Italia ed estero
Sentenza shock, «troppo aggressiva verso i ladro» che le ha sparato addosso: giudici negano il risarcimento

Se mai nella vita dovesse capitarvi di essere vittima di una rapina, fate attenzione a non essere “troppo aggressivi” col ladro, sia mai che si spaventi e non riesca a darsela a gambe col bottino.
La storia arriva dalla Toscana dove una cassiera del supermercato era rimasta ferita da oltre 200 pallini sparati dall’uomo che era entrato armato nel negozio dove all’epoca lei lavorava (a Pontetetto di Lucca).
La donna sotto shock aveva reagito d’impulso aggredendo verbalmente il rapinatore, il quale a quel punto ha sparato con il suo fucile a canne mozze.
Il tutto per un bottino di soli 400 euro. La donna ad oggi ha dei grossi problemi di salute e ha dovuto affrontato molte spese mediche e legali da sola. Peccato che per quanto subito la signora non incasserà nemmeno un euro.
A stabilirlo è una sentenza del tribunale di Lucca che nega alla donna, cassiera di 61 anni, la rifusione del danno perché “è stata troppo aggressiva coi ladri“, scrivono i giudici. Ma c’è di più. La sessantunenne dovrà risarcire lo Stato di 5.800 euro per le spese legali.
A raccontare la vicenda di Ombretta è il giornalista Mario Giordano per l’edizione cartacea del quotidiano La Verità. L’articolo viene riportato anche dal Giornale.it
La donna, che lavora in un supermercato di Pontetetto, si ritrova faccia a faccia con un ladro. Come da copione, il malvivente entra nel negozio e intima alla commessa di vuotare la cassa.
Ovviamente, non lo fa con modi gentili né tantomeno con in mano un mazzo di rose e viole: è armato col fucile a canne mozze. Ombretta, che ha coraggio da vendere e l’incasso della giornata da difendere, non ci sta. Grida e insulta l’avventore. Di tutta risposta, il ladro scarica 200 colpi nel corpo della 61enne e poi scappa con la refurtiva (circa 400 euro).
Tutto si consuma in una manciata di minuti. Ombretta viene trasportata in ospedale e sottoposta a intervento chirurgico: alcuni pallini le hanno trapassato i polmoni. Ancora oggi, a distanza di anni dall’accaduto, porta addosso i segni della brutale aggressione. Sta bene ma respira a fatica. Così, qualche mese fa, decide di intentare una causa di risarcimento. Non lo avesse mai fatto.
Oltre al danno pure la beffa. Il tribunale di Lucca ha respinto la richiesta di rifusione per la vittima. Il motivo? Ombretta è stata “troppo aggressiva coi ladri, impossibile risarcirla“, è la spiegazione dei giudici lucchesi.
Ma c’è dell’altro. La 61enne, come riportato all’inzio dell’articolo dovrà esborsare 5.800 euro di spese legali più “varie ed eventuali” senza aver intascato un solo centesimo di risarcimento.
In buona sostanza, la donna non avrebbe dovuto reagire nonostante avesse puntato contro un fucile a canne mozze.
O meglio, non avrebbe dovuto urlare ma invitare (magari) il malvivente a demordere – con fare educato e toni pacati, sia chiaro – attendendo pazientemente che completasse il lavoro. “Se non fosse la sentenza di un giudice, sarebbe una barzelletta“, scrive Giordano. Come dargli torto?
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