Arte e Cultura
Lo stipo dei Wolkenstein: al Castello del Buonconsiglio la mostra natalizia

Venerdì 17 dicembre ad ore 11 verrà inaugurata la mostra dossier “D’azzurro, rosso e argento.Il linguaggio dell’araldica e lo stipo dei Wolkenstein” al Castello del Buonconsiglio dedicata ad una parte della ricca collezione d’arte della famiglia Wolkenstein-Trostburg.
Da anni di proprietà del Castello del Buonconsiglio – Monumenti e collezioni provinciali, la collezione dei conti Wolkenstein-Trostburg è costituita da un’importante quadreria, opere d’arte e mobilio che vanno dai primi del Seicento a fine Ottocento. Fra i mobili spicca un interessante stipo risalente al 1610 circa, la cui rilevanza storica e storico-artistica è data dalla grande varietà di stemmi che ne adornano le ante e i cassetti, facendone uno dei testimoni più interessanti dell’autocoscienza familiare della nobiltà del tempo.
La mostra, curata da Walter Landi, si sviluppa in due sezioni. La prima dedicata alla storia di Castel Trostburg, soprattutto in merito agli ampliamenti e agli ammodernamenti apportati dal conte Engelhardt Dietrich e alla storia familiare dei conti Wolkenstein-Trostburg fino all’epoca di Engelhardt Dietrich e di sua moglie Ursula, con un breve sguardo agli sviluppi successivi. La seconda sezione sarà riservata interamente allo stipo e alle sue caratteristiche uniche, strettamente connesse agli interessi della coppia anche dal punto di vista dell’araldica e della storia familiare.
Fra i pezzi di arredo voluti da Engelhard Dietrich si trova anche l’opera principe di questa mostra, cioè lo stipo dei Wolkenstein. Si tratta di un mobile munito di 61 cassetti con numerazione apposta sul fianco – ciascuno con un proprio anello con piastrina fogliacea –, fornito di un piano estraibile inserito nella metà inferiore della struttura, nonché di una nicchia centrale chiusa da un’antina ad intarsio con serratura propria, contenente a sua volta una struttura lastronata a 12 vani, nella quale originariamente erano sistemati ulteriori cassettini, di cui se ne sono conservati ancora tre. Se lo stipo sia stato da sempre chiuso da due ante, come lo è oggi, non è certo.
Come rilevato infatti da un’attenta ispezione, queste sembrerebbero essere state applicate solo posteriormente, riutilizzando quattro cerniere con semplici ornati incisi e chiodi ribattuti. Lo stipo rientra nella classica tipologia degli Archivkasten (“armadi d’archivio”), contenenti per l’appunto cassetti in cui si custodivano le scritture di famiglia: di qui le antiche segnature archivistiche legate all’originaria suddivisione del materiale, che anche nel caso dei Wolkenstein era ripartito in capsae. Esempi di tali armadi non mancano attorno al 1600, sebbene siano alquanto rari.
-
Trento2 settimane fa
Mauro Ottobre perde anche in appello con La Voce del Trentino. Dovrà pagare altri 22 mila euro
-
Trento1 settimana fa
Coronavirus: un decesso e 326 contagi nelle ultime 24 ore in Trentino
-
Trento1 settimana fa
Coronavirus: contagi e ricoveri in calo nelle ultime 24 ore
-
Trento1 settimana fa
Coronavirus: 426 contagi nelle ultime 24 ore. In salita i ricoveri
-
Trento2 settimane fa
Coronavirus: 66 contagi nelle ultime 24 ore in Trentino
-
Aziende2 settimane fa
Quando Arte e Luce si incontrano nasce ‘illuminando Arte’
-
Politica2 settimane fa
Fratelli d’Italia chiede un incontro col governatore, Urzì: «Ecco le nostre priorità per il Trentino»
-
Val di Non – Sole – Paganella2 settimane fa
Si ribalta col tagliaerba a Sfruz e rimane schiacciato: 26enne elitrasportato in gravissime condizioni al Santa Chiara
-
Trento2 settimane fa
Vasco Live: parcheggi all’Interporto, a Pergine Valsugana e Riva del Garda con servizio navetta
-
Trento2 settimane fa
Vasco Live 2022: da oggi operativo il numero dedicato 0461 889400, programma straordinario per la gestione della viabilità
-
Politica1 settimana fa
Laboratorio Paritario Trentino: sabato a Cognola la presentazione
-
Trento2 settimane fa
Coronavirus: 236 contagi nelle ultime 24 ore in Trentino