Bolzano
Processo Benno Neumair, l’ex fidanzata parla delle pazzie e del ricovero coatto dell’imputato

A parlare davanti ai giudici della corte d’Assise di Bolzano per il processo a Benno Neumair è stata anche Nadine, ex fidanzata dell’imputato.
Nadine è un infermiera di 33 anni. Per ben 7 mesi ha convissuto con l’assassino di Peter e Laura Neumair fino a quando lo stesso non è stato ricoverato in maniera coatta in psichiatria.
Nadine ha parlato dei comportamenti dell’ex convivente davanti al giudice. I due ragazzi si erano conosciuti a settembre 2019 tramite Tinder.
Dopo alcuni mesi Benno, da Innsbruck si è trasferito a casa della 33enne. Inizialmente, ha spiegato la ragazza, i due sono stati bene ma poi qualcosa ha cominciato ad andare storto.
Benno aveva continui sbalzi d’umore e disturbi d’alimentazione. Inoltre aveva dei problemi gravi di insonnia.
Ad un certo punto Nadine si è persino accorta che il partner aveva utilizzato la sua carta di credito senza il suo consenso.
Benno aveva negato tutto ma la ragazza aveva trovato delle prove che testimoniavano il fatto. I due, dopo una lite, avevano deciso di riprovarci.
La tensione è arrivata al culmine quando, appena un paio di giorni dopo la lite Benno ha chiamato la 33enne dicendole di essere stato picchiato da un suo amico. Era una menzogna.
Nadine aveva chiamato l’amico per capire cosa fosse accaduto. Dopo aver scoperto che il 31enne mentiva ha chiamato Laura Neumair, la madre del 31enne chiedendole cosa potesse fare.
Il consiglio era stato quello di chiamare la polizia ed un’ambulanza. La giovane aveva però deciso di entrare in casa per vedere cosa stesse accadendo.
Benno era in bagno con un coltello da cucina puntato verso l’alto all’altezza del viso. Si era già ferito più volte.
Fortunatamente l’infermiera è riuscita a portargli via l’arma da taglio e gli ha fatto delle foto dicendogli che sarebbero servite per denunciare l’amico che l’aveva picchiato.
Nadine con una scusa è riuscita ad uscire di casa e ha richiamato la madre di Benno. Poi ha chiamato la polizia. Allora è scattato il ricovero coatto in psichiatria.
Il 31enne ha spiegato la natura delle sue ferite. Ha ammesso di essersi prelevato del sangue per iniettarselo nell’occhio e nella bocca. Poi si è procurato delle abrasioni alla pelle con una carta smerigliatrice.
Il giorno dopo Benno è stato dimesso. Nadaline gli aveva organizzato un viaggio di ritorno a casa in treno.
All’arrivo in stazione il 31enne avrebbe minacciato ripetutamente l’ormai ex partner il quale le ha attribuito la colpa di tutto.
Nei mesi successivi ci sarebbero stati da parte del ragazzo continui tentativi di contattare l’infermiera la quale ha fatto sapere al processo di essere terrorizzata: “ Ora ho paura di lui”.
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