Vita & Famiglia
L’allarme di Meter sulla pedopornografia. Pro Vita & Famiglia: «Ipersessualizzazione piaga da estirpare»
I link a siti pedopornografici è salito da 14.521 a 14.679. Scendono le foto da 3.768.057 a 3.479.052, insieme con i video da 2.032.556 a 1.029.170.

Non si arresta, in Italia ma anche in ambito internazionale, la piaga della pedofilia e pedopornografia online.
Il 2021 ha dimostrato che il fenomeno colpisce tutti i continenti, senza più confini. Internet resta infatti una landa senza legge, nella quale si può fare di tutto.
Il tutto nella massima rapidità e nel più comodo anonimato che consentono ai pedofili di beffare le lentezze e le attività di un diritto sempre più inadeguato al mondo iper-veloce in cui viviamo.
Sono i dati e i commenti emersi dall’analisi dal Report presentato dall’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto oggi a Pachino, in provincia di Siracusa.
Riassumendo quanto accaduto lo scorso anno, si constata che il numero dei link a siti pedopornografici è salito da 14.521 a 14.679. Scendono le foto da 3.768.057 a 3.479.052, insieme con i video da 2.032.556 a 1.029.170.
Calano anche le chat segnalate (da 456 a 316) e le cartelle compresse (da 692 a 637). Salgono invece i casi seguiti dal Centro Ascolto Meter (da 111 a 167) e le richieste telefoniche, quasi raddoppiate: da 284 a 406. «Sono sempre numeri pieni di dolore», dice l’associazione, non foss’altro che le foto denunciate dal 2014, quando i tecnici di Meter hanno sviluppato una piattaforma per il monitoraggio della Rete, sono arrivate a un totale di 23.250.123 e i video a quota 6.530.922. I mega archivi denunciati sono 13.703 e le chat 1.530.
Un rapporto, dunque, che «scoperchia l’emergenza internazionale della quale sono vittime migliaia di bambini. La nuova frontiera dei criminali pedofili è infatti internet come spiega il documento» è il commento di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia.
La onlus italiana, infatti, è da sempre impegnata nel contrasto della pedofilia e della pedopornografia e negli ultimi mesi sta collaborando proprio con l’altra onlus, Meter, fondata da Don Fortunato.
Pro Vita é Famiglia ha infatti lanciato la campagna “TuteliAmoli in Rete” sul tema dell’ipersessualizzazione dei minori sui media, «cioè – spiega sempre Brandi – quel fenomeno per cui la sessualità viene spesso imposta ai minori su internet o sugli altri media in modo indebito, oppure i minori vengono addirittura coinvolti in vicende sessuali pericolose e illecite, come fenomeni quali il revenge porn, l’adescamento o la pedopornografia. Di qui la necessità di sviluppare una nuova consapevolezza nell’utilizzo dei media, in particolare dei media digitali».
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