Trento
Al Santissimo il solito presepe pro migranti mascherato con il Qr – code

Sono stati alcuni lettori a segnalarcelo. In viale 3 Novembre sul sagrato della chiesa del Santissimo è stato costruito un presepe originale che fa molto riflettere sull’attualità. Grazie a un QR code è possibile leggere la spiegazione.
Se da una parte vanno fatti i complimenti agli ideatori per l’innovazione e la creatività dall’altra va anche segnalato il messaggio lanciato via Qr – Code che è sempre legato all’accoglienza.
La parrocchia non è nuova a questi gesti provocatori. L’anno scorso San Giuseppe era travestito travestito da Tuareg con la Madonna e il bambin Gesù, ma accanto a loro comparivano un uomo e una donna in abiti moderni con al posto della teste due scatole con le scritte di tre vaccini: Pfizer, Moderna e Astrazeneca. Accanto è posato uno scatolone sempre con i loghi delle tre multinazionali farmaceutiche.
L’anno prima aveva anche fatto di peggio, quando era ministero degli interni sedeva Matteo Salvini: in quel caso il presepe allestito sulla gradinata della chiesa, raffigurava Giuseppe, Maria e Gesù Bambino che invece di trovare un riparo dal freddo in una grotta, erano su una zattera di legno esposti alle intemperie del freddo, del vento e dell’acqua.
Il riferimento era naturalmente ai migranti che arrivano con zattere e barconi di fortuna in Italia dall’Africa in cerca di una vita migliore.
«Siamo tutti troppo presi dalle nostre cose, chiusi nelle nostre case, lontani dalle nostre chiese. In questo anno di pandemia abbiamo imparato ad esibire un pass per accedere in ogni luogo, ma abbiamo smarrito quello per entrare nelle nostre coscienze» – Si legge in un passaggio della spiegazione se si scannerizza il Qr -Code
Poi l’ammonimento ad essere più umani: «Ormai ci distinguiamo in base al numero di dosi di vaccino fatte, senza pensare che avremmo tutti bisogno di una grossa dose di umanità».
Infine ecco il vero messaggio, quello della mancata accoglienza dei migranti: «Quella umanità che viene drammaticamente negata alle porte dell’Europa dove persone vengono private del diritto di avere diritti. Nell’Europa che riconosce e accetta pass sanitari non c’è spazio per chi detiene pass umanitari. Nel gelo dei boschi tra Polonia e Bielorussia ci sono ammassati da mesi mamme, papà e bambini siriani, iracheni e afghani, che richiedono asilo inutilmente, perché per loro nella locanda Europa non c’è posto. Neanche per un bambino siriano di soli 2 anni morto di stenti al freddo e al gelo, perché considerato nemico o ancor peggio invasore».
Se non hai il qr code clicca qui per leggere la spiegazione
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