Io la penso così…
Francia, vittoria Macron: Merci Monsieur Putin!

Egregio direttore,
Putin ha inviato un telegramma di congratulazioni per la vittoria all’ Eliseo di Macron ma penso che le parti avrebbero dovuto invertirsi: avrebbe dovuto essere Emmanuel Macron a ringraziare Putin per la sua rielezione! Ritengo che se non ci fosse stata la guerra in corso con l’Ucraina, questa volta la Le Pen avrebbe largamente vinto le elezioni presidenziali francesi.
L’artefice della vittoria di Macron non è stato certamente il suo revisionato programma politico di interventi sociali allargati, “anche a favore di chi non l’ha votato”, ma solo la paura dei francesi di vedere una Francia sulla scia della Gran Bretagna, pronta a sbattere la porta in faccia all’ Europa, decisa a prendere il volo per la Frexit, dando una spallata sismica a Bruxelles e uscire contestualmente dalle forze di comando della Nato, qualora avesse vinto la Le Pen.
I francesi si sono trovati per la maggior parte tutti “europeisti convinti“, uniti dalla paura dell’escalation russa di questa guerra che non avrà certamente una fine a breve, se la diplomazia internazionale non interverrà con convinta fede pacifista. L’idea di ritrovarsi isolati in Europa solo alla pari dell’ Austria, viste le prossime intenzioni di Svezia, Finlandia e Svizzera di aderire alla Nato, non avrebbe certamente rasserenato le notti delle primavere lungo la Senna.
Se dobbiamo per forza vedere un bicchiere “mezzo pieno” in questo liquame di follia che sta fluendo per la mente dei politici di mezzo mondo, dobbiamo solo ringraziare Putin per avere offerto almeno per il momento all’ Europa l’opportunità per sfoderare finalmente un segno tangibile della presenza di un unità politica europea quasi compatta (per il momento) ad esclusione dell’ Ungheria che sta giocando una partita “equivoca” sull’attuale scacchiere geopolitico di queste ore.
Volontà e unità politica sostenuta non certamente da nobili principi, ma solo da una paura senza precedenti di trovarsi a combattere sui propri territori nazionali la terza guerra mondiale. Una terza guerra mondiale che vede un differimento territoriale nella così detta proxy-war in atto in Ucraina. Putin ha effettuato delle scelte tattiche completamente fuorvianti che hanno consolidato risultati esattamente all’opposto di quelli che erano i suoi progetti iniziali.
Non ha avuto certamente la lungimiranza ma in questo caso sarebbe più opportuno parlare di normale intelligenza, nel comprendere che le mosse e le azioni poste in atto, hanno spaventato e spaventano le altre Nazioni europee in vista di un possibile uso di armi non convenzionali, compresa la bomba atomica, nonché di una possibile espansione di conquista da parte del Cremlino che sta già pregustando i leciti timori della Moldavia.
Ora Putin si ritrova quella che era stata per venti anni un Europa solo di facciata, pronta invece a muoversi in ambito Nato, organizzazione che tutto sommato negli anni stava perdendo il ruolo che si era conquistata durante la guerra fredda e che ora si sta rivitalizzando prontamente per fermare o per fungere da deterrente alle manovre espansionistiche di guerra russe.
Ritengo pertanto che Macron sia debitore a Putin di almeno una cassa di pregiato champagne francese essendo stato lo stesso Putin il vero grande elettore del rieletto presidente francese!
Adriano Bertolasi – Trento
(Potete inviare le email al direttore da inserire nella rubrica «io la penso così» scrivendo a: redazione@lavocedeltrentino.it – La vostra opinione conta, sempre….)
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