Scomparsi, affondati, dissolti, senza nessuna possibilità di ripresa. Peggio di così per il movimento 5 stelle, o quello che ne era rimasto, non poteva andare.
Per il Movimento 5 Stelle l’ultima tornata delle amministrative rappresenta il punto più basso di sempre, perlomeno da dieci anni a questa parte.
L’abbraccio con il partito democratico si è rivelato mortale, l’ultimo anello di una catena che ha portato il movimento nel baratro senza appello. D’altronde erano in molti i militanti che non hanno mai digerito l’allenza con gli ex nemici, quelli di «Bibbiano» per intenderci.
Alleato quasi ovunque con il Pd, ma anche laddove si sono fatte scelte diverse il risultato non cambia: il M5S si aggira in media tra il 2 e il 4 per cento. Un crollo trasversale e verticale in tutta l’italia figli della poca coerenza e delle promesse mai mantenute.
I grandi sconfitti delle elezioni amministrative sono quindi i Cinquestelle, i vincitori Fratelli d’italia e il centro destra.
Nel complesso, le liste di centrodestra ottengono il 43,8% dei voti validi, contro il 41,9% ottenuto dalle liste della coalizione “giallo-rossa”, in cui però spicca in negativo il dato del M5S, che raccoglie solo il 2,1%.
“Puoi mentire a molti ma non a tutti”! Così affermava Giorgio Almirante. La sua tesi si fa attuale e si abbatte sui grillini ormai in via di estinzione e con la elezioni politiche alle porte dove oltre il 90% sparirà dalla scena politica.
Ieri sera un Conte imbarazzato e stanco ha spiegato che “i dati che emergono dalle Amministrative non ci soddisfano. Non possiamo cercare giustificazioni di comodo. Ma c’è dato che mi fa male ed è quello dell’astensionismo”.
Giuseppe Conte ha annunciato per oggi “percorso di completamento dell’azione politica e di organizzazione interna anche per quanto riguarda le articolazioni territoriali”. Ma resuscitare un moribondo appare impresa piuttosto ardua di questi tempi tenuto conto che nel movimento da domani cominerà un nuovo «fuggi fuggi» dei parlamentari che cercheranno di accasarsi verso altri partiti per tentare una improbabile fortuna alle prossime elezioni di marzo 2023

