Rovereto e Vallagarina
Rovereto si risveglia indifesa e fragile: il grido d’allarme degli imprenditori: «Le Istituzioni preposte facciano qualcosa»
Scoperti nuovi vandalismi nella terribile notte di Rovereto. Commercianti furibondi

Rovereto si risveglia fragile ed indifesa, dopo una notte (l’ennesima) di follia in centro: picconate, martellate e chissà cos’altro contro vetrine di negozi e di istituti bancari in pieno centro.
Così nella notte tra domenica e lunedì presumibilmente un gruppo di anarchici, viste le chiare rivendicazioni tracciate con lo spray sulle vetrine del Credit Agricole in via Stoppani, angolo corso Rosmini (“Juan Alfredo Anna liberi”), ha devastato le vetrine di due negozi e di altrettanti istituti di credito del centro, con una violenza che ha creato sconcerto in città. Di una parte di questi ne avevamo dato notizia stamane in un articolo.
Per il negozio Comproeuro di via Rialto n. 16 è una novità assoluta ma i danni sono davvero ingenti. Non è la prima volta, invece, che vengono prese di mira le vetrine della filiale di Banca Intesa nella vicina piazza Cesare Battisti e del Credit Agricole in via Stoppani, angolo corso Rosmini.
Picconate e vetrine ridotte a tristi ed inquietanti “trofei” per questi delinquenti che stanno creando un gravissimo danno d’immagine e gettando nello sconforto una categoria di imprenditori che si sente sempre più sola ed abbandonata. “E’ ora che chi ha la responsabilità e l’onore di garantire la sicurezza pubblica agisca secondo le proprie funzioni e competenze – così molti operatori commentano oggi questi fatti delittuosi -. Ci sentiamo abbandonati, a nulla sono serviti gli appelli lanciati dalla nostra associazione di categoria in questi ultimi mesi, a fronte di un’escalation che è sotto gli occhi di tutti ma viene minimizzata e ridotta ad una questione sociale, quando, al contrario, questi sono prima di tutto atti criminosi, i cui responsabili sono da perseguire ed assicurare alla giustizia”.
Anche il negozio Benetton di via Mazzini è stato, ancora una volta, sfregiato nelle sue belle vetrine: un colpo durissimo per i titolari che tanto hanno investito ed investono in città ma con che spirito possono andare avanti?
L’Amministrazione comunale che fa? Ha affidato ad SMR l’incarico di occuparsi di installare telecamere in centro (peraltro sempre in ritardo, ancora non installate, forse entro l’autunno) ma queste non possono bastare.
Serve presidio del territorio, polizia locale in grado di pattugliare il territorio, anche di notte, con organici adeguati nel numero e nella formazione specifica. Il sindaco Valduga fa finta di niente, lascia correre e non affronta i problemi quando i segnali di una preoccupante crescita di questi episodi (atti di violenza su giovani, gang di bulli padroni di determinate aree della città, furti in serie nei negozi e vandalismi notturni ormai ricorrenti.
Chissà se l’ormai ex oncologo votatosi alla politica di professione pensa e spera realmente, lavandosene le mani, di andare diritto in Provincia nel 2023 (magari i roveretani, disperati, lo voteranno per liberarsene?), difficile capire cosa gli balena in testa, visto che non dice né fa proprio nulla, alla pari di una squadra di giunta senza mordente: cosa stanno facendo l’assessore alla qualità del vivere urbano Andrea Miniucchi (definizione che suona come una beffa alla luce di quello che sta succedendo nella seconda città del Trentino!) oltre che chiudere strade e aumentare le tariffe dei parcheggi?
Idem per l’assessore alle attività economiche Giuseppe Bertolini, che vota sempre e comunque tutti i provvedimenti che arrivano in Giunta comunale. Non gli è servita a molto, a quanto pare, l’esperienza negativa nella Giunta-Miorandi dal 2010 al 2015 quando, con le medesime competenze, fu travolto (alla pari del “suo” sindaco) dallo sdegno popolare e cacciato a furor di popolo?
Questo buonismo e tolleranza fino all’estremo che caratterizza la stravagante alleanza elettorale Valduga-Pd (su fronti contrapposti fino a 2 anni fa ed ora amici fraterni con la vice Giulia Robol che non osa fiatare sperando di subentrare al divin Francesco se il podestà proverà la corsa a piazza Dante) sta gettando Rovereto nell’anarchia e nell’abbandono, prima di tutto da parte dei cittadini che il centro non lo frequentano quasi più rendendolo luogo di degrado ed insicurezza.
Poco o nulla fanno, in verità, anche le opposizioni, poche proteste e qualche interrogazione che non possono costituire la base per un progetto alternativo credibile e che relega Rovereto ad un ruolo di secondo piano ed ‘inevitabile declino anche per il futuro.
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