Trento
Pronto soccorso, in Trentino in autunno previste nuove assunzioni
Nei pronto soccorso italiani mancano circa 5 mila professionisti

Massima attenzione, alcune azioni già intraprese e altre in fase avanzata per fronteggiare una situazione complessa e generalizzata a livello nazionale.
L’amministrazione provinciale, di concerto con la direzione sanitaria dell’Apss è al lavoro da tempo per affrontare la carenza dei professionisti sanitari, in particolare dei medici che operano nei pronto soccorso, veri e propri posti di frontiera degli ospedali, una carenza che affligge tutta Italia.
Martedì l’assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, Stefania Segnana, insieme al direttore del Servizio ospedaliero provinciale Pier Paolo Benetollo si è recata all’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, per incontrarne il direttore medico Michele Sommavilla e il direttore della Medicina d’urgenza e Pronto Soccorso Fabio Malalan. “Siamo consapevoli delle difficoltà dei pronto soccorso degli ospedali trentini, legate a una carenza di professionisti cronica e diffusa in tutte le Regioni italiane, basti pensare che poche settimane fa durante il Congresso nazionale SIMEU – la Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza, si è evidenziato come nei pronto soccorso italiani manchino circa 5 mila professionisti. Stiamo dunque davvero mettendo tutto il nostro impegno per dare respiro ai medici impegnati qui, come altrove, per consentire loro di usufruire dei periodi di riposo estivi, che saranno in ogni caso garantiti, e per individuare soluzioni nel breve, ma anche nel medio e lungo periodo”. E’ stato questo il messaggio che l’assessore provinciale Segnana ha voluto esprimere ai dirigenti presenti.
Il direttore Benetollo ha quindi ripercorso alcune delle azioni intraprese, a partire dalle graduatorie già approvate con alcuni medici che prenderanno servizio in autunno, ovvero appena avranno completato il percorso di formazione.
Vi sono poi i tempi determinati, con assunzioni anche di specializzandi rese possibili dalle norme emanate durante la pandemia, oltre che eventuali contratti di natura libero professionale.
“Sappiamo lo straordinario lavoro che i pronto soccorso hanno svolto anche in seguito alla pandemia – ha aggiunto l’assessore Segnana – e che per voi il Covid non è certo finito, perché dovete prestare un’attenzione continua, siamo anche consapevoli che ci troviamo in un periodo difficile, nel quale si è accumulata molta stanchezza dopo due anni di emergenza, ma siamo qui per dirvi che stiamo facendo tutto il possibile per supportarvi e individuare soluzioni realmente percorribili, conoscendo le difficoltà che quotidianamente affrontate”.
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