Trento
Terminati i lavori di valorizzazione del monumento a De Gasperi in piazza Venezia
È stato ripulito dalle scritte ad opera dei soliti «noti» e rimarrà acceso la notte fino a domenica

Pulite tutte le superfici in pietra e realizzato un nuovo impianto di illuminazione. Migliorata la sicurezza con dei dissuasori metallici. Il monumento è illuminato col tricolore da ieri sera fino a domenica
I lavori appena conclusi hanno avuto come obiettivo la valorizzazione del monumento dedicato allo statista trentino nei giardini pubblici di piazza Venezia, fornendolo di un sistema di illuminazione – in parte previsto al tempo della costruzione ma mai eseguito.
La scarsa illuminazione del parco circostante causava la percezione di insufficiente sicurezza nelle ore notturne e non tutelava il monumento dal subire atti vandalici.
I lavori – costati 84.900 euro – sono consistiti in un intervento di pulitura delle superfici lapidee e dei rivestimenti a mosaico per migliorarne lo stato di conservazione e rallentare i fenomeni di degrado, oltre che procedere con la rimozione degli imbrattamenti a bomboletta riscontrati in diversi punti del monumento.
L’impianto di illuminazione è stato realizzato per dare risalto ai rilievi bronzei componenti il monumento, in particolare alle due grandi statue principali: Alcide De Gasperi verso sud e la statua dedicata all’Italia verso nord.
L’alta stele marmorea centrale viene illuminata tramite tre fari cosiddetti rgbw (colorati) che in condizioni ordinarie emettono luce bianca ma possono, in occasione di ricorrenze pubbliche di particolare interesse, essere regolati al fine di creare cromatismi selettivi tramite gestione da remoto. Da stasera e fino a domenica infatti – in occasione delle Festa della Repubblica – il monumento sarà illuminato con il tricolore.
Infine è stata migliorata anche la sicurezza del monumento stesso con un sistema di dissuasori metallici posizionati sui pianerottoli intermedi delle gradinate al fine di impedire l’accesso alla sommità del basamento (alto circa un metro e 80) e ridurre il potenziale rischio di caduta.
Il monumento fu donato alla città dalla Democrazia Cristiana e inaugurato a due anni dalla scomparsa di De Gasperi (1956), con la volontà di tramandare alle nuove generazioni di italiani la figura dello statista, insieme ad un messaggio di speranza verso il futuro: il riscatto dalle calamità della Storia è possibile se i cittadini lo affronteranno seguendo i valori di cui De Gasperi si fece portatore – il rispetto della Libertà, della Democrazia, della Fede.
La progettazione ed esecuzione dell’opera furono affidate allo scultore toscano Antonio Berti, il quale si avvalse di alcune illustri collaborazioni tra cui quella dell’arch. Marcello Piacentini per la parte architettonica.
Il monumento rappresenta la figura di De Gasperi inquadrando architettonicamente le virtù politiche e le istituzioni democratiche che guidarono il suo operato. La stele centrale raffigurante la Fede – che richiama con il suo slancio verticale il profilo delle guglie alpine – è circondata dall’esedra che ricorda l’aula del Parlamento, che avvolge e sostiene De Gasperi-rappresentato nel compiere un passo in avanti mentre indica la strada del progresso.
Il basamento della statua, realizzato in candido marmo dell’Altissimo (LU), rappresenta in forma di donna le quattro personali virtù che hanno indirizzato l’opera di De Gasperi: la Giustizia, la Politica, la Riflessione, la Fede. Alle estremità dell’esedra due grandi rilievi bronzei rappresentano la Distruzione della guerra e la successiva Ricostruzione del Paese, raggiunta anche tramite l’operato degasperiano.
La base del monumento è ornata da sei rilievi in bronzo e tratta temi di vita quotidiana nel periodo della ricostruzione, popolato dalle nuove generazioni e vissuto nella collaborazione a livello europeo (il Lavoro, l’Amore, la Felicità, l’Unione Europea, la Cultura, lo Svago).
La statua bronzea dedicata all’Italia, sul retro dell’esedra marmorea, rivolta a nord -verso le Alpi- rappresenta l’amore alla Patria che ispirò l’azione di De Gasperi: ella tiene tra le mani un ramo d’ulivo, in segno di pace.
La statua è collocata su una base di granito rosa che attraverso una porta piccola conduce all’interno del monumento stesso, in una sorta di cripta, di cui per gli anni successivi alla costruzione è stata in studio la definitiva sistemazione.
Ai piedi della statua quella che un tempo era una fontanella a più getti bagnava gli stemmi delle città capoluogo di regione, realizzati con un disegno a mosaico su fondo tricolore, che rappresentano l’importanza delle autonomie regionali nel pensiero degasperiano nel quadro dell’unità nazionale.
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