Italia ed estero
Decreto Covid: obbligo di vaccino per gli over 50 e Green pass base per andare in banca o dal parrucchiere
La misura partirà dal 15 di febbraio e durerà fino al 15 giugno. Le aziende potranno sostituire i dipendenti no vax

Il governo approva le nuove norme per contenere i casi Covid.
Fra le misure, quella che farà più discutere riguarda sicuramente l’obbligo, a partire dal 15 febbraio, di vaccino per gli over 50 per poter lavorare, sia nel pubblico sia nel privato. La norma riguarda anche chi lavora in ambito giudiziario e i magistrati, ma non per gli avvocati difensori e i testimoni.
Obbligo di Green pass base dal 20 gennaio fino al 31 di marzo 2022 anche per andare nei negozi, in banca o dal parrucchiere. Nel pomeriggio l’esecutivo ha incontrato le Regioni, tra le altre cose si è discusso di scuola e test.
L’ultimo baluardo per l’approvazione è stata la Lega che ha resistito fino all’ultimo proponendo l’obbligo agli over 65.
L’opposizione della lega ha raccolto solo il green pass base invece che il super per poter accedere a negozi banche uffici postali e parrucchiere. Il Pd insieme a Leu e il partito di Renzi volevano l’obbligo di vaccino per tutti. Nel consiglio dei ministri c’è stata molta tensione e a metà incontro la lega ha minacciato la prioria astensione al nuovo decreto.
Tutte le imprese potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde Covid. La misura viene estesa inizialmente alle Pmi fino a 15 dipendenti.
La sostituzione rimane di “10 giorni rinnovabili fino al 31 marzo 2022, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro per il lavoratore sospeso”. Per “tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza, l’obbligo vaccinale anti Covid verrà applicato a tutti i residenti in Italia, anche cittadini europei e stranieri”, che “abbiano compiuto il cinquantesimo anno di eta’“.
L’obbligo vale “fino al 15 giugno”. Sono esentati i casi di “accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore”.
Per chi dovesse decidere comunque di non immunizzarsi è prevista una sanzione di 100 euro, anche questa una scelta introdotta in Cdm che nella bozza non era indicata.
Le verifiche spetteranno ai datori di lavoro e chi non ha il superpass sarà assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione, “con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza conseguenze disciplinari”, ma con la sospensione dello stipendio e di qualunque “altro compenso o emolumento comunque denominato”.
Le sanzioni: chi entra in un luogo di lavoro e non ha il super pass incorre in una sanzione erogata dal prefetto che va da 600 a 1.500 euro. Tutte per persone over 50 trovate senza super green pass, anche lungo la strada, saranno multate di 100 euro.
E tornerà anche l’uso massiccio dello smart working: i ministri Brunetta e Orlando hanno firmato la circolare nella quale si sensibilizzano le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a utilizzare pienamente lo strumento.
“Vogliamo frenare la crescita della curva dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo in particolare sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite“, ha detto il premier Mario Draghi aprendo il Cdm. “I provvedimenti di oggi vogliono preservare il buon funzionamento delle strutture ospedaliere e, allo stesso tempo, mantenere aperte le scuole e le attività economiche”.
“Le scelte che stiamo facendo è di restringere il più possibile l’area dei non vaccinati, perché è quella che provoca un peso sanitario sui nostri sistemi ospedalieri”, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza al termine del Cdm sottolineando che ad oggi “i 2/3 dei ricoverati in terapia intensiva e il 50%” dei pazienti nei reparti ordinari sono non vaccinati. Dunque, ha concluso, “il peso delle ospedalizzazioni è nell’ambito dei non vaccinati”.
Il Consiglio dei ministri ha deliberato l’estensione dell’obbligo vaccinale, senza limiti di età, a tutto il personale che lavora nelle università e nelle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Per gli studenti, invece, continua a valere il precedente obbligo di green pass. Lo spiega il ministro Maria Cristina Messa sottolineando che “la raccomandazione continua a essere per lo svolgimento di tutte le attività prevalentemente in presenza” ma restano gli strumenti di didattica a distanza messi in campo da atenei, conservatori, accademie, istituti” a garanzia di chi non riesce ad andare in presenza.
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