Trento
Assistenza negata ai no vax? Pronta una querela, Apss: «Mai dato indicazioni del genere»

In relazione al servizio “Senza vaccino, niente cure: lo scandalo si allarga” diffuso ieri nel corso della trasmissione “Fuori dal Coro” relativo agli interventi ortopedici negli ospedali di Cles e di Tione per i pazienti non vaccinati contro Covid19, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento smentisce categoricamente che direzioni mediche, primari o coordinatori dei singoli reparti abbiano dato indicazioni di negare l’assistenza o i trattamenti chirurgici a persone non vaccinate.
Anzi, i protocolli aziendali non prevedono di raccogliere obbligatoriamente in anamnesi l’informazione sullo stato vaccinale del paziente anche se succede spesso che siano gli stessi pazienti a comunicare liberamente il proprio stato vaccinale nei colloqui con il personale sanitario.
Quello che viene richiesto per le procedure chirurgiche non è lo stato vaccinale ma l’esito di un tampone per determinare l’eventuale contagiosità del soggetto e intraprendere le opportune misure di prevenzione della diffusione del virus a tutela degli operatori, delle altre persone ricoverate e del paziente stesso.
I soggetti positivi vengono comunque operati qualora si tratti di interventi urgenti, mentre vengono rinviati fino a guarigione se si tratta di interventi programmati.
Tra l’altro, in seguito ad una verifica effettuata in data odierna dalla direzione aziendale, risulta che nell’ultimo mese nelle unità operative di ortopedia di Cles e di Tione sono stati operati molti pazienti indipendentemente dallo stato vaccinale, sia in programmato sia in urgenza. Non risultano inoltre indicazioni di discriminazione di pazienti non vaccinati nelle strutture private accreditate citate nel servizio televisivo.
È vero per altro che in questo periodo vi sono difficoltà per i tempi di attesa di alcune tipologie di interventi programmati legate da un lato all’alto numero di soggetti ricoverati contagiati dal Covid e dall’altra alla carenza di personale sanitario in servizio in seguito alle sospensioni e, anche per loro, ai contagi per Covid.
La Direzione di Apss – che si riserva di tutelare la propria immagine nelle sedi opportune – ritiene del tutto inaccettabili alcune offese e minacce che stanno arrivando in queste ore agli infermieri e ai medici dei due reparti citati nel corso della trasmissione.
Va espressa invece piena solidarietà al personale che da tanto tempo è in prima linea e ha sacrificato tanta parte della vita personale ad assistere tutti i malati, Covid e non.
Del resto, l’indagine indipendente condotta dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha appena dimostrato che la popolazione Trentina ha pienamente compreso questo, fornendo il miglior riscontro in Italia.
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