Trento
Riforma Progettone: stop alle cooperative, i soggetti saranno selezionati tramite avviso pubblico

L’assessore Spinelli ha illustrato ieri alla II Commissione il disegno di legge sul Progettone. Obiettivo: mettere al riparo sul piano normativo il sistema trentino introdotto nel 1990.
La riforma del Progettone firmata appunto dall’assessore allo sviluppo economico e al lavoro Achille Spinelli ha iniziato ieri il suo iter in Consiglio provinciale con l’illustrazione del provvedimento alla Seconda Commissione presieduta da Luca Guglielmi (Fassa).
Nel presentare il testo della riforma del Progettone – il ddl 140 – l’assessore Spinelli ha ripercorso le tappe storiche di questa misura introdotta in seguito a due eventi che avevano segnato gli anni ‘80: la crescita della disoccupazione dovuta alla crisi del manifatturiero e i problemi di dissesto idrogeologico culminati nella Tragedia di Stava che avevano sollecitato interventi di prevenzione, ripristino e riqualificazione ambientale.
Spinelli ha sottolineato il lavoro di approfondimento e di studio durato più di un anno che ha preceduto la revisione della legge provinciale 32 del 1990 coinvolgendo la Commissione per l’impiego per soddisfare la necessità di un riordino in grado di tener conto dell’evolversi delle norme comunitarie.
Questo – ha spiegato – per mettere in sicurezza gli affidamenti del Progettone a datori di lavoro per rendere meno attaccabile il sistema sul piano della legittimità.
Per questo – ha proseguito – il Progettone è stato inserito nell’ambito delle politiche attive del lavoro superando la logica dell’accompagnamento fino alla pensione dei lavoratori disoccupati.
Si è scelto di affidare a questo strumento il compito di valorizzare le risorse umane in vista del possibile reinserimento delle persone nel mercato del lavoro. In definitiva l’assessore ha chiarito che da un lato la riforma della disciplina rimane in parte fedele alla natura del “Progettone” e, dall’altro, ridefinisce aspetti sostanziali e procedurali per armonizzare lo strumento alla normativa europea e nazionale sopravvenuta nel tempo.
Ad entrare nel merito tecnico del provvedimento è stata poi la dirigente generale del Dipartimento Laura Pedron che ha precisato la ratio dei 17 articoli da cui il testo è formato e che rinviano la regolamentazione a deliberazioni della Giunta che saranno definite dopo aver acquisito il parere preventivo della Commissione per l’impiego e trovato un’intesa con le organizzazioni sindacali.
Pedron ha spiegato che la riforma ha una natura composita, associando al servizio di reinserimento lavorativo nel mercato del lavoro di particolari categorie di soggetti, lo svolgimento di interventi di pubblica utilità (servizi di interesse generale privi di interesse economico).
All’interno del Progettone non verrano previste più né attività amministrative da coprire con la sostituzione di dipendenti pubblici né lavori orientati all’interesse economico.
La dirigente Pedron ha segnalato inoltre che se fino ad oggi con il Progettone la Provincia ha sostenuto con circa 40 milioni di euro all’anno le cooperative, ora l’articolo 9 del ddl prevede la selezione dei soggetti attuatori tramite avviso pubblico, mentre la normativa del 1990 non contemplava procedure di evidenza.
La novità servirà a dare la massima diffusione all’offerta, precisando quali requisiti occorreranno in rapporto agli interventi da attuare. Al termine di questa procedura vi sarà il conferimento del servizio con specifico atto di incarico.
I soggetti saranno scelti in base alla loro esperienza, al radicamento sul territorio e alla capacità di operare con efficacia. Si vuole puntare in tal modo, da un lato a riconoscere un sistema collaudato che ha dimostrato di operare bene in passato, e dall’altro ad aprire ad un confronto concorrenziale per dare a più soggetti la possibilità di impegnarsi in questa attività.
Nel confronto è emerso anche che continueranno ancora le attività nella cultura e nei musei.
La Commissione ha infine deciso le audizioni in programma il 3 e il 9 maggio alle quali, su proposta di Alessandro Olivi, saranno invitati anche Euricse (che ha pubblicato una ricerca sull’impatto sociale ed economico del Progettone) e l’Upipa oltre naturalmente ai rappresentanti della Commissione per l’Impiego, dell’Agenzia del lavoro, del Coordinamento imprenditori, delle Organizzazioni sindacali più rappresentative, del Consorzio Lavoro e Ambiente, del Consolida e delle Autonomie locali. L’esame del ddl dovrà concludersi con il voto della Seconda Commissione entro il 16 maggio per approdare alla valutazione finale dell’aula consiliare nella prima sessione di giugno, dal momento che i capigruppo hanno accordato priorità al provvedimento.
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