Trento
Valutazione della disabilità, il Trentino scelto dal governo per la sperimentazione di un nuovo modello

Trentino in campo per la sperimentazione di un nuovo modello per la valutazione e la protezione sociale della disabilità.
L’iniziativa si inserisce in un percorso di riforma promosso dalla Commissione europea e sostenuto, dal punto di vista analitico, dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dal suo Centro di Trento per lo Sviluppo Locale.
L’obiettivo è semplificare la normativa nazionale sulla disabilità, caratterizzata da una forte frammentarietà, e valorizzare le funzionalità delle persone con disabilità in modo da promuovere la loro inclusione a livello sociale e lavorativo.
Tale percorso prevede la sperimentazione di un nuovo modello di valutazione della disabilità in quattro territori italiani, tra cui il Trentino. Il confronto con l’assessore provinciale alla salute, disabilità e famiglia Stefania Segnana, il dirigente dell’Unità di missione disabilità ed integrazione sociosanitaria Roberto Pallanch, gli operatori del settore, le associazioni rappresentative delle persone con disabilità ed i gestori dei servizi è stato fondamentale per analizzare le specificità del Trentino ed individuare le modalità di proseguimento del progetto di ricerca. “Rispondere ai bisogni delle persone con disabilità, con tutte le sfide che questo implica a livello sociale, culturale, organizzativo e finanziario, rappresenta un compito fondamentale per le pubbliche amministrazioni” ha osservato l’assessore Segnana.
L’esponente della Giunta ha accolto dunque con interesse questa “opportunità di cambiamento offerta dalla sperimentazione OCSE: “L’auspicio è che questo percorso offra l’occasione non solo di rafforzare il valore della rete formata da ente pubblico, comunità e terzo settore che caratterizza il nostro territorio, ma anche di migliorare la nostra capacità di lavorare con e per le persone disabili e le loro famiglie”.
Il Trentino è uno dei quattro territori italiani (assieme a Lombardia, Sardegna e Campania) selezionati dal Governo italiano per ospitare il progetto pilota. L’iniziativa sarà attivata nell’autunno prossimo e sarà volta a testare un nuovo strumento per la valutazione della disabilità di primo livello che integri nell’attuale approccio una nozione più olistica di disabilità, in linea con la Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute.
Sarà utilizzata la scheda per la valutazione della disabilità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed i risultati saranno confrontati con quelli del sistema vigente per analizzare il potenziale impatto della modernizzazione del sistema di valutazione della disabilità sul welfare, sul mercato del lavoro, sulle finanze pubbliche e sulla società nel suo complesso.
Occuparsi oggi di disabilità significa non solo sostenere prioritariamente interventi in campo educativo e tecnologico, ma condividere e trasmettere la visione di un sistema di welfare sempre più inclusivo, equo ed efficiente.
Proprio perché il concetto di disabilità non si riduce alla dimensione personale dell’individuo ma si riferisce piuttosto al suo rapporto con l’ambiente di riferimento, la programmazione sociosanitaria provinciale pone tra le proprie finalità l’adozione di interventi che abbiano come obiettivo la costruzione evolutiva di un progetto di vita. “E’ in questo contesto che la valutazione multidimensionale della disabilità costituisce il presupposto fondamentale per un accesso equo ai servizi a disposizione della persona, della famiglia e della comunità” sono state le parole dell’assessore Segnana, che ha sottolineato l’importanza di lavorare per un modello di valutazione che metta la persona disabile al centro e che sia orientato alla piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società e che persegua il principio dell’equità nelle opportunità di vita e benessere.
Dalla valutazione della disabilità dipendono infatti l’intensità e la complessità dell’assistenza socio-sanitaria da attivare, le decisioni politiche relative alle priorità di intervento e alla definizione delle risorse necessarie per l’organizzazione e per la programmazione dei servizi.
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