Politica
Marchiori durissimo «Il Patt non accetta ricatti, la pazienza è finita». Dallapiccola e Demagri verso l’addio
I due consiglieri accusati di non rispettare da tempo gli impegni economici col partito

Si consuma nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 13 ottobre, quella che potrebbe essere la frattura definitiva tra Michele Dallapiccola, Paola Demagri e il PATT.
Dopo l’approvazione a larghissima maggioranza della relazione del Segretario in cui veniva ribadita la strada per il futuro i due consiglieri provinciali hanno chiaramente espresso parere contrario. Se il Patt si schiererà con Fratelli d’Italia e Lega Paola Demagri e Michele Dallapiccola usciranno dal partito.
I due consiglieri provinciali ormai da tempo strizzano l’occhio alla sinistra provinciale e spingono per una larga intesa in vista delle provinciali di ottobre.
Una situazione molto tesa quindi che mette il segretario Marchiori in una posizione poco invidiabile perché qualsiasi scelta venga fatta il patt perderà alcuni pezzi. E questo malessere è sfociato in un comunicato durissimo nei confronti dei due consiglieri ribelli.
«Non si possono più tollerare comportamenti che ignorano il rispetto delle regole statutarie del Partito e che non adempiono agli impegni assunti» – scrive Marchiori, che parla di tentitivo di delegittimazione politica da parte di Demagri e Dallapiccola.
«Ad un giorno dalla votazione del documento in cui si riconfermava alla Segreteria la possibilità di riportare all’esterno la linea politica del Partito, linea discussa per ore durante la riunione del Consiglio, Dallapiccola e Demagri, in totale dispregio a quanto formalmente deliberato, hanno convocato una conferenza stampa in cui hanno, di fatto, minacciato di abbandonare il Partito nel caso non venissero soddisfatte le loro richieste. Un ricatto al quale è bene rispondere una volta per tutte in maniera chiara e trasparente» – incalza Marchiori
Secondo il segretario degli autonomisti il Partito Autonomista è più unito che mai: «nei suoi oltre settant’anni di vita non ha mai visto un Congresso esprimersi in maniera così coesa sugli organi statutari e sulla linea politica ed altrettanta unanimità e partecipazione si è riscontrata in tutte le numerose riunioni successive (dal Congresso ad oggi ben 6 riunioni del Consiglio provinciale del Partito, un record!). E anche alle ultime elezioni nazionali si è dimostrato parte determinante dello scacchiere politico Trentino, rafforzando l’alleanza regionale con la SVP».
«Il PATT quindi respinge al mittente le provocazioni di chi – aggiunge Marchiori – paventa inesistenti scontri e divisioni e non accetta alcun ricatto né esterno né interno al Partito, a maggior ragione se proviene da chi – pur essendo stato eletto nella fila del PATT – ormai da molti mesi (sia nel 2021, sia nel 2022) non rispetta gli impegni politici ed economici assunti nei confronti del Partito costringendolo a limitare e rivedere la propria attività. La Tesoriera del Partito, infatti, ha dovuto richiamare più volte i due Consiglieri al rispetto degli impegni a contribuire al finanziamento dell’attività del Partito da loro solennemente sottofirmati al momento della candidatura e, non avendo avuto alcuna risposta, ha dovuto invocare l’articolo del Regolamento finanziario che, in caso di inadempienza, fa scattare la decadenza da qualsiasi carica istituzionale ricoperta all’interno del Partito. Anche a questo richiamo la Tesoriera non ha ottenuto alcuna risposta, se non uno sprezzante ricatto che condiziona i versamenti al perseguimento delle loro ambizioni politiche».
I membri del Consiglio del PATT non hanno accettato il tentativo maldestro di sfiduciare una segreteria legittimamente eletta e delegittimare gli organi di Partito e le loro decisioni. «Tentativo ammesso pubblicamente dal Consigliere Dallapiccola che ha perfino affermato di non nutrire alcuna fiducia nella classe dirigente del Partito. Queste parole hanno fatto emergere più di una perplessità fra i firmatari della mozione che l’avevano sottoscritta con spirito costruttivo e si sono trovati invischiati in un tentativo di golpe. Ecco perchè il Consiglio, e non la dirigenza del Partito, ha bocciato la messa in votazione di un documento pretestuoso finalizzato solo a dividere e a danneggiare il Partito» – spiega ancora Marchiori
E ancora: «Nel PATT si è sempre favorita la discussione aperta e democratica e ci sarà sempre tutto lo spazio per discutere nelle sedi deputate. Assistere, come negli ultimi mesi, ad uno stillicidio di falsità e inesattezze fatte circolare sui social e sui siti personali dei Consiglieri, impedisce di poter costruire un progetto serio e credibile. Il tentativo è chiaro: delegittimare chi si sta impegnando per far crescere le Stelle Alpine, disorientare la base, spaccare l’unità di un Partito che, invece, vuole essere protagonista. Abbiamo tollerato fin troppo questa situazione. I nostri iscritti ci chiedono di far rispettare le regole e di porre fine a questa situazione imbarazzante. La pazienza è finita» – conclude il segretario del Patt
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