Arte e Cultura
Uno spettacolo dalle forti emozioni contro la violenza sulle donne. Successo per la prima nazionale di «LOVE»

Sono stati complessivamente oltre ottocento gli spettatori che hanno risposto martedì all’invito rivolto dalla Co.F.As. (Federazione trentina delle Filodrammatiche) ad assistere alla doppia rappresentazione di «LOVE», una produzione di I.T.A.F. (International Theater Academy of FITA), la scuola permanente delle Arti dello Spettacolo che fa capo alla Federazione Italiana Teatro Amatori.
Attraverso la forma del teatro-danza è stata affrontata la tematica della violenza sulle donne con uno spettacolo volutamente scomodo e provocatorio, che ha inteso porre l’accento sui comportamenti di chi spesso considera la prevaricazione e la violenza come aspetti possibili della relazione tra uomo e donna.
In scena, per la regia di Daniele Franci, un gruppo di nove giovani che hanno costruito lo spettacolo – in scena a Trento per la prima volta – partecipando ad un workshop di teatro, canto, danza e mimo guidato dalla direttrice della Scuola Maria Grazia De Marco. Fra gli interpreti anche Diletta Cofler, formatasi a Trento ai corsi di Estro Teatro e recentemente ammessa alla Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine.
La giovane attrice era stata segnalata ad ITAF dalla Co.F.As. che ne apprezzato la qualità dell’interesse per il teatro e, in particolare, la passione con la quale aveva partecipato al progetto “Giovani a Teatro – Teatro a scuola”.
Nove quadri (e un telefono che squilla) hanno raccontato storie di dolore e sofferenza nelle quali la violenza ha assunto forme e sfumature diverse, lasciando segni indelebili su chi ne è stata vittima. Un invito a tinte forti a comprendere che il troppo amore non è amore; uno stimolo a valorizzare l’importanza del prendersi cura dell’altro e a renderci in grado di tracciare un confine tra ciò che è amore e ciò che non lo è.
La rappresentazione del mattino, riservata agli studenti delle classi finali degli istituti superiori, è stata seguita da un momento di riflessione al quale ha fornito il proprio contributo l’assessore all’Istruzione, Università e Cultura della Provincia autonoma di Trento Mirko Bisesti che ha sottolineato come «il sostegno convinto della Provincia autonoma alla programmazione di eventi come questo, esprima la volontà di dare al teatro il valore di veicolo e strumento di sensibilizzazione dei giovani e degli studenti, in particolare contro fenomeni come la violenza di genere.
Avere tra il pubblico gli studenti delle scuole superiori va nella direzione dell’impegno della Provincia e auspichiamo di diffondere tali temi nelle generazioni più giovani, in modo che si sviluppi una cultura diffusa di contrasto al problema della violenza di genere».
Ha preso la parola anche Barbara Bastarelli, direttrice del Centro Antiviolenza di Trento, una realtà che offre assistenza e consulenza alle donne che subiscono violenza e alle persone che, nella loro sfera privata o lavorativa, sono in contatto con donne in situazioni di violenza.
Dopo aver preso le mosse nel 1997 all’interno dell’Associazione Coordinamento Donne come “Linea telefonica di aiuto per donne che subiscono violenza”, nel 2002 il progetto si è fatto più ambizioso e, grazie al sostegno della Provincia Autonoma di Trento, ha iniziato a operare come Centro Antiviolenza di Trento.
È impegnato a contrastare ogni forma di violenza di genere sia attraverso l’accoglienza e il sostegno alle donne che subiscono violenza (verbale, fisica, sessuale ed economica), sia attraverso la promozione di attività legate al cambiamento culturale, alla sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno della violenza alle donne.
Parole di piena soddisfazione per la qualità della rappresentazione scenica e per la nutrita presenza del pubblico sono state pronunciate, a conclusione dell’incontro, dal presidente della Co.F.As. Gino Tarter: «Fedele al proprio intendimento di “fare Teatro per dire qualcosa a qualcuno”, la Federazione trentina delle Filodrammatiche, organizzando questo spettacolo, ha inteso contribuire alla sensibilizzazione su questo tema e fornire in questo modo, attraverso il Teatro, strumenti atti a riconoscere situazioni e richieste di aiuto che corrono il rischio di passare inosservate. Un Teatro che, oltre ad essere insostituibile momento di intrattenimento e di coesione sociale, sa dunque proporsi anche come strumento di denuncia civile.»
Al termine dello spettacolo serale il saluto delle Istituzioni pubbliche è stato invece portato dal Vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Paccher.
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