cova. «Ho partecipato con orgoglio ed emozione a questo momento – fa sapere la prima cittadina –. Con la sua tenacia Alice ha dimostrato come, coniugando passione, amore per la vita e impegno, si possano raggiungere obiettivi importanti nonostante le difficoltà. E il suo esempio è ancora vivo. Sarà ricordata in maniera permanente anche qui, nel suo Comune. Con la giunta abbiamo qualche idea da proporre alla mamma Danielle e al papà Dino».
Anche così, Alice sarà ricordata per sempre.
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