Trento
Sanità, via libera alla firma dell’accordo per l’aumento contrattuale
Sul tavolo, in questa prima fase, complessivamente 12,6 milioni di euro

La Giunta provinciale, su proposta dall’assessore alla salute Stefania Segnana, ha autorizzato l’Apran (Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale) a sottoscrivere definitivamente l’ipotesi di accordo stralcio per il rinnovo del Contratto collettivo provinciale di lavoro (Ccpl) 2019-2021 per il Comparto sanità – area del personale delle categorie, ossia di tutto il personale che non rientra nella dirigenza medica e sanitaria.
Le risorse messe a disposizione complessivamente in questa prima fase sono pari a circa 12,6 milioni di euro.
L’ipotesi di accordo prevede inoltre le modalità per il riconoscimento delle progressioni orizzontali per il triennio 2019-2021. Riconosciuta anche l’indennità specifica di malattie infettive per il personale con qualifica di operatore tecnico autista di ambulanza dell’Unità operativa Trentino Emergenza di Apss direttamente coinvolto nella gestione dell’epidemia Covid nel periodo da marzo 2020 a dicembre 2020.
“L’autorizzazione ad Apran consente ora di arrivare in tempi rapidi alla firma definitiva del rinnovo contrattuale e all’erogazione conseguente delle risorse per i lavoratori del comparto sanità, che sono stati fondamentali negli ormai quasi tre anni di pandemia e che rimangono centrali” sottolinea l’assessore Segnana.
Nella stessa sede il direttore generale di Apss Antonio Ferro ha illustrato i dati sugli organici che evidenziano “come primo elemento il grande potenziamento della sanità trentina in questo periodo”.
La dotazione teorica, ha riepilogato Ferro, è passata da 890 medici nel gennaio 2019, di cui 846 a tempo indeterminato per una copertura del 95%, a 963 medici nel giugno 2022, di cui 868 a tempo indeterminato (90%). L’aumento delle dotazioni è pari all’8%.
Il personale composto da infermieri, ostetriche, Oss e tecnici di radiologia nello stesso intervallo è passato da una dotazione teorica di 3874 unità, per il 97% a tempo indeterminato (3749 professionisti) a 4223 nel giugno 2022, per il 96% a tempo indeterminato (4054). L’incremento delle dotazioni corrisponde quindi al 9%.
“Complessivamente pertanto sia il personale medico sia quello del comparto sanità per le categorie prima menzionate, a tempo indeterminato, è in numero maggiore oggi rispetto al 2019, anno pre-Covid – ha aggiunto Ferro -. Ciò dimostra che l’Azienda sanitaria è attrattiva e che il progetto per reclutare le operatrici e gli operatori nella nostra sanità sta funzionando. Permangono alcune difficoltà, invece, per il reclutamento di alcuni specifici professionisti quali ad esempio i tecnici di radiologia per alcune sedi periferiche”.
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