Io la penso così…
Un governo italiano pieno di «Tafazzi»

Egregio Direttore,
ho sempre pensato che dovere principale di chi regge uno stato sia il benessere e la sicurezza dei propri concittadini. Rilevo invece che, da tempo immemorabile, almeno dagli anni ’60, non è così ed, anzi, il governo dello Stato è sempre più fine a se stesso, disancorato dai bisogni e dalle aspirazioni e voleri della gente. Casualmente come come nelle dittature, che lor signori in quel di Roma a parole dicono di disdegnare.
E’ infatti esercizio di pura retorica, cioè di fumo negli occhi della massa, sostenere che l’ Italia combatte le autocrazie, oggi quella russa, il cattivo di turno, quando il governo di questo disgraziato Paese è da oltre 20 anni autocratico ed autoreferente, non nato da un volere elettorale ed anzi, l’odierno, costruito proprio per evitare le libere elezioni. Ma poi perché combattere solo l’autocrazia russa e non quella cinese o quella egiziana? Non sono forse stati violenti, sia verso il loro cittadini, sia verso quelli degli altri? Coerenza ed equità vorrebbe che si imponesse l’ embargo o le sanzioni anche verso questi paesi….
Da mesi ci viene fatto il lavaggio del cervello tramite una unilaterale e antistorica campagna stampa con il concetto che “esiste un aggressore ed un aggredito” e che “va difesa ad oltranza la democrazia“. Peccato che l’Italia abbia voltato la testa dall’ altra parte nel 2013 sulle violenze delle milizie paramilitari ucraine ai danni delle popolazioni russofone dei territori oggi coinvolti dalla guerra e nulla abbia fatto per sostenere il rispetto degli accordi di Minsk I ( 2014 ) e Minsk II ( 2015 ) che prevedevano demilitarizzazione, autonomie e libere elezioni in quei martoriati territori. Per inciso all’ epoca era al governo il PD dapprima con Letta e poi con Renzi e Presidente della Repubblica Napolitano.
Neanche l’odierna interventista Europa che, quale cofirmataria di questi accordi per il tramite dell’ OSCE, avrebbe dovuto vigilare sulla loro attuazione, ha fatto alcunché di meglio, all’ epoca troppo occupata a fare il banchiere di se stessa ed a spremere la Grecia. E nemmeno gli Stati Uniti, che all’ epoca avevano il cattivo di turno da combattere in Afghanistan, sempre ben distante da casa loro.
Da mesi ci viene taciuto che di fatto l’ Italia è in guerra, naturalmente senza le procedure costituzionali, perché fornire armi ( quali non è dato di sapere… ) ad un belligerante è atto inequivoco di guerra e a ben poco serve lavare la coscienza dei benpensanti dicendo che la fornitura è per la difesa della democrazia altrui e nostra. Solo ora qualche sprovveduto al governo tira fuori il concetto di economa di guerra per giustificare gli aumenti delle materie prime e delle energie, ma l’ ubriacatura della disinformazione giornalistica ne azzera l’ intrinseca potenzialità di verità.
Da mesi si sente parlare di sanzioni e nessuno parla apertamente degli effetti nefasti ed irreversibili a casa nostra di esse. Nessuno dice apertamente che senza il gas russo e senza i raffinati petroliferi russi l’ Italia non passerà l’ inverno: infatti ad oggi gli stoccaggi di gas sono sotto il 40% del potenziale, cioè meno della metà di quello che lo scorso anno avevamo, mentre, per quanto riguarda i raffinati del petrolio, già oggi il gasolio è meno disponibile della benzina e difatti il prezzo del gasolio ha superato quello della verde.
Nessuno dice che in Italia non solo dipendiamo dall’ estero per il petrolio, ma anche per le raffinerie, dato delle 16 esistenti dieci anni fa ne sono rimaste attive solo 4, del tutto insufficienti per i consumi di un solo quarto dell’Italia. Nessuno dice che anche sotto questo profilo l’ Europa è matrigna, in quanto ci obbligherà a ripartire le nostre insufficienti scorte di gas con il resto d’ Europa, dato che i nostri stoccaggi sono di gran lunga i più consistenti.
Nessuno dice che la carenza o l’ antieconomicità delle energie sta provocando migliaia di cassintegrati – futuri disoccupati – e chiusure di aziende che, paradossalmente, hanno consistenti ordini dall’ estero che non conviene evadere, a tutto beneficio di Cina ed India, i quali saggiamente, sono rimasti alla finestra su un conflitto che non è il loro. Nessuno dice che per sopravvivere dovremo comperare gas (e raffinati petroliferi ) in giro per il mondo, e special modo dagli Stati Uniti, a prezzo maggiore del già impossibile prezzo attuale senza avere le attrezzature – rigassificatori – sufficienti per farlo e che tali attrezzature le stiamo ordinando dagli USA a prezzi elevati.
Nessuno ci dice qual è la consistenza ed il prezzo delle armi che forniamo all’ Ucraina, dove le abbiamo comperate ed a quale prezzo o se rivendiamo fondi di magazzino, e se ci sarà una contropartita, al di là delle pacche sulle spalle che quotidianamente il sig. Zelensky ci invia via internet. Nessuno dice nulla che non sia gradito ai vertici della UE e della NATO e nessuno ha il coraggio di ammettere che la “transizione ecologica” fatta a debito, sulla pelle della gente e con le pezze al culo è una boiata pazzesca, oltre che una chimera.
In altri paesi europei invece, democratici più di noi e anche molto più avveduti, qualcuno inizia a mettere i puntini sulle i. Il messaggio è chiaro: …democrazia occidentale si, ma non a costo della distruzione della nostra economia. I Tafazzi al governo li lasciamo all’Italia….
Avv. M.Stefano Sforzellini – Trento
(Potete inviare le email al direttore da inserire nella rubrica «io la penso così» scrivendo a: redazione@lavocedeltrentino.it – La vostra opinione conta, sempre….)
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