Trento
L’assessore Zanotelli a Interpoma: no agli ideologismi, sì a un confronto costruttivo nell’interesse dell’agricoltura europea

Gli scenari dell’agricoltura europea e, al loro interno, quelli del Trentino e dell’Alto Adige, anche alla luce delle decisioni assunte e in fase di discussione da parte dell’Unione Europea, sono stati al centro di un incontro tenutosi ieria Bolzano nell’ambito del fitto programma di Interpoma, a cui ha partecipato l’assessore all’agricoltura della Provincia autonoma di Trento Giulia Zanotelli, assieme al collega bolzanino Arnold Schuler, ai rappresentanti di numerosi paesi europei – intervenuti anche on-line – e delle diverse realtà economiche del mondo agricolo italiano.
Unanime il giudizio degli intervenuti: ogni riforma del settore – il riferimento è alla proposta di nuova SUR, ovvero del regolamento europeo sull’utilizzo sostenibile dei fitofarmaci – deve tenere conto delle specificità dei diversi sistemi agricoli, dei cambiamenti climatici e conseguentemente delle fitopatie, degli enormi passi avanti fatti negli ultimi anni, e dei bisogni espressi dai produttori.
Altrimenti la capacità produttiva dell’agricoltura europea è destinata a calare ulteriormente, con gravi conseguenze anche per i consumatori. “I nostri agricoltori non si sottraggono al compito di raggiungere gli obiettivi indicati dalla UE – ha detto l’assessore Zanotelli – . Anzi, per quanto riguarda il Trentino, le nostre aziende hanno saputo anticipare diverse scelte nell’ottica della sostenibilità ambientale e alcuni traguardi sono facilmente consultabili nei bilanci di sostenibilità del comparto agricolo trentino.
Il tema centrale riguarda però la necessità di sostenerli con misure concrete e ragionevoli dando loro gli strumenti concreti. Ho inviato a questo proposito una nota al ministro Francesco Lollobridiga richiamando tale aspetto, chiedendo che la posizione espressa dai produttori possa essere da lui sostenuta. Diciamo no alle soluzioni ideologiche ed un sì covinto a un confronto costruttivo, nell’interesse dei nostri paesi e dei nostri territori“.
Interpoma è una fiera internazionale dedicata esclusivamente al mondo delle mele, dalla produzione allo stoccaggio alla commercializzazione. Alla Fiera di Bolzano, fino a domenica, il Trentino è presente in un’area espositiva che ospita tutte le principali realtà cooperative e associative che si occupano della produzione, dello studio, dello sviluppo commerciale, della ricerca e dell’innovazione della mela.
A disposizione di operatori e pubblico ci sono fra gli altri: Apot, Associazione produttori ortofrutticoli trentini; Consorzio Melinda e Cooperativa La Trentina; Fondazione Edmund Mach; Cif Consorzio innovazione frutta; Co.Di.Pr.A Consorzio difesa produttori agricoli e agriduemila hub innovation.
Ma Interpoma consente anche di esaminare, in un’ottica comparata, l’insieme delle problematiche relative al mondo agricolo, dall’impatto dei cambiamenti climatici fino alla lotta agli infestanti condotta con sistemi di controllo biologico (come la confusione sessuale o l’utilizzo di insetti antagonisti).
Molte le suggestioni emerse nel dibattito, moderato dalla giornalista del Sole 24 Ore Silvia Marzialetti, a cui sono intervenuti fra gli altri il vicepresidente della Commissione agricola della UE Paolo De Castro, il ministro della Repubblica Ceca Jiří Šír, il segretario generale delle cooperative agricolturali belghe Luc Vanoirbeek, il direttore alla sostenibilità nella DG Acricoltura della UE Pierre Bascou, il direttore generale della DG politiche internazionali della UE Luigi Polizzi e l’europarlamentare Herbert Dorfmann.
Sostenibilità e resilienza, è stato più volte ricordato, sono due obiettivi diventati comuni a livello mondiale ed europeo. Ma la popolazione mondiale nel giro di qualche decennio è triplicata e la domanda di cibo crescerà del 70% entro il 2050. Su questo scenario si abbattono inoltre i pesanti effetti del cambiamenti climatico, che fra le altre cose comportano anche la diffusione di parassiti a latitudini diverse rispetto al passato e in contesti impreparati a farvi fronte. La sfida è dunque garantire per il domani una quantità sufficiente di alimenti di qualità per tutte le persone.
I paesi europei sono diventati importatori netti di prodotti alimentari. L’Italia attualmente ha un tasso di autosufficienza inferiore all’80%. La guerra in Ucraina ha complicato ulteriormente le cose, mostrando la dipendenza del continente dai prodotti agricoli importati, come i cereali. Questi significa che è necessario aumentare e non diminuire la produzione in Europa.
A fronte di ciò, l’obiettivo di ridurre ulteriormente del 50%, e anche oltre, nei tempi dati, ovvero entro il 2030 (per l’Italia del 62%, ha detto Carlo Piccinini, presidente di Alleanza cooperative) l’uso dei fitofarmaci è irrealistico, e non tiene conto del fatto che in questo campo sono stati già fatti enormi passi in avanti.
“In Trentino – ha detto Zanotelli – grazie al confronto continuo con il mondo agricolo, e con il contributo della ricerca, sono stati definiti dei piani di contrasto alle fitopatie molto avanzati. Stiamo anche lavorando sulle comunità energetiche e stiamo mettendo a disposizione importanti risorse per investimenti sia sul fronte del fotovoltaico sia della biomassa legnosa. Certe problematiche possono essere affrontate utilmente con l’aiuto della tecnologia e dell’innovazione ma anche con la formazione degli imprenditori”.
I paesi intervenuti all’incontro, con i loro rappresentanti, erano Italia, Olanda, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Cechia, Polonia; questi paesi hanno espresso le loro ragioni anche in un documento condiviso.
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