Arte e Cultura
Cromologia: a Palazzo Assessorile di Cles inaugurata la mostra sul colore legato alla cultura trentina

E’ stata inaugurata a Cles sabato 29 ottobre la mostra “Cromologia.
Traiettorie asincrone nell’arte e nella cultura trentina”. Palazzo Assessorile ospiterà questa collettiva di artisti trentini, nonesi e clesiani nell’ottica del colore e delle sue sfumature nell’artigianato, nella natura, negli oggetti di uso comune, che fanno parte da tempo immemorabile della cultura trentina, con uno sguardo particolare alla valle e alla borgata.
Una mostra tutta da vedere, che abbina giovani artisti ad artisti consolidati, che affianca moderne creazioni ed installazioni a oggetti antichi, collocati nelle stanze del Palazzo creando con esse un tutt’uno teatrale e sincrono, la cui tematica rimane sempre e comune il colore.
Un approccio diverso quello di questa esposizione rispetto alle precedenti, nella quale il visitatore può addentrarsi in scenari spettacolari attentamente costruiti nelle stanze del medievale Palazzo Assessorile, che fungono da cornice ideale per queste incredibili opere d’arte.
Nella preview precedente l’inaugurazione i curatori Federico Mazzonelli e Gabriele Lorenzoni spiegano: «Il titolo rivela l’approccio volutamente radicale, a-scientifico, militante, totalmente sbilanciato sul fronte aniconico, che la mostra vuole evocare, esercizio di pensiero laterale e motore di costruzioni intellettuali insolite: Cromologia.
Un neologismo, un gioco di parole che genera una crasi e un fraintendimento fra Cronologia e Cromatico. Cromologia indica il metodo che ci siamo dati: portare a galla una serie di realtà, attestazioni, esperienze, espressioni della cultura materiale o artistica o addirittura della natura spontanea, geologica e incontrollabile, di epoche fra loro distanti, nell’ambito di un atteggiamento totalmente asincrono rispetto alle cronologie ufficiali. 11 artisti e artiste contemporanei, di cui 9 in attività e 2 storici, vedono le loro opere messe in dialogo con oggetti lontani nel tempo, nello spazio e, talvolta, pure nella sensibilità».
Ogni stanza ospita un colore: si va dal grigio cemento che riporta alla diga di Santa Giustina costruita con il cemento Tassullo, al rosso dei lastroni calcarei sui fianchi delle montagne e del lago che circondano la valle, con i quali si producevano le terrecotte usate per creare le chincaglierie, le tipiche ‘scodelle’ clesiane da cui prendono nome gli abitanti di Cles, detti appunto ‘Scudelari’, passando dal verde, classico colore delle antiche stufe ad olle realizzate a Sfruz, al giallo del marmo di Castione di Brentonico che rimanda all’oro usato per i paramenti sacri tessuti e ricamanti dalla storica Manifattura Viesi di Cles, agli argenti dei preziosi candelabri della Parrocchia di Cles, donati nel 1700 circa da un benefattore, ai vetri soffiati delle damigiane usate per contenere il vino prodotto dai contadini, colori che si fondono perfettamente con le pareti bianche/rosse del Palazzo.
Commenta il Sindaco di Cles, nonchè Assessore alla Cultura, Arch. Ruggero Mucchi: “Quando nel 2020 abbiamo impostato il programma per le esposizioni a Palazzo Assessorile, dopo la serie di mostre antologiche, e prima del centenario dalla scomparsa del pittore Bartolomeo Bezzi, abbiamo pensato che era ora di fare qualcosa di diverso; puntare di più sui visitatori con tematiche sempre diverse, che avvicinino maggiormente i giovani all’arte, proponendo esperienze non usuali per Cles, un’esposizione più emozionale.
A lavorare sull’astrattismo torna Gabriele Lorenzoni, dopo la mostra di Adolf Vallazza, e propone artisti molto giovani in una collettiva, addentrandosi nella contemporaneità. Quando ho visto il volantino sono rimasto un po’ basito, e i curatori Lorenzoni e Mazzonelli mi hanno detto: “Era quello che volevamo.” E’ difficile pensare ad un volantino in bianco e nero quando si parla di colori, ma il bianco/nero è proprio il sunto dei colori.”
Presente il neo Assessore alla Cultura della Comunità di Valle Andrea Biasi che spiega: “Quando i curatori sono venuti a chiedermi una stufa ad olle per una mostra sull’astrattismo non ero ancora Assessore, e sono rimasto molto stupito; ma come Associazione Antiche Fornaci di Sfruz abbiamo subito acconsentito. Questa è una mostra ambiziosa, presenta una relazione che non ti aspetti, arte antica affiancata ad arte astratta“.
Artiste e artisti in mostra: Italo Bressan, Mauro Cappelletti, Annamaria Gelmi, Micol Grazioli, Diego Mazzonelli, Angelo Demitri Morandini, Gianni Pellegrini, Federico Seppi, Rolando Tessadri, Rolando Trenti, Maddalena Zadra. Con un omaggio ad Aldo Schmid.
Collaborazioni: la mostra vede la collaborazione di Roberta Menapace, il coordinamento di Sara Lorengo e Laura Paternoster dell’Ufficio Cultura – Comune di Cles. Immagine coordinata Angelica Stimpfl, allestimento Arteam, Trento, Pedrotti Legno, Trento.
Grazie al generoso contributo dei prestatori e di quanti hanno sostenuto il progetto espositivo: Associazione Antiche Fornaci Sfruz, Cantina LasteRosse, Comune di Sfruz, Comune di Brentonico, Gruppo Miniera San Romedio, Museo Diocesano Tridentino, Unità Pastorale di Santo Spirito – Andrea Biasi, Domizio Cattoi, Grazia Corradini Schmid, Roberto Covi, Bruno Gazza, Patrizia Poli, Fabrizio Pozzatti, Silvia Tadiello, Marta Trenti, Giorgio Viesi, Franco Zadra, Renzo Zeni.
Orari: dal martedì alla domenica 10-12 / 15-18; lunedì chiuso tranne il 31 ottobre e 26 dicembre; chiusure straordinarie 25 dicembre e 1° gennaio – Apertura fino al 23 febbraio 2023
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