Borgo: verso il ritiro della licenza del bar Nuraghe. Poi porte e finestre potrebbero essere murate

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È ormai un cerchio se si chiude inesorabilmente quello intorno a Monica Cadau, la titolare del bar Nuraghe di Borgo Valsugana che continua insieme al compagno con ostinazione ad infrangere le leggi e prendere in giro le forze dell’ordine e i commercianti che si vedono costretti invece a seguire le regole sulla sicurezza dell’emergenza sanitaria.

Dopo il distacco dei sigilli eseguito davanti ai carabinieri di Borgo dalle porte del bar Nuraghe e la relativa denuncia di sabato, ieri, domenica 6 marzo Monica Cadau ha concesso il bis.

Stavolta però davanti alla Digos che dopo aver assistito nuovamente allo strappo dei sigilli è stata testimone anche di una nuova denuncia da parte del nucleo investigativo dei Carabinieri intervenuto insieme ai colleghi in divisa. (clicca qui per vedere il video integrale)

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Questi ultimi due episodi, come si suol dire, hanno fatto esplodere la bottiglia già colma. Nel week end infatti Monica Cadau è stata denunciata due volte per aver strappato i sigilli affissi dalle forze dell’ordine sulle porte del suo esercizio pubblico. Partite due denunce anche al compagno Moreno Bonomi (oratore nel video) per oltraggio e diffamazione nei confronti dei carabinieri. 

Due espisodi che alla Cadau costeranno la licenza. Nel caso di reinterati comportamenti fuori legge infatti il Questore può «sospendere la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Qualora si ripetano i fatti che hanno determinata la sospensione, la licenza può essere revocata».

Si tratta del dispositivo dell’art. 100 TULPS che spiega che il provvedimento deve essere emesso solo dal Sindaco del paese interessato.  In queste ore dal comune filtrano voci da  parte di fonti autorevoli che confermano che il Sindaco Galvan starebbe confrontandosi con il Questore per fare tutti i passi giusti per arrivare al ritiro della licenza del bar Nuraghe. 

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Scelta ormai opportuna da prendere per tutelare la sicurezza del paese e i suoi cittadini che da oltre 2 anni seguono tutte le regole a fronte di molti sacrifici.

Ma non è finita qui. Per la coppia Cadau – Bonomi piove sul bagnato. Infatti dopo l’emissione del provvedimento di ritiro della licenza gli uomini delle forze dell’ordine potranno opporsi fisicamente all’aperura del locale.

Per fisicamente s’intende che c’è la concreta possibilità che le finestre, le porte, e tutti i possibili accessi vengano murati. Questo lo prevede la legge. Non è invece previsto l’arresto, a meno che la coppia non reintegri il reato di resistenza alle forze dell’ordine. Reato per cui i due sono già stati comunque denunciati. Se succedesse quindi potrebbe scattare l’arresto. 

Anche un eventuale TSO come prospettato durante l’ultima diretta commentata dal compagno dovrebbe essere ordinato dal Sindaco. In quel caso verrebbe allertata un’ambulanza che insieme alla polizia locale preleverebbe dalla propria abitazione la titolare del bar Nuraghe. Su questo argomento bocca cucita da parte del Sindaco che non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione. 

E pensare che sarebbe bastato attendere fino alla fine di Marzo, cioè quando probabilmente cesserà l’emergenza sanitaria, per evitare denunce, sanzioni, ritiro della licenza e molte altre cose. Ora la situazione della coppia è drammatica e se tutte le accuse delle denunce fossero provate in giudizio per i due si aprirebbero probabilmente le porte del carcere. 

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