Trento

Fondo per Agitu, sorge il problema dei debiti dell’azienda. Spuntano tutte le possibili soluzioni

Pubblicato

4 mesi fa

21 Febbraio 2022

Si è concluso da poco il processo per l’omicidio di Agitu Ideo Gudeta che era stata massacrata a colpi di martello oltre un anno fa a Fierozzo. La pena per il suo assassino Suleiman Adams è di 20 anni di reclusione.

Le capre di Agitu sono state affidate alle cure di alcuni allevatori di regione in attesa che si riesca a decidere sul da farsi sull’attività agricola della pastora.

Attraverso un crowdfounding, in poche settimane, in memoria dell’etiope erano stati raccolti 106 mila euro.

Di questi, da reinvestire ne sono rimasti ben 90mila. Le idee per il rilancio dell’attività di Agitu sono molteplici.

Sono molteplici e complessi però anche i problemi che deve affrontare l’avvocato Molinari per la gestione dell’eredità giacente. Ci sono infatti debiti a cui far fronte e anche crediti da recuperare.

Sembrerebbe però che l’eredità di Agitu sia in negativo. Nonostante ciò, verranno valutate tutte le possibili soluzioni. Verrà sicuramente presa in considerazione e portata avanti la richiesta della famiglia di Agitu di trovare qualcuno che mantenga unito il gregge trentino.

In alternativa, se non si riuscirà a portare avanti l’attività in Val dei Mocheni, verranno fatte delle altre iniziative per ricordare l’impegno della pastora.

I custodi del fondo per la pastora sono il padre della stessa, Paolo Piccoli, notaio e presidente del Consiglio comunale di Trento ed un’amica dell’etiope, Elisabetta Nardelli.

Piccoli ha fatto anche sapere che, nel caso in cui non si raggiungesse il primo obiettivo, i donatori del fondo verranno ricontattati e verrà loro richiesto se interessati ad aderire al secondo. In caso contrario, verranno loro restituiti i soldi un tempo donati.