Trento
Spaccio e droga in centro storico: la provocazione di Gianni Gravante
Sono circa 1.500 gli spacciarori presenti sul territorio del capoluogo che guadagnano circa 10 mila euro al mese in nero. Un giro di droga quindi che sfiora circa i 15 milioni di euro al mese e solo su Trento.

Stufo. Anzi, arcistufo della situazione di degrado dovuta allo spaccio giorno e notte davanti alla stazione, Gianni Gravante, noto commerciante trentino ha appeso a tutte le colonne e piloni del passaggio antistante l’entrata della stazione delle corriere delle locandine con scritto «No Drugs – No droga».
Quello che all’inizio voleva solo essere una semplice provocazione in realtà si è trasformato in un’ottima idea, almeno per ora, infatti da 2 giorni gli spacciatori hanno cambiato zona.
«Non possiamo pretendere che le forze dell’ordine presidino il territorio 24 ore su 24. È arrivato il momento che ogni cittadino faccia la sua parte, perché ha il dovere e il diritto di farlo per salvaguardare la pubblica sicurezza. Nella fattispecielo spaccio avviene da anni sotto gli occhi di ragazzini e minori, a dimostrazione che la zona è molto sensibile» – Spiega Gianni Gravante che è presidente di federmoda del Trentino Alto Adige e vicepresidente nazionale.
Purtroppo da anni il via vai degli spacciatori in quella zona è implacabile. Arrivano alle 10 del mattino e ritornano a casa nel tardo pomeriggio con in tasca proventi notevoli grazie allo spaccio di qualsiasi tipologia di stupefacente.
«Mi sono chiesto: cosa posso fare io?» – continua Gravante. «Ebbene, mi sono inventato questi volantini, li ho realizzati, stampati e affissi in tutta la zona. E con sorpresa dopo poche ore la situazione è migliorata».
In effetti pare che la situzione sia migliorata e che gli spacciatori non si fermino più. E chi lo fa viene subito redarguaito dal commerciante e allora sparisce .
Gravante, che è anche membro della commissione di sicurezza di Confcommercio e di quella antiracket del ministro dell’interno del nostro governo, sa bene che alla fine gli spacciatori cambieranno solo zona. «Dobbiamo in qualche modo aiutare le forze dell’ordine, io ho lanciato un sasso, in un momento dove la situazione è in continuo peggioramento. Sono le leggi che vanno cambiate, quelle che ci sono sono fin troppo permissive».
Lo sforze per far rispettare la legalità da parte delle forze dell’ordine, nessuno escluso, è davvero titanico negli ultimi mesi. Il problema è che se «ripulisci» una zona i delinquenti si spostano in un’altra e poi ancora, per ritornare alla fine al punto di prima. Se arresti 10 spacciatori ne arrivano 100, se gli arresti ne spuntano 1.000. È ovvio anche a chi frequenta l’asilo infantile che bisogna cambiare l’approccio se vogliamo salvare i nostri figli o nipoti da questa piaga che rovina intere famiglie e ha un costo altissimo per la nostra società.
Le forze dell’ordine indicano in circa 1.500 gli spacciarori presenti sul territorio del capoluogo (compresi anche i piccoli).
Spacciatori che dalle loro stesse dichiarazioni dicono di guadagnare circa 10 mila euro al mese in nero. Un giro di droga quindi che sfiora circa i 15 milioni di euro al mese e solo su Trento.
Molti di questi spacciatori vivono nelle case Itea, oppure di sussidi, assistenzialismo e recepiscono il reddito di cittadinanza. Altri sono seguiti dagli assistenti sociali vivendo in molti casi gratis alle spalle dei trentini. Le forze dell’ordine arrestano o denunciano chi delinque, ma molte volte poi le istituzioni le liberano garantendo loro vitto, alloggio e copertura sanitaria.
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