Italia ed estero
C’è chi dice di no al reddito di cittadinanza e si alza alle 4 del mattino per guadagnare 1.600 euro al mese

«C’è chi dice no», ma non è la citazione della mitica canzone del Vasco nazionale ma una proposizione negativa di rifiuto al reddito di cittadinanza.
Da Jesolo infatti arriva una storia di giovani ragazzi che hanno rifiutato il reddito di cittadinanza preferendo alzarsi alle 4 del mattino per lavorare in pasticceria guadagnando 1.600 euro al mese. Tutti avrebbero diritto al sussidio ma i soldi preferiscono guadagnarseli facendo sacrifici. «È questione di dignità– dicono tutti in coro – e poi vogliamo costruirci una famiglia».
Tra di loro, come Laura, c’è anche chi deve percorrere 40 chilometri per andare sul posto di lavoro e altri 40 per tornare a casa. Gianmarco invece ne percorre la metà.
A raccontare la storia di questi ragazzi dai 20 ai 25 anni è il Messaggeroo che sottolinea l’impegno che tutti questi ragazzi mettono nel lavoro quotidiano.
Tra di loro Claudio era impiegato d’estate come bagnino ma poi ha scelto di rimboccarsi le maniche e di lavorare senza soste. Giulia, Linda e Aurora sono tre ragazze in gamba che, con gentilezza e determinazione, si impegnano quotidianamente nella loro attività.
Uomini e donne in erba che provano a costruirsi un futuro lontano dai cliché più attuali che dipingono con troppa facilità le nuove generazioni come scarsamente volitive e poco propense al sudore. Altro che reddito di cittadinanza.
Il panificio storico che opera da quasi 130 anni nella zona si chiama Pinel ed è diventato la pasticceria di riferimento della zona: “Il nostro primo ingrediente è la passione – dice Mauro Pinel, titolare dell’azienda al Messaggero. La stessa passione che muove i nostri ragazzi. Siamo una famiglia allargata e Laura, Giammarco, Claudio, Giulia, Linda ed Aurora ne fanno parte di diritto per l’impegno che profondono e per le qualità che manifestano. I loro occhi, la loro voglia di crescere fanno a cazzotti con l’idea che i nostri giovani siano sul divano in attesa di ricevere la ricarica del Reddito di cittadinanza. Potrebbero averne diritto, certo, ma preferiscono guadagnarseli i soldi e fare sacrifici per ottenerli. Sacrifici che noi premiamo, con stipendi che, di media, si aggirano attorno ai 1600 euro. Una base di partenza per mettere su, mattone dopo mattone, un domani solido e pieno di prospettive”.
Secondo il titolare del Pinel salari adeguati e orari decenti sarebbe la formula giusta per consumare meno i divani di tante case italiane. “I ragazzi hanno voglia di lavorare – aggiunge Mauro – non vanno sottovalutati. Lo dico per esperienza. Se ne vale la pena e se non si sentono sfruttati, i nostri giovani danno l’anima. Perché hanno voglia di certezze e, perché no, di mettere su famiglia”.
Il titolare del panificio Pinel spiega che non è facile fare l’impreditore oggi. “Ma tutti noi siamo mossi però da quel sacro fuoco che si chiama dignità. La dignità di chi come me è diventato maestro pasticciere e, ogni giorno, pensa a nuove ricette che siano innovative ma che, nello stesso tempo, rispettino la nostra cultura. La dignità di Laura, Giammarco, Claudio, Giulia, Linda ed Aurora che, tutte le mattine, dicono sì al suono della sveglia, si mettono in macchina e vengono qui. Carichi di sogni e desideri. Sono loro molto grato, come lo sono a mia moglie che, in qualche modo, mi ha offerto questa opportunità di lavoro e di amore”. – Conclude Pinel
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