Rovereto e Vallagarina
Avio, partiti verso Leopoli gli aiuti umanitari all’Ucraina

Ventisette bancali di cibo e materiale sanitario, corrispondenti al peso di otto tonnellate, sono partiti da Avio (in accordo e in collaborazione con l’associazione Rasom di Trento) con destinazione Leopoli, una delle città dell’Ucraina pesantemente colpite agli attacchi dell’esercito russo.
E’ il secondo Tir di aiuti umanitari raccolti dall’associazione Share di Rovereto che da qualche giorno, grazie all’intervento dell’amministrazione comunale di Avio e alla disponibilità della Cassa rurale Vallagarina, ha trovato un ampio spazio in un ex capannone industriale nel quale raccogliere e smistare gli aiuti umanitari. Con la presidente di Share Magda Calmasini e alcuni volontari, c’era anche il sindaco Ivano Fracchetti che si è messo alla guida del muletto facendo la spola tra il magazzino e il camion sul piazzale.
“Guardi: questi scatoloni pieni di alimentari a lunga conservazione, stracolmi di prodotti per bambini e sanitari raccolti in poco tempo sono la più bella testimonianza che ha dato, e sta dando ancora, un significato concreto alla parola solidarietà” afferma Calmasini mentre segue le operazioni di carico di un Tir arrivato ad Avio dall’Ucraina e pronto a ripartire dopo una sosta a Trento per caricare altro materiale ospedaliero.
Sono state settimane impegnative per Calmasini e i volontari di Share (che ovviamente non si fermano qui “visto che l’emergenza durerà per chissà quanto tempo ancora“) ma anche di soddisfazione per la risposta all’appello per l’Ucraina arrivata da tutti i paesi della Vallagarina.
“Noi come associazione diamo il nostro contributo dal punto di vista logistico ed operativo – afferma la presidente – ma i veri protagonisti di questa gara di solidarietà sono donne e uomini che ci hanno portato borse della spesa piene di alimenti, negozi ed aziende che hanno donato i loro prodotti, gruppi di giovani che si sono organizzati per raccogliere beni di prima necessità per la popolazione ucraina vittima della guerra. Davvero grazie a tutti per questa prova di generosità che ha coinvolto tutte le realtà del nostro territorio…”.
Tra queste, e senza nulla togliere alle altre, un ruolo importante lo hanno avuto, ad esempio, l’associazione Spagnolli-Bazzoni, l’associazione Regina della Pace di Lecco e la Famiglia cooperativa della Bassa Vallagarina così come tanti giovani che si sono spesi per questa causa. “La risposta è stata gigantesca tanto che abbiamo avuto problemi nel riuscire a stipare tutto il materiale raccolto” ricorda Calmasini, una “veterana” nel mondo del volontariato locale che, alla guida di un furgone, è stata già dal 2017 più volte in Ucraina per portare aiuti ad orfanatrofi, centri per bambini disabili e famiglie così come in Turchia e in Grecia per aiutare i profughi oppure ad Amatrice dopo il terremoto del 2016.
“E’ stata una manna trovare questo capannone ad Avio, un ringraziamento all’assessore Anna Valli e al sindaco Fracchetti è doveroso, visto che gli spazi disponibili a Trentino Sviluppo in via Zeni a Rovereto non erano più sufficienti.
Qua possiamo rimanere soltanto fino a fine mese poi speriamo di trovare altri spazi magari fra Rovereto e Trento. Abbiamo bisogno di almeno 1000 metri quadrati per depositare la merce raccolta e lavorarla dividendola per tipologia e organizzare quindi i bancali per la spedizione.
La raccolta – continua la responsabile di Share – continua visto l’incessante richiesta che arriva dall’Ucraina: in modo particolare il nostro obiettivo è quello di sostenere diciotto orfanatrofi.. Non raccogliamo vestiario, ma generi alimentari che si possono conservare a lungo, prodotti per bambini e materiale per medicazioni e farmaci da banco“.
L’amministrazione comunale di Avio continuerà a fare la sua parte per aiutare le popolazioni vittime della guerra: “Quello che è nelle nostre possibilità lo faremo con tutto il cuore e lo faranno anche gli aviensi che si sono dimostrati ancora una volta generosi – affermano il sindaco Fracchetti e l’assessore Valli – Stiamo pensando ad una raccolta fondi coinvolgendo le nostre associazioni ed in particolare i nostri cori per una o più serate di beneficenza”.
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