Società
Epimèleia, l’ambizioso progetto del polo educativo per bambini da 0 a 6 anni

Alessandro Del Bianco, vicesindaco e assessore con delega all’Istruzione del Comune di Feltre l’11 gennaio 2022 ha introdotto un’interessante conferenza online con Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo presso l’Università degli Studi di Padova, ed esperta in psicologia dell’apprendimento.
Il titolo dell’evento visibile sul canale You Tube di Visit Feltre, anticipa un tema di grande attualità: “La scuola che vorrei. Il diritto di crescere felici”.
E’ stata l’occasione per capire il modello scolastico che si sta concretizzando sul territorio feltrino, dove sta prendendo forma il nuovo Polo dell’infanzia 0-6 anni, un progetto innovativo che mira alla gestione integrata di servizi all’infanzia. Non più un posto dove portare il bambino, ma un luogo dove inizia un ciclo educativo compiuto.
Epimèleia è il nome scelto per il progetto che dal greco significa “prendersi cura di…”, punta a fornire servizi per i bambini più piccoli e le loro famiglie, con lo scopo di evitare/attenuare l’evidente spopolamento del territorio feltrino.
Del Bianco presenta alcuni dati che indicano l’indice di natalità nel 2019, mettendo a confronto diverse realtà tra cui: Trento 8,2% – Feltre 6,7% – Belluno 5,9%.
Nel triennio 2019-2021 l’Italia ha perso 580.000 abitanti anche per la diminuzione delle nascite.
A Feltre si osserva una buona distribuzione delle fasce di popolazione per età e una timida crescita dei più piccoli (0-3 anni) con un aumento esponenziale dell’utilizzo dell’asilo nido comunale.
Sono 20 le domande presentate per l’assegnazione di un posto al nido, che attualmente il Comune non è in grado di soddisfare, sono però dati indicativi del cambiamento in atto nel ruolo dell’asilo nido.
Si prevede di realizzare il polo dell’infanzia 0-6 anni presso l’attuale scuola materna del “Pasquer”, ristrutturando delle strutture vicine e in pieno centro, con interventi di riqualificazione energetica e adeguamento degli spazi esistenti, per un investimento in bilancio già finanziato di 500mila euro.
Tale intervento offrirà il vantaggio di ampliare la fascia 0-2, ricavando 10 posti in più all’anno (la metà dei posti scoperti), con l’avviamento di un unico ciclo educativo da 0-6 anni.
Fondamentale in questo progetto ambizioso che darà un futuro alle giovani famiglie del territorio è la collaborazione con la professoressa Daniela Lucangeli per la formazione del personale (responsabile dei servizi ed educatrici).
La scienziata è autrice di numerosi contributi di ricerca e membro di associazioni scientifiche nazionali e internazionali nell’ambito della psicologia dello sviluppo e dell’apprendimento.
In qualità di Presidente di Mind4Children – Spin-Off dell’Università degli studi di Padova, sostiene e promuove la ricaduta della ricerca scientifica in azioni a servizio del potenziale umano attraverso il dialogo con la società. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Premio giornalismo pensiero femminile.
Daniela Lucangeli inizia il suo intervento con una riflessione sul significato del nome attribuito al progetto “Epimèleia” (Prendersi cura di…) che deriva dal passato ma guarda al futuro: “Non vuol dire – curo ciò che è malato – ma “Tu mi stai a cuore” secondo l’interpretazione di Don Milani e nel senso più ampio possibile (I care). Mi sto a cuore anche io, i nostri figli e la realtà che fa crescere queste sementi”.
Invita le persone collegate online a fare un esercizio di memoria, ricordando i primi 6 anni di vita: Qual è il ricordo speciale più bello con la maestra, i bambini, gli adulti che si sono presi cura di noi? E’ importante ricordare perché ciò che ci ha fatto bene viene cercato ancora, se desiderato. Sollecita anche l’opposto, a ricordare qual è il ricordo meno caro, il peggiore.
Perché sono importanti questi esercizi? Per definire il futuro è desiderabile non ripetere gli errori, che non accada agli altri ciò che non è stato un fattore di aiuto.
