Trento
Natale amaro per le discoteche trentine: “Ora si faranno feste abusive senza sicurezza”

I contagi sono aumentati, i ricoveri anche. La pandemia torna a spaventare il governo il quale decide prendere dei provvedimenti.
Le istituzioni hanno dunque optato per “sparare” di nuovo sulla categoria che, negli ultimi mesi è stata più penalizzata. La decisione è stata presa nella serata del 23 dicembre. Da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, i locali da ballo sono stati (di nuovo) chiusi.
“E’ stata una doccia fredda anche perché la bozza che circolava nelle ore prima era completamente diversa rispetto a quello che, di fatto, hanno deciso, quindi, a poche ore dal Natale abbiamo appreso che i nostri locali sarebbero stati chiusi dal giorno alla notte– ci spiega con amarezza il titolare di Spleen, nonché presidente del sindacato dei locali da ballo del Trentino Martina Marosi – . Avevamo già organizzato il natale, il capodanno, ricevuto acconti per le serate, avevamo già ingaggiato artisti, fatto contratti con dipendenti e comprato la merce.
Tutti i locali in Trentino si erano organizzati- poi ci vengono esposti i dubbi e i quesiti che il provvedimento preso fa sorgere nella mente di tutti noi- Fino al 31 gennaio dovremo restare chiusi, la paura è che il tutto venga prorogato.
Non si capisce perché dobbiamo essere sempre noi il settore che paga più degli altri. Anche perché vedo impossibile che la gente a capodanno si rinchiuda in casa. Di fatto la chiusura dei nostri locali farà in modo che ci siano tantissimi locali in cui verranno fatte feste, anche di ballo, abusive.
Questo sicuramente non frena i contagi, i nostri locali erano luoghi sicuri invece. Si controllavano green pass, documenti e si faceva in modo che fosse rispettato l’uso delle mascherine.
Ci sarebbe stato anche il tracciamento in caso di positivi– continua Marosi facendo trasparire dello sconforto nella sua voce- Eravamo chiusi da 20 mesi; le vacanze sarebbero potute essere uno spiraglio per recuperare in parte i 20 mesi di chiusura.
C’è anche da aggiungere che il governo ci ha fatto chiudere ma non si parla di ristori. Prima di chiudere dovevano garantirci dei ristori certi, consistenti e proporzionali anche alle perdite che stiamo subendo.
Soprattutto perché i ristori di luglio devono ancora arrivarci. Dopo aver organizzato interamente le feste, ci hanno detto che avremmo chiuso 10 ore prima dell’evento. Non mi sembra rispettoso nei confronti del lavoro in generale.
Non ci si comporta così a poche ore dagli eventi. Abbiamo dovuto rimborsare tutti i biglietti perché, giustamente, non è colpa del cliente. Non devono andarci di mezzo coloro che frequentano il nostro locale ma nessuno rimborsa noi per le perdite accusate- infine la giovane titolare dello Spleen conclude- Un natale amaro”.
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