Benessere
Fomo: la paura di essere tagliati fuori, un malessere sempre più diffuso

L’acronimo Fomo sta per Fear of Missing Out e letteralmente vuol dire paura di essere tagliati fuori. Certamente molto diffusa tra gli adolescenti, ma non solo, la platea di coloro che soffrono di questo problema, infatti, non è limitata solamente a loro.
Recentemente anche Victoria dei Maneskin ha confessato di soffrirne. Per timore di perdersi qualche evento importante ha rivelato, infatti, di uscire ogni giorno, anche se stanchissima.
La grande diffusione di un fenomeno di questo genere è dovuta principalmente al fatto che, in un mondo sempre più tecnologico, sembra impossibile oggi immaginare di non essere costantemente “connessi”.
Passando dall’ambito lavorativo alla cerchia delle amicizie, qualunque sia la sfera delle conoscenze alla quale ci riferiamo, essere presenti costantemente sui social media e sui vari programmi di messaggistica istantanei sembra diventare ogni giorno di più un vero e proprio “dovere” più che un passatempo o eventualmente un’esigenza momentanea. Una vera necessità alla quale non poter assolutamente rinunciare.
A chi non è mai capitato di trovarsi senza connessione per un dato periodo di tempo? Per i motivi più svariati: zona senza copertura (sembra assurdo ma esistono); problemi tecnici dei provider; batteria scarica..
Ci assale un senso di ansia, ci sentiamo appunto tagliati fuori dal mondo, temiamo di perderci news importanti, di essere gli ultimi a sapere cosa accade nel mondo, di perderci l’ultimo gossip, di non essere i primi a commentare un post o non poter leggere i messaggi pubblicati sulla chat di gruppo alla quale teniamo particolarmente o perderci un invito degli amici ad un aperitivo o per un incontro improvvisato all’ultimo minuto.
Un problema che riguarda, quindi, una larga fascia di età. Tra gli adolescenti, abituati ad essere costantemente presenti sulle varie piattaforme social, diventa un problema da non sottovalutare certamente, nel momento in cui ci si accorgesse che da sensazione di disagio si dovesse passare ad una patologia più importante.
In ogni caso pensiamo che ad ogni età bisognerebbe imporci un limite all’uso smodato della tecnologia e all’attaccamento nel momento in cui questo dovesse diventare quasi morboso.
Può essere utilissimo darci dei tempi, delle fasce orarie, dei momenti durante i quali fare un passo indietro nel passato ed immaginare di non avere a disposizione le moderne tecnologie.
Ritagliarci del tempo per noi stessi e per chi ci è accanto, pensando che nel momento in cui non siamo connessi non stiamo perdendo niente di importante, anzi, ci stiamo facendo un grande regalo, che reca benefici sia alla nostra salute fisica che alla nostra serenità.
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