La scienza studia il collegamento tra le esperienze passate e future per raggiungere un punto di equilibrio, migliorare le esperienze che ci hanno fatto bene e modificare la traiettoria delle esperienze negative. E’ un lavoro complesso quello di generare didattiche nuove che corrispondano a tutte le qualità dei bambini, è il processo universale di “I care”.
Insegnare i linguaggi (lettura, scrittura), intelligenza numerica, musica, arte, capacità di autonomia, attitudini, autoregolazione delle emozioni, sentimenti, insegnare le strade per superare gli ostacoli e passando attraverso il gioco esplicitare la creatività e i talenti. E’ una tavola di elementi che fa bene e nutre, ribadisce Daniela Lucangeli.
Tra i principi fondamentali del progetto c’è il differenziale di sviluppo, teorizzato da Vygotskij (1896-1934). E’ l’insegnante che fa la differenza tra ciò che il bambino può fare da solo verso il suo meglio e ciò che può fare se aiutato, i docenti devono essere motivati nell’intraprendere questa professione.
L’insegnante non sostituisce, non valuta, non giudica, non corregge, ma AIUTA.
Il corso per Operatori di nido organizzato dall’Università di Padova (sede di Rovigo) insegna ad accompagnare le delicatissime fasi dei primi mille giorni di vita dei bambini fino ai 2 anni, aiutandoli nella crescita. Serve quindi un cambiamento nella forma mentis degli educatori che avviene con un lungo periodo di formazione, non bastano 20 ore di corso online.
La prof. Daniela Lucangeli si è dichiarata onorata di insegnare agli educatori di questa realtà territoriale feltrina, che fra le prime si è messa in gioco in uno sforzo congiunto con l’Amministrazione comunale.
L’impegno in prima linea della prof. Lucangeli non è rivolto solamente all’infanzia ma anche alla pre-adolescenza e adolescenza, età critiche che la pandemia ha messo in risalto.
Il Covid-19 ha creato malessere e anche la scuola ha bisogno di cambiare paradigma nell’insegnamento.
Dalla sintesi di una ricerca congiunta (Report) che si sta concludendo ad opera di diversi paesi nel mondo, che verrà proposta alla Comunità Europea, è emersa la concentrazione di diversi fattori critici che determinano massima vulnerabilità negli studenti a tutti i livelli.
1) Ingozzamento cognitivo, l’inutilità della scuola prestazionale, è dannosa tanto più se precoce.
2) L’assenza di motivazione ad apprendere crea danni, è impensabile nel futuro se non è accompagnata da curiosità e desiderio.
3) Apprendere da soli è molto meno efficace che con gli altri e mette solitudine.
4) Esiste anche la solitudine dell’insegnamento frontale, in cui – ti insegno, tu apprendi, io verifico – senza alternative al pensiero passivo e senza riconoscimento del proprio talento.
“Se ti inondo di informazioni che rivoglio uguali a come te le ho date, che modello ho? Questa modalità di apprendimento (mente frigorifero) deve essere cambiata ed arricchito il percorso con elaborazione, creatività, divergenza e approfondimento superiore.
Il cervello è un trasformatore, non è un assimilatore. Quindi è necessario che chi questo lo gestisce nella crescita, genitori, insegnanti e istituzioni, lo vedano” – così conclude la professoressa Daniela Lucangeli.
Al termine della conferenza sono pervenute domande dalle persone interessate ad attivare progetti che potranno essere costruiti con le diverse realtà territoriali.
L’Assessore Del Bianco conferma la grande attenzione del Comune di Feltre su questi temi, serve sostegno economico per migliorare i servizi della prima infanzia con l’apporto di nuove metodologie educativo-didattiche.
Il progetto Epimèleia entrerà in funzione a settembre 2023, ora sono state create le basi per il nido del futuro.
Per un approfondimento di alcuni temi, Daniela Lucangeli ha scritto un libro dal titolo: “Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere” (2019); il ruolo delle emozioni nell’apprendimento, quando l’errore diventa risorsa, la motivazione che guarda al futuro, come dare ai bambini la possibilità di stare bene a scuola, aiutandoli a districarsi con la matematica.
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