Valsugana e Primiero
Viaggio attraverso le foreste e le follie del Canada Occidentale: il libro shock di Massimiliano Unterrichter

Serata molto partecipata quella di venerdì 11 febbraio 2022 dopo il periodo di sospensione, per la presentazione del libro di Massimiliano Unterrichter pubblicato nel 2021 dal titolo: “Il Risveglio del Totem. Cambiamenti climatici e diritti umani – Viaggio tra le foreste, le genti e le follie del Canada occidentale”.
L’evento organizzato dalla Biblioteca Comunale di Levico Terme in collaborazione con l’Associazione Culturale Chiarentana, ha approfondito alcune tematiche legate al cambiamento climatico e ai diritti umani della popolazione nativa canadese.
In particolare il genocidio dei bambini delle “Indian residential schools” in Canada, di cui l’estate scorsa la stampa ha dato ampio risalto (vedi articolo del 24/06/2021 pubblicato sul Corriere della Sera: “Canada, ritrovati i resti di 761 persone, in gran parte bambini, in un’ex scuola per indigeni cattolica”).
Massimiliano Unterrichter, levicense d’adozione ed ex Funzionario del Corpo Forestale, racconta che il libro era nato trent’anni fa e concluso dopo il pensionamento. Nella sua intensa carriera ha partecipato a numerosi seminari relazionando su temi forestali ed ambientali.
Il volume “Il Risveglio del Totem” è suddiviso in tre parti: la prima descrive il territorio del Canada dal punto di vista geografico ed i viaggi effettuati, la seconda esplora la storia recente e le lotte degli indiani d’America, l’ultima parte affronta il problema ambientale e l’infausta gestione delle foreste.
Il Canada è un territorio enorme che si estende da un oceano all’altro, la cui superficie è 33 volte l’Italia con metà della popolazione (37 milioni di abitanti), di cui tre quarti sono concentrati nel sud/est e sud/ovest del Paese.
Durante i suoi viaggi in terra canadese l’autore ha potuto conoscere la vera realtà, non come turista, ma vivendo con i nativi (due sono diventati suoi amici).
Il reportage è quindi frutto di un’accurata ricerca e studio sul posto, documentandosi attraverso sentenze passate in giudicato, testimonianze, diari e molti libri.
Mostrando la slide con i visi di alcuni bambini indigeni, Unterrichter introduce l’argomento delle Scuole residenziali indiane, confessa di aver pianto di rabbia al racconto di fatti inimmaginabili.
Lo scrittore ha sentito la necessità di far conoscere questi avvenimenti, nessuno finora aveva mai scritto sul genocidio collegato alla distruzione delle foreste canadesi, compiuta senza una vera motivazione eccetto quella dell’estrazione del petrolio.
Cosa si nasconde dietro l’immagine idilliaca del paesaggio canadese?
Un disboscamento selvaggio e l’utilizzo di combustibile fossile, considerato uno dei primi cinque più inquinanti in assoluto.
Le grandi multinazionali del petrolio stanno abbattendo milioni di ettari di foreste (quanto metà Italia), sottraendo agli Indiani il loro territorio, per poi scoprire che da lungo tempo questo popolo si dedicava alla selvicoltura naturalistica secondo antichi criteri, come in Europa.
Da esperto, Unterrichter definisce pessima la gestione forestale canadese, manca rispetto per l’ambiente. Un vero e proprio disastro ambientale; monumentali alberi divelti, il polmone verde più esteso dell’Amazzonia ormai distrutto.
Siamo vicinissimi al punto di non ritorno, afferma lo scrittore, perché il Canada Occidentale è un grande laboratorio a cielo aperto sul nostro futuro.
Distruggere il bosco significa alterare l’ecosistema ambientale che determina cambiamenti climatici (siccità, incendi, diffusione di malattie, ecc..).
La foto del 2018 Before/After (scattata nella provincia di Alberta) mostra il prima e il dopo della foresta canadese spazzata via da enormi macchinari, escavatori e trivelle, in sostituzione hanno costruito strade forestali larghe il doppio di quelle consentite in Trentino (max 2,5 metri).
Più di 150 mila chilometri quadrati di deserto lunare pieno di sassi, scarti di legname e sabbie bituminose (il combustibile più sporco del mondo). Ormai il rimboschimento artificiale non ha più senso.
Ad un passo dall’estinzione i nativi canadesi si risvegliano in difesa dell’ambiente naturale, sono popolazioni deboli che al denaro preferiscono salvare le loro foreste, tradizioni e cultura locale. I nativi canadesi stanno lottando duramente per difendere i diritti ancestrali, il diritto di esistere.
Ricorrendo all’azione giudiziaria nei vari gradi, in Tribunale fino alla Corte Suprema a Ottawa, è in atto una importante causa contro il governo canadese per la gestione del territorio non più sostenibile e l’inquinamento di terra, aria, acqua, chiedendo la tutela dei diritti della popolazione indigena. Il risultato di questa causa potrebbe portare al blocco nell’utilizzo delle sabbie bituminose.
Quali sono gli effetti riscontrati dall’inquinamento in Canada? – Malformazione di animali (pesci a due teste) e nell’uomo presenza di tumori rari superiori alla norma, malattie respiratorie e della pelle, incendi devastanti, alta concentrazione di acido solfidrico responsabile di problemi polmonari incurabili.
Il libro spiega la storia degli indiani canadesi e i tentativi della Commissione per la verità e la riconciliazione (2008) di chiudere il contenzioso con il popolo nativo canadese, contrario alla colonizzazione attuata soprattutto nei confronti di minori.
Tra il 1880 al 1996 erano attive in Canada le scuole residenziali indiane, chiuse 25 anni fa e gestite da tutte le Chiese.
Non esistono registri dei bambini internati, ma all’età di 6 anni i bambini venivano strappati dalle braccia dei genitori e portati a 1.000 km di distanza per tagliare i ponti, vietando contatti e impedendo ai bambini di parlare la propria lingua.
Da una statistica ufficiale risultano internati nelle scuole residenziali 150.000 alunni in totale, ma le stime parlano di 200.000. Alunni morti all’interno delle scuole: 6.000 ma secondo le stime 25/40.000.
Alunni morti dopo essere stati dimessi dalla scuola: 10/20.000 (stime). I bambini malati venivano spediti a casa, ma la maggior parte moriva appena dimessa.
Nel 1907 un ispettore medico governativo P.H.Bryce ha visitato le varie scuole, riscontrando che il 24% dei bambini indigeni arrivati in perfetta salute stava morendo, per carenza di igiene, sevizie, denutrizione. I canadesi non sapevano nulla di questa situazione.
Se manca il diritto di vivere, la propria lingua, la cultura, la sicurezza, gli aiuti, si annienta un popolo, così conclude Massimiliano Unterricht.
L’odio non fa parte della cultura indiana, come ha dichiarato una sopravvissuta: “La fiducia nell’uomo bianco è perduta, ma l’odio non vive in me”.
Al termine della presentazione qualcuno chiede: “Perché così tanto odio contro i nativi canadesi”? – La risposta forse sta nei dati: età media 28 anni, è un popolo giovane che fa più figli, cinque volte più dei bianchi. Il libro è stato pubblicato dalla Pro Loco Castello – Molina di Fiemme e i proventi della vendita sono interamente devoluti a Raven – I popoli indigeni del Canada per sostenere i loro diritti.
Finora sono state vendute 200 copie del libro “Il Risveglio del Totem”, un regalo non frivolo per i giovani, consiglia l’autore.
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