Trento
I no-vax tornano al lavoro: le parole di chi non ha mai smesso, “perché io sì e loro no?”

In questi giorni stanno rientrando al lavoro tutti quei no vax che erano stati sospesi fino al 31 dicembre 2022, ma che grazie al governo Meloni possono tornare in campo già da queste giornate di inizio novembre.
Per il Trentino si tratta ci circa 300 persone tra Oss, medici e infermieri: con tutti i problemi riguardanti la carenza di personale, questo ritorno di chi era stato sospeso dovrebbe essere un sollievo per tutti.
Eppure, con la questione vaccini e no-vax sembra essersi creata una sorta di barriera tra le due parti.
S – che giustamente preferisce l’anonimato per non incorrere in problemi sul lavoro – ci ha raccontato il suo punto di vista.
“Premetto che non sono una no-vax. Ho fatto tutti i vaccini e anche le tre dosi per il Covid e, nonostante i dubbi, ho sempre pensato che il vaccino fosse la via da prendere per superare la pandemia.
Contro i no vax non ho nulla, anzi. I vaccini non vanno presi alla leggera, le reazioni ci possono essere sempre e i media con il Covid sono stati come dei falchi: hanno cavalcato l’onda e dato voce a tutti. Ottima cosa, ma ovviamente era un caos di versioni e informazioni e focus sugli effetti negativi.
Io ho subito fatto i vaccini, ho messo mascherine ed il Covid non l’ho mai preso. Lavorando in sanità. Fortuna o accortezza che sia, a me è andata così. Le discussioni, quando lavoravo fuori Trentino, sono avvenute con un coinquilino no vax.
Coinquilino che nel 2020 ha negato l’esistenza del Covid, dato contro ai vaccini e poi si è ammalato stando tra l’altro molto male nel 2021 per due volte. Si è ricreduto, ma il vaccino non lo ha voluto fare.
Ed è pensando a lui che mi chiedo: perché io sì e lui no? Non è che io fossi tranquillissima nel fare un vaccino sperimentale, ma era la cosa giusta da fare, credo.
Non potevo sopportare di lavorare tra i malati e magari rischiare di essere asintomatica e trasmettere il virus a chi già fragile. Ho dei parenti a casa. Il Covid mi ha portato via qualcuno, non potevo neanche pensare lontanante di poter essere la causa. O di prenderlo forte io stessa.
Mi spiace per chi ha faticato in questi anni, economicamente, però davvero si sarebbero sentiti tranquilli in reparto o tra gli anziani o dove dovevano lavorare? “
Anche R., ha voluto dire la sua. “Se posso dire, del Covid sappiamo ancora molto poco. È un virus che mi ha dato molto da pensare. In Italia c’è stata una gestione caotica e severa che – come ha detto la Meloni giusto l’altro giorno – non ha portato i risultati che avrebbe dovuto.
Il vaccino l’ho fatto per dovere e necessità mesi dopo aver preso il Covid. Non mi fidavo e non mi fido. Ho tanti dubbi. Sono stata a casa il più possibile e poi ho dovuto cedere per potermi mantenere. Dico cedere ma non è in senso dispregiativo.
Ho visto no vax insultare chi si è vaccinato e viceversa. Ci sono opinioni e opinioni ma la libertà personale dovrebbe arrivare fino a dove non si mette a rischio quella degli altri.
Ringrazio per l’anonimato, avrei paura a parlare così alla luce del sole. Non è normale voler dire la propria ma aver paura delle ripercussioni di chi la pensa diversamente. Per quanti dubbi avessi, alla fine era buonsenso.
Conosco gente cagionevole che ha preso il Covid in modo leggero e gente super in salute star malissimo e portarsi dietro le conseguenze della malattia ancora adesso. Il vaccino era la via più veloce, per quanto sperimentale.
Si potrebbe parlare in eterno di questo argomento, ma è giusto che con il Covid ai livelli attuali anche chi non ha il vaccino torni a lavorare. Sarebbe carino se giudicassero anche meno chi invece si è vaccinato. Perché continuare a parlare di complotti, dittature e compagnia bella? Come se loro avessero delle risposte vere.
Ripeto, ho fatto il vaccino per necessità e non perché ci credessi a fondo. Però riconosco che senza vaccino saremmo quasi certamente ancora con una situazione difficile. Poi ognuno la pensa come vuole: dal medico alla persona che cammina per strada, sul Covid rimarranno comunque troppi interrogativi per avere fiducia cieca nelle versioni date sulla questione.”
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