Fiemme, Fassa e Cembra
Donne: una questione di rispetto, civiltà, comprensione e umanità

Domani 27 Novembre l’associazione La Voce delle Donne invita tutta la comunità di Fiemme e Fassa ad unirsi, anche solo per un breve tratto, ad una camminata collettiva attraverso la Val di Fiemme. Per testimoniare il proprio supporto alle vittime di violenza ed il proprio impegno ad invertire la rotta.
Partenza ore 13 da Predazzo, 14 da Ziano, 15.30 da Tesero, 16.30 da Cavalese con arrivo a Castello di Fiemme dove ci si ritroverà per un ristoro e un momento di riflessione.
Organizzato dall’associazione La Voce delle Donne con il patrocinio della Comunità territoriale della Val di Fiemme ed in collaborazione con la Coop. sociale il Pettirosso, Associazione Bel Da Matti e Associazione Afroditelo.
Non si tratta solo di punire la violenza contro le donne, ma prima ancora dobbiamo capire perché nasce, come dilaga, quali sono le situazioni che trasformano ciò che sembrava amore in atti di violenza e sopraffazione.
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’associazione La Voce delle Donne rinnova l’appello ad un’azione preventiva che metta al centro l’educazione e l’informazione a partire dai più giovani.
“E’ una questione di rispetto, civiltà, cultura e comprensione: la violenza contro le donne è un problema che riguarda tutti, a prescindere dal sesso e dall’età. Non è sufficiente individuarla e punirla, è più che mai urgente capirne le dinamiche e lavorare unitamente per prevenirle.”
Queste le parole di Maria Elena Gianmoena, presidente dal 2005 dell’Associazione fiemmese La Voce delle Donne, l’organizzazione che da diciassette anni si occupa della promozione sociale, umana, civile e culturale del mondo femminile, intervenendo a sostegno dei diritti civili delle donne e per il sostegno socio assistenziale delle stesse.
“Con questo obiettivo nel 2019 l’Associazione ha dato vita anche a PARLA CON ME uno sportello di ascolto, un numero dedicato, (3480035423) un servizio gratuito e sempre attivo, nato per fornire una risposta concreta alle situazioni di richiesta d’aiuto di vario genere delle donne delle valli di Fiemme e Fassa che non sostituisce in alcun modo quello che è il servizio dei centri anti violenza, o dello psicologo, ma può rappresentare un servizio ad essi complementare.
“E’ un tema – afferma Gianmoena – sul quale dobbiamo metterci tutti in discussione, affrontando apertamente luoghi comuni che hanno portato, nel corso del tempo, a una visione “malata” della figura femminile” .
Un’opinione condivisa anche da Michela Zorzi, coordinatrice del servizio socio assistenziale della Comunità di Valle: “Le dinamiche che possono sfociare in violenza contro le donne sono molteplici ed è necessario comprendere e individuare, fin da giovani, uomini e donne, preconcetti, stereotipi, meccanismi e dinamiche che in particolari situazioni possono portare ad atti di violenza e dall’altra parte, a subire silenziosamente”.
Abbiamo incontrato la presidente, Maria Elena Gianmoena, per conoscere meglio l’associazione.
Maria Elena, quando nasce l’associazione “La Voce delle donne”?
“L’associazione nasce nel 2005, con l’obiettivo primario di favorire la partecipazione delle donne all’interno delle Istituzioni, ma ben presto diventa un’associazione che si occupa di volontariato a tutti gli effetti. Collaboriamo, infatti, con i servizi socio-assistenziali di Fiemme e Fassa per interventi economici a sostegno di chi vive momenti di difficoltà. La nostra mission è quella di organizzare eventi e formazione del mondo femminile a 360°. Siamo presenti su Facebook e su Instagram ed abbiamo un nostro sito”
Parlami di qualche altra vostra iniziativa:
“Ieri mattina siamo stati al Palafiemme insieme a circa 600 studenti dell’istituto La Rosa Bianca di Cavalese e Predazzo. I ragazzi hanno voluto dedicare la loro prima assemblea “post Covid” al tema della lotta alla violenza contro le donne.
Durante la mattinata è stato realizzato uno spettacolo teatrale dal titolo “Pandora non aprire quel vaso” della compagnia Multiverso. E’ stato un momento davvero emozionante, anche perchè c’è stata una parte autogestita durante la quale una ragazza ha letto dei testi accompagnata da un’altra studentessa che suonava il piano. Credo che nelle nuove generazioni ci sia veramente già piantato il seme dell’accettazione della diversità e della tolleranza e del rispetto, forse più che nella mia generazione.”
Quando avete pensato per la prima volta a questa Camminata Insieme?
“L’idea nasce nel 2019 quando si svolge la prima edizione. Nel 2020 e 2021 abbiamo dovuto sospenderla causa Covid, quindi quest’anno è la seconda edizione. E’ una camminata di sensibilizzazione alla quale può partecipare chiunque, per l’intero percorso o in parte. Sono in tutto 14-15 Km da Predazzo a Castello.
Ci saranno momenti di lettura, piccole performance e dopo all’interno della Cooperativa il Pettirosso (nata da poco a Castello di Fiemme) ci sarà un momento di riflessione attraverso il teatro, strumento al quale noi come associazione siamo molto legate.”
Grazie Maria Elena di averci dedicato questo tempo. Continueremo a seguirvi con piacere!
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