Le Vignette di Fabuffa
Il 51% degli adolescenti italiani non capisce un testo scritto. Una scuola che fa acqua da tutte le parti

Un paio di settimane fa era rimbombata la notizia secondo cui, nel nostro paese, il 51% dei quindicenni non sa capire un testo scritto.
Lo dicevano gli studi condotti da Save The Children Italia, le cui conclusioni erano state riportate nella quattro giorni dal titolo “ImPossibile”, organizzata per proporre riflessioni sulla condizione dei bambini e degli adolescenti.
Diversi organi d’informazione si erano subito affrettati a smentire la notizia, quasi a voler nascondere (chissà perchè?) l’imbarazzante condizione della nostra scuola.
Ci hanno raccontato (ed è evero) che in realtà quel 51% si riferisce ad un testo di matematica, mentre, per quanto riguarda un testo scritto di italiano, scendiamo al 44% (e vi sembra poco?).
Il giornale Domani (organo d’informazione nato dall’area dissidente degli ex Repubblica) invitava a smetterla con questi luoghi comuni, secondo cui la scuola italiana non funaziona. In verita, diceva Domani, l’Ocse-Pisa nel 2018 dichiarava che solo (solo?) il 23% degli studenti è in difficoltà a comprendere un testo (magari l’album dei calciatori Panini?).
Quindi, scampato pericolo? Macchè!! Pochi giorni dopo rimbomba un’altra imbarazzante notizia: al concorso per diventare magistrato solo il 5%, dei quasi 4mila partecipanti agli scritti, è stato ammesso agli orali.
Povertà argomentativa, povertà linguistica, incapacità di proporre ed elaborare ragionamenti, errori grossolani di concetto e di grammatica e, udite udite, molti candidati non sanno andare a capo (se devono scrivere monte, andando a capo, scrivono mo-nte, anzichè mon-te).
Qui non parliamo di svogliati adolescenti che non vedono l’ora di finire il ciclo scolastico dell’obbligo, per bivaccare a calvalcioni sulle panchine, ma di laureati convinti di poter diventare magistrati.
Che la scuola italiana faccia acqua da tutte le parti è ormai assodato: i tagli economici che ha subito questo settore negli anni sono vergognosi, ma dovremmo porci un interrogativo: i metodi e le tecniche di insegnamento, adottati da maestre e professori, non sarebbero da aggiornare? E ancora: non avete l’impressione che nella scuola manchi la capacità di rendere appetibili (per non dire accattivanti) le nozioni che vengono trasmesse ad alunni e alunne?
La sensazione è che, di questo passo, la nostra scuola si trasformi in un film della serie “Pierino“, con Alvaro Vitali. In una vecchia intervista, questo attore invitava i giovani a studiare e a non imitarlo nelle vesti di Pierino.
Mi sa che in pochi lo hanno ascolato. Il dramma sarebbe se un giorno qualcuno ci venisse a dire che il 51% degli adolescenti non comprende la trama di un film di Avaro Vitali. Ma arriverebbe puntuale il giornale Domani a smentirla, scrivendo che l’Ocse-Pisa ritiene che questa percentuale in realtà sia solo al 23.
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