Val di Non – Sole – Paganella
Rotatoria di Dermulo e ladinità nonesa, Predaia fissa gli obiettivi

Da anni, ormai, si sente parlare a più livelli della famosa rotatoria di Dermulo, nodo viario tra i più importanti delle Valli del Noce e porta d’accesso dell’alta Val di Non.
Un’opera ritenuta essenziale e un primo passo necessario per migliorare la rete viaria dell’alta valle e per garantire lo sviluppo e il futuro dei territori della Predaia e in particolare dell’alta Anaunia, che non può prescindere dalla permanenza delle imprese, né tanto meno dalla vivibilità, dal rispetto della salute e dell’ambiente. E tutto ciò può essere garantito solo potendo contare su una rete di viabilità sicura e adeguata alle moderne esigenze di cittadini, aziende, turisti.
Concetti ribaditi martedì sera dal presidente del “Comitato per la viabilità e la vivibilità dell’Alta Val di Non e della Predaia” Marino Fanti, dal vicepresidente Luigi Sartori, dal segretario Stefano Graiff e dal rappresentante di Coredo Romano Inama, intervenuti all’inizio della seduta del Consiglio comunale di Predaia per presentare i presupposti su cui si basa il Comitato, il lavoro che sta portando avanti e l’importanza della collaborazione e della condivisione per risolvere le criticità che la rete viaria della SS43 Dir nel tratto Dermulo-Fondo oggi presenta.
«Abbiamo deciso di intraprendere questa “missione” per rendere migliore la vivibilità della nostra valle – ha spiegato Marino Fanti –. Ciò che chiediamo alla politica è di avere un occhio di riguardo per l’alta Val di Non, iniziando da Dermulo. Abbiamo fatto diversi incontri, a partire da quello con i sindaci della zona e con il Bim. L’idea è di giungere a un progetto di fattibilità condiviso da tutti, non solo dalle realtà economiche, ma anche dalle famiglie».

I membri del Comitato per la viabilità e la vivibilità dell’Alta Val di Non e della Predaia Romano Inama, Stefano Graiff, Marino Fanti (con il microfono in mano) e Luigi Sartori. Dietro, a sinistra, Walter Clauser, presidente dell’associazione “Rezia”, intervenuto sulla tematica della ladinità nonesa
Come precisato da Stefano Graiff, sarà fondamentale la fase di studio, per giungere poi a una linea progettuale condivisa. «Nel Comitato – ha detto – tutte le categorie sono rappresentate. Stiamo ragionando con la Provincia immaginando un protocollo d’intesa tra Provincia stessa, Comuni e Comitato per giungere alla progettazione di un intervento che renda più vivibili e sicuri i nostri centri abitati».
Il microfono è passato poi nelle mani di Luigi Sartori: «Dobbiamo lavorare a un progetto ambizioso – ha aggiunto –. La valle è cresciuta molto, con aziende solide e un turismo in espansione. Dobbiamo fare in modo che i nostri figli rimangano sul territorio, la viabilità è un tema centrale per lo sviluppo delle comunità».
La sindaca di Predaia Giuliana Cova ha ricordato come quella della rotatoria di Dermulo sia una tematica nei confronti della quale l’amministrazione, da quando si è insediata, ha posto subito grande attenzione. «Abbiamo avuto diversi incontri con il presidente Maurizio Fugatti e con i dirigenti del Servizio Viabilità per presentare la nostra idea insieme al commissario della Comunità di Valle Silvano Dominici – ha rivelato –. Le criticità sono legate al costo dell’opera e al passaggio dei veicoli durante i lavori. Con il PNRR può essere che arrivino dei fondi, condividiamo la linea del Comitato e speriamo di riuscire a realizzare insieme quest’opera».
Sulla stessa lunghezza d’onda si è detto anche il capogruppo di minoranza Loris Odorizzi, che ha evidenziato come si tratti di un tema fondamentale, che va affrontato in maniera coesa da tutta la valle.
Coinvolge la Val di Non intera anche un’altra questione tornata in auge nell’ultimo periodo con il censimento: quella della ladinità nonesa.
All’ordine del giorno, infatti, c’era anche la mozione per chiedere il riconoscimento della Val di Non come minoranza linguistica. «Finora la Provincia non ha voluto riconoscerci come tale, nonostante i risultati dei censimenti – ha dichiarato (naturalmente in noneso) il presidente dell’associazione “Rezia” Walter Clauser, presente al Consiglio –. L’idea è di presentarci con l’appoggio delle amministrazioni comunali per veder riconosciute la nostra lingua, la nostra storia, le nostre tradizioni».
Concetti condivisi dalla sindaca Cova e da tutto il Consiglio comunale, che ha approvato all’unanimità la mozione. I lavori in aula sono quindi proseguiti con la consapevolezza che Predaia, sia per il miglioramento della viabilità che per il riconoscimento della ladinità nonesa, c’è.
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