Trento
Anche in Bondone il post vacanze è dramma .Il gestore del noleggio sci Degasperi:”E’ il deserto in settimana”

La curva giornaliera dei contagi in Italia e in Trentino è in costante aumento. In regione si comincia persino a valutare la possibilità di tornare in zona arancione.
La preoccupazione sembra essere crescente. Questo timore è però particolarmente radicato nei turisti che si accingono ad entrare nel nostro paese.
In molti sono stati infatti coloro che hanno disdetto le prenotazioni negli alberghi per le settimane bianche. Ancora di più sono coloro i quali disdicono le prenotazioni all’ultimo minuto.
Dopo il periodo della vacanza invernale che è stato, in generale ricco di turisti, è arrivato il periodo più arido.
Questa difficoltà data dalla scarsa affluenza di turisti sulle piste ci è stata fatta prima notare in un’intervista fatta al gestore del Rifugio “Paion” sull’Alpe Cermis e poi anche da Luigi Degasperi che si occupa del noleggio di sci in Bondone.
L’uomo, da noi intervistato, ci spiega: “Sul Bondone, dopo il 9 gennaio, c’è pochissimo in settimana. Ci sono tante disdette nonostante la bellezza delle piste.
Le discese sono fantastiche, la neve perfetta anche con il caldo. Stanno facendo miracoli senza le precipitazioni che ci dovrebbero essere in questa stagione. Giovedì o venerdì speriamo anche aprano la nuova pista.
Si lavora sabato e domenica grazie agli stagionali; fortunatamente ce ne sono tanti quest’anno. In questo periodo, siamo sotto di un 70% rispetto ad una stagione normale dal lunedì al venerdì.
Il sabato e la domenica siamo messi anche bene ma durante la settimana c’è pochissimo.
L’unica consolazione è che quei pochi clienti che ci sono, si divertono come pazzi perché continuano a sciare sulle piste belle e non ci sono neppure code da fare– poi, Degasperi continua- C’è qualche turista settimanale ma sono pochissimi.
Oggi ho letto che potremmo persino diventare zona arancione. Auguri, ci sarà ancora meno. Questo calo drastico è dato da tutte le disdette last minute negli alberghi. Una volta si prenotava last minute, ora si disdice…
Le persone hanno paura. Ci sono tanti casi così. Essendo noi accerchiati da questa variante Omicron, a far le spese è il turismo. Dal lunedì al venerdì c’è pochissimo, si potrebbe anche chiudere.
Si parla di sole 2-300 persone al giorno con 5-6 alberghi che ci sono in zona. C’è il deserto”.
La nostra domanda poi riguarda la gestione del personale stagionale, alla quale ci viene risposto: ”Sicuramente abbiamo anche noi dato lavoro a tante persone in meno rispetto agli anni pre covid.
Siamo sotto di un 50 % come dipendenti. E’ logico, si lavora meno e si ha bisogno di molto meno personale. Facciamo lavorare sostanzialmente la famiglia.
In stagioni normali come 2018 e 2019 eravamo in circa 8 persone mentre quest’anno siamo su in due o tre. E’ la conseguenza del poco lavoro”.
Infine Luigi Degasperi termina la telefonata con noi de “La Voce del Trentino” con un aupicio: ”Speriamo nel febbraio. Speriamo ci sia meno covid in circolazione e che magari si torni un po’ alla normalità. Siamo ottimisti per un miglioramento della stagione durante il periodo di febbraio, marzo.
Avremmo ancora due mesi buoni per recuperare qualcosa. Certamente ciò che è stato perso, è perso”.
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