G7, pronti a bloccare le esportazioni di oro russo. Sul tavolo anche il “price cap”

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“Dal G7 dell’anno scorso il mondo è drammaticamente cambiato”: queste le parole di Charles Michel che disegnano il clima dell’incontro dei grandi a Elmau sulle alpi bavaresi.

Se inizialmente, il cambiamento climatico era in cima alla lista per questo vertice, ora il primo vero tema sul tavolo è l’andamento dell’economia globale.

Si parla quindi, di nuove sanzioni alla Russia, con Washington che propone di colpire le esportazioni di oro. Bene, che per Mosca equivale alla seconda voce per ordine di importanza dopo quella dei prodotti energetici. Insomma, una decisione che taglierebbe alla Russia circa 19 miliardi di dollari, ma che lascia ancora perplessa parte dell’Unione.

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Il divieto di importazione che dovrebbe entrare in vigore a breve, verrà applicato all’oro raffinato o di nuova estrazione. Di conseguenza, sull’oro di origine russa precedentemente importato non è prevista l’estensione delle restrizioni.

Sul tavolo, anche il problema dell’inflazione a cui è indissolubilmente legata l’energia, su cui stanno cercando soluzioni. L’Italia conferma la sua posizione sulla necessità di fissare un “price cap”, ovvero un tetto al prezzo del gas. Il pressing italiano quindi continua anche dopo il Vertice europeo della scorsa settimana, in cui non è stata data risposta, mentre Washington propone un “price cap” sul petrolio.

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