Trento
La «malamovida» è tornata come e più di prima. Le domande al Sindaco rimaste inascoltate.
Il comitato antidegrado della zona denuncia una situazione ormai fuori controllo. «Lascia sbigottiti l’atteggiamento di sottovalutazione e tolleranza da parte del comune e delle forze dell’ordine»

Nelle ultime notti è tornata la malamovida davanti al Liceo Coreutico e fino a Largo Carducci, nei vicoli di Santa Maria Maddalena e San Pietro fino alla chiesa di San Marco. Ed è tornata come e più di prima.
Mediamente dalle 23.00 alle 2.00 e alle 3.00 le persone e le famiglie che risiedono lì sono private del diritto al riposo notturno. A rendere il sonno impossibile sono il frastuono delle voci che sale dai tanti gruppetti sotto le case, le urla, la musica ad alto volume. Poli di attrazione di questi assembramenti molesti sono i bar La Scaletta e Matrix, che somministrano e vendono a basso prezzo bevande alcoliche, che per questo restano aperti fino a notte fonda (almeno l’1.00), disinteressandosi purtroppo di quel che avviene appena fuori dei locali.
Ne derivano evidenti stati di alterazione e ubriachezza i cui effetti sono numerosi atti incivili e illeciti: deiezioni umane sui muri, bottiglie e bicchieri lasciati un po’ dovunque insieme a rifiuti.
C’è poi chi per punire i residenti che osano chiedere un po’ di rispetto dopo la mezzanotte, si attacca ai campanelli delle loro abitazioni. Altri muniti di secchi di colore ad imbrattano le pareti degli edifici, lordate anche con immagini e scritte minacciose.
Tutto questo schifo è documentato ogni notte con foto e video trasmessi alle autorità di pubblica sicurezza e pubblicati su alcuni media trentini senza però che ne segua nulla.
Il Comitato antidegrado Santa Maria Maddalena ora torna sul piede di guerra: «Lascia sbigottiti l’atteggiamento di sottovalutazione e tolleranza (e quasi indulgenza trattandosi, come è stato scritto, di “giovani”!) troppe volte dimostrati dall’amministrazione e dalle forze dell’ordine – scrivono in una nota una ventina di capi famiglia della zona – perché solo dopo svariate telefonate dei residenti che, esasperati, chiedono agli agenti di intervenire, viene inviata una pattuglia. In ogni caso i colpevoli restano impuniti».
UNA SITUAZIONE CHE CONTINUA A PEGGIORARE – «Dal momento che la situazione sta peggiorando di notte in notte – continua il comitato antidegrado – è arrivato il momento di porre alcune domande ai responsabili della città, in primis al Sindaco di Trento e all’assessore alle attività economiche».
LE DOMANDE SENZA RISPOSTA DA PARTE DELLE ISTITUZIONI – «Che ne è del Regolamento di Convivenza approvato quasi all’unanimità dal Consiglio comunale il 16 dicembre scorso che doveva introdurre misure di contenimento e prevenzione della malamovida a partire dal 1° gennaio di quest’anno? Quando verrà attivato il Tavolo previsto dallo stesso Regolamento per coinvolgere polizia locale, pubblici esercizi, i residenti e gli studenti per monitorare e segnalare i problemi e avviare lo strumento della patente a punti per i bar? Giunti a questo punto, il Primo Cittadino non ritiene urgente e opportuno esercitare la sua facoltà, prevista dal Regolamento di Convivenza, di limitare l’orario di apertura notturna dei due bar in modo che chiudano dopo le 23.00 o 23.30? Che ne è della “Sindaca della notte” appositamente incaricata di occuparsi del problema?» – Chiedono i residenti della zona
E ancora: «Perché non dedicare almeno due unità del personale di polizia locale recentemente assunto dal Comune per presidiare l’area (non però di giorno come annunciato ma nelle ore notturne maggiormente critiche (dalle 23.00-23.30 alle 2.00-3.00), e scoraggiare in tal modo preventivamente le deiezioni e l’imbrattamento dei muri anziché rassegnarsi a pagarne la ritinteggiatura ex post? Perché non utilizzare le varie telecamere comunali della zona per identificare e perseguire gli autori degli atti vandalici anziché servirsene solo per multare i conducenti dei veicoli che entrano senza permesso nella Ztl?
Perché non misurare con strumenti adeguati il livello di rumorosità nella zona per verificare se supera le soglie stabilite dalle norme dopo una certa ora? A questi interrogativi (ma ce ne sarebbero altri) urgono risposte tempestive se il Comune in primis e le autorità preposte alla sicurezza e all’ordine pubblico vogliono dimostrarsi all’altezza del loro dovere di garantire il rispetto della legalità e dei diritti dei cittadini, a cominciare da quello al riposo, sanciti dalla Costituzione».
